L’alba sul mare

Cursed Diaries – Estate

Il rumore delle onde mi accompagna mentre corro sulla sabbia. Il sole sta salendo in cielo e la sua luce ancora fredda fa luccicare l’acqua, è come se sulla superficie di questo mare ci fossero tanti piccoli diamanti. Corro e il terreno cede, rendendo ogni passo difficoltoso, ma non mi fermo.

Devo tenermi in forma e all’alba sulla spiaggia non c’è mai nessuno, al massimo mi è capitato di incontrare qualche ragazzo ubriaco che era rimasto a dormire, però dalla pandemia non ho più visto nessuno. Evidentemente le persone hanno trovato altri luoghi in cui terminare le loro serate.

Corro e arrivo ai frangiflutti, scalo queste rocce che ormai sono ricoperte di alghe e molluschi per guardare il mare aperto. Sorrido mentre osservo questa distesa blu di fronte a me, però poi il vento cambia e porta con sé un odore nauseabondo di pesce marcio.

Mi guardo attorno dopo essermi tappato il naso, scendo entrando in acqua ed è lì che la trovo, incastrata tra gli scogli c’è una sirena, morta. Dai tagli che ha addosso deve essersi riparata qui per sfuggire a qualcosa ma è morta per le ferite subite, la coda è in parte mancante, mentre mi avvicino spavento diversi pesci che si stanno nutrendo del cadavere.

Chissà se aveva un nome? Ci penso mentre tiro via il cadavere dagli scogli, diverse squame iniziano a galleggiare attorno a me, pezzi di pelle le si staccano come nulla, è uno spettacolo disgustoso e fatico a non vomitare.

Chissà cosa le è successo? Ha lunghi capelli neri, lisci e penso che sicuramente deve aver avuto dei bellissimi occhi chiari. Nelle orbite ormai non v’è più nulla, i gabbiani sono già venuti a reclamare le parti migliori.

Getto il cadavere dall’altro lato degli scogli, dove l’acqua è più profonda e dopo poco delle mani emergono in superficie trascinando il cadavere nelle profondità. Io mi giro e torno a correre sulla spiaggia.

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