Guerra e logorio

Vecchio Carnevale BloggereccioSettembre 2022 Omnia Incommoda, Certitudo Nulla

Il tema di questo Settembre è Guerra, un tema che può risultare molto semplice da applicare ai giochi di ruolo; ma in realtà non è così scontato. Ho sperimentato nel tempo diversi giochi che trattavano il tema della guerra, in maniera più o meno approfondita, andando a sviscerare parti diverse di questo concetto.

Si sa che i giochi di ruolo possono essere molto tattici e a volte permettono di creare battaglie campali, in cui però non sempre la parte narrativa ha spazio, anzi spesso capita che in quei frangenti ci si concentri di più sulle scelte tattiche, sul muovere miniature o sull'usare questo o quell'incantesimo piuttosto che prendersi un momento per descrivere in maniera epica cosa succede. Un altro fattore che viene spesso portato alla luce è che nella guerra ci sono alcune figure che risultano trionfali, eroi ed eroine che combattono per chi non può farlo e invece di guidare eserciti combattono la guerra cercando magari un'arma segreta e antica, o creando alleanze come succede ad esempio nel videogioco Dragon Age Origins.

Desidero spendere due parole su alcuni giochi che ho giocato e che a mio parere trattano la guerra, l'evento guerra, in modi non comuni o scontati.

Se penso a un gioco che parla di guerra penso a Shahida di Ron Edwards, un libro che è prima un saggio sulla guerra civile libanese e poi un gioco di ruolo da sessione singola. Ho giocato Shahida solo una volta e me ne pento perché penso che sia un gioco molto interessante, non mi spaventa affrontare giochi di ruolo che trattano tematiche forti e questo di certo lo è perché c'è un personaggio protagonista che è il Testimone, qualcuno che è in Libano proprio durante la guerra, qualcuno che vive lì con la sua famiglia e la prima cosa che si definisce della giocata è proprio l'albero genealogico della famiglia del Testimone. Le persone in quell'albero saranno vittime della guerra, in modi diversi, cambieranno, moriranno e il Testimone vedrà tutto questo. Una persona giocherà il testimone, mentre gli altri ruoli gireranno tra gli altri giocatori, è un gioco con tanti GM e un PG. È devastante vedere come una famiglia viene fatta a pezzi dalla guerra, è un punto di vista davvero inusuale per un gioco di ruolo e per questo penso che Shahida sia ancora un gioco di ruolo unico.

Se penso a un gioco che parla di guerra penso a La Guardia di Anna Kreider un pbta dove i personaggi dei giocatori sono donne o persone nono binarie arruolate per questo gruppo di elité che deve combattere contro una forza sovrannaturale soverchiante. La Guardia parla di lutto e ranghi serrati, del perdere sempre vite mentre si combatte e di come questo affligga il morale e le convinzioni di chi è al fronte. Non si gioca la battaglia, si giocano i momenti tra una schermaglia e l'altra, momenti difficili in cui rancori, pregiudizi e brutte emozioni possono generare caos. Ho giocato solo una sessione a questo gioco e meriterebbe una campagna per poterlo esplorare per bene.

Se penso a un gioco che parla di guerra penso a Montsegur 1244 di Frederik J. Jensen un gioco di ruolo che parla di vita durante un assedio. Montsegur cadrà, verrà conquistata dalle forze papali e tutti i personaggi saranno costretti a scegliere se rinnegare o no la loro fede, il catarismo, solo uno di loro può fuggire nella notte e almeno uno di loro deve bruciare sul rogo. La premessa del gioco è chiarissima, non c'è spazio per azioni eroiche fantasy, si è rinchiusi nella fortezza sotto assedio e durante la sessione i personaggi potranno interagire e cambiare, perdere o guadagnare la fede. Normalmente si pensa che una premessa così forte e chiara renderebbe il gioco banale e noioso ogni volta che viene giocato, ma non è così. È anche uno dei pochi giochi che ho che parla di fede oltre che di guerra in maniera esplicita.

Voglio fare alcune menzioni speciali perché sono giochi che sono legati al tema della guerra ma la “usano” per parlare di altro:

Avrei voluto spendere due parole anche su Night Witches e Grey Ranks di Jason Morningstar ma non avendoli ancora giocati non so bene che dire, per cui mi fermo qui e spero che questa piccola carrellata di giochi vi abbia incuriosito su quanto un tema come la guerra possa generare spunti 0di discussione davvero diversi.

#VecchioCarnevaleBloggereccio #GDR