Archivio – Giorgio Viali – 2008 – Bozza per Progetto NORDEST

Nordest Film [Sceneggiatura] Terza Revisione – 2008 di Giorgio Viali

NORDEST FILM [SCENEGGIATURA] – GIORGIO VIALI

SCENEGGIATURA 14 SETT. 08 – TERZA REVISIONE

TITOLI

NORDEST FILM TITOLI – BIANCO SU NERO

PRIMO EPISODIO – PADOVA

SCENEGGIATURA PADOVA – TERZA REVISIONE

CITTA’ DI PADOVA AL MATTINO

ESTERNO PADOVA – MATTINO

Immagini della città di Padova al mattino. Immagini e riprese veloci e frammentate. Modello videoclip. Voci varie in sottofondo. Frammenti di brani musicali.

SPEAKER RADIO

L'assoluta mancanza di partecipazione nelle scelte urbanistiche

territoriali e l'arroganza dei signori della città stanno imponendo uno stile di vita basato sulla legalità e sulla sicurezza, inquadrato dentro metri cubi di cemento residenziale per molti inarrivabile e in luoghi del consumo come i centri commerciali. Di questo cemento ne faremmo volentieri a meno ed è per questo che ci riappropriamo degli spazi vuoti destinati alla speculazione.

VOCE FEMMINILE

Una giovane studentessa padovana si è impiccata questa notte nella sua stanza. Non ha lasciato nessun biglietto. Tutto era stato predisposto con cura. Disperati i genitori che non capiscono come sia potuto succedere.

POLITICO

Non c'è più il primo Veneto. Quello della povertà e dell'emigrazione. Non c'è più nemmeno il secondo Veneto. Quello dell'agiatezza diffusa e del continuo sviluppo. Il terzo Veneto deve affrontare nuove complessità e occuparsi della sostenibilità dello sviluppo e della qualità della vita. Il federalismo è la risposta giusta per il Sud, prima ancora che per il Nord, e quindi nel complesso la risposta per il rilancio del paese. Il federalismo è la madre di tutte le battaglie.

Altre voci, frammenti di notizie. Frammenti di conversazioni e dialoghi.

PRE-SELEZIONE

INTERNO STUDIO SELEZIONE PERSONALE – PD – MATTINO

Primo piano di una ragazza (Eleonora). Poi un'inquadratura della stanza in cui si trova. Una stanza semplice e minimalista. Una sedia su cui è seduta Eleonora. Una telecamera che la riprende. Un'altra sedia in cui è seduta, di spalle, una Psicologa.

PSICOLOGA

Come lei sà questa è una ricerca di personale. Una pre-selezione. Lei accede a questa pre-selezione permettendo alla nostra azienda di utilizzare le immagini che registreremo. L'azienda potrà riprodurle, stamparle, pubblicarle. Le riprese serviranno sia per una valutazione della sua personalità, sia potranno essere utilizzate per motivi pubblicitari o promozionali. Adesso la lascerò sola. Lei ha tre minuti per raccontarci quello che crede. Le consiglio di iniziare con il proprio Nome e Cognome, Data di nascita, Indirizzo, Titolo di studio, e Occupazione. E'tutto chiaro? Domande?

ELEONORA

Tutto chiaro.

PSICOLOGA

Allora la lascio. Aspetti che io sia uscita per iniziare. Tornerò tra tre minuti.

Eleonora aspetta che la Psicologa sia uscita.

ELEONORA

Mi chiamo Eleonora Masiero. Sono nata a Padova il 15 giugno 1985. Abito a Padova in Viale Europa n. 42. Sono laureata in Filosofia. Con il punteggio di 105. Ho un lavoro saltuario, al sabato, in una libreria. Sono essenzialmente una mistica.

Credo! Fermamente credo. Credo nel bene. Nella verità. Nella bellezza. Nella giustizia. Questa fede profonda è il centro della mia vita. Il punto attorno cui tutto ruota. E il mio cuore si riempie spesso di felicità quando riesco ad esprimere completamente questi valori.

Non c'è che il bene!

Non sono un cattolica bigotta o una sognatrice ingenua. Ho sperimentato, sperimento quotidianamente la forza del bene. Vedo quello che produce dentro di me, il bagliore che genera, la gioia che riempie le mie giornate.

In un mondo in cui la menzogna e l'ipocrisia regnano sovrane, la mia fede è una piccola luce. Che non può cambiare tutto, non può illuminare l'oscurità profonda ma può produrre solo dei piccoli cambiamenti. Indispensabili affinchè tutto non si spenga e muoia. Il bene che perseguo non è il bene degli altri. Non è il bene cristiano. Che guarda e si muove solo fuori di noi stessi. Il bene di cui parlo parte dall'interiorità. Dall'ascolto di se stessi.

Ho pensato a lungo a quello che avrei potuto raccontare di me stessa. A quale potesse essere l'argomento più difficile da affrontare. Senza nessuna intenzione di voler essere provocatoria o sovversiva. Quale potesse essere l'argomento più intimo e personale per raccontarmi e mostrarmi. Per essere autentica. Poi ho capito. Quello che è più difficile da raccontare non è la nostra parte razionale, le nostre idee, le nostre convinzioni politiche e/o religiose. Quello che è più difficile da raccontare, condividere è la parte istintiva, animale, pulsionale. Quello che ha a che fare con la nostra sfera desiderante, con il nostro immaginario e con la nostra vita sessuale.

Sono eterosessuale. Non ho mai avuto esperienze omosessuali. Mi masturbo. Provo piacere nell'autoerotismo.

L'ultimo rapporto sessuale completo l'ho avuto un mese fà. E'stato un rapporto occasionale con un uomo che ho conosciuto in libreria. Mi ha invitato a casa sua. Mi ha baciato a lungo, mi ha accarezzato, poi mi ha spogliato e abbiamo fatto l'amore. Una specie di dono.

Si sente bussare. Eleonora si ferma. Rientra la Psicologa.

PSICOLOGA

Come le dicevo questa è una pre-selezione. Le faremo sapere nel giro di una settimana se dovrà presentarsi alla selezione vera e propria. Arrivederci e grazie!

Eleonora si alza ed esce.

INCONTRO CON PROFESSORE

INTERNO AULA UNIVERSITARIA – MATTINO

Eleonora entra in un'aula universitaria dove è appena terminata una lezione. Gli ultimi studenti stanno uscendo. Saluta il Professore.

ELEONORA

Buongiorno Professore.

PROFESSORE

Buongiorno!… Ho letto il suo racconto. Questa città e i suoi abitanti sono veramente cambiati. Non mi aspettavo di leggere un racconto così. Padova ha una tradizione di lotte politiche, di impegno, di movimenti, di passione politica. E il suo racconto invece immagina questa città come un essere vivente, con dei punti energetici, con dei chackra, che vanno risvegliati, che hanno bisogno di autenticià e di verità. Il suo racconto mi ha sorpreso. Mi sono reso conto di essere vecchio. Di non riuscire a comprenderne le implicazioni. Come pensare a un cambiamento partendo da queste premesse? Impossibile.

ELEONORA

Il passato, ce lo ha ripetuto migliaia di volte, non si ripete. Non ho idea di dove possa portarci questa parcellizzazione delle individualità. Questa lontananza sempre più grande. Questa difficoltà, se non impossibilità, di incontrarsi. Sembra veramente impensabile qualsiasi possibilità di cambiamento. Ma la natura trova sempre una strada. Costruisce dei luoghi. Tracci dei percorsi. Dove meno ci si aspetta. Trova il modo di lenire il dolore e costruire il futuro.

PROFESSORE

Sicuramente hai ragione. Ma mi mancano gli anni dell'impegno sociale e Politico. La passione negli occhi dei giovani. La loro capacità di riunirsi, aggregarsi, combattere. Oggi sembra tutto immobile. Tutto irrecuperabile. Tutto al di fuori della nostra portata. Per quanto riguarda il tuo racconto l'ho passato ad un mio amico di una casa editrice. Stiamo a vedere. Dovresti scriverne qualcun altro. Adesso ti lascio che ho un'altra lezione.

SOTTOPASSAGGIO

ESTERNO CAVALCAVIA – MATTINO

Eleonora lascia la strada asfaltata e si avventura in una zona incolta. Si avvicina ad uno spazio sotto un cavalcavia. In questo spazio c'è un grande tabellone pubblicitario abbandonato dove sono appese tante fotografie. Sono tutte fotografie di tagli, di ferite, di lesioni. Eleonora si siede e rimane in silenzio guardando queste immagini. Poi ne prende una e la porta con se!

SECONDO EPISODIO – VICENZA

SCENEGGIATURA VICENZA – TERZA REVISIONE

NEGOZIO

INTERNO NEGOZIO – VI – MATTINO

Monica, una donna sui 35 anni, si muove all'interno di un negozio alla ricerca di un paio di jeans. Vestita elegantemente, si muove con disinvoltura. Fuori campo si sentono le voci di alcune Adolescenti che parlano di modelli di jeans esposti nel negozio.

ADOLESCENTI

Bellissimi questi jeans. Li comprerei tutti. Li vorrei tutti. Sono troppo belli. E questi? Bellissimi…..

COMPAGNO DI SCUOLA

Ciaoo… Monica! Come stai? Da quanto tempo? Non ti ricordi?

MONICA

Sì certo! E'solo che è passato molto tempo e non mi aspettavo proprio di rivederti.

Monica è colta alla sprovvista. Ma solo per pochi secondi poi riprende il controllo della situazione e la sua sicurezza e determinazione.

COMPAGNO DI SCUOLA

Eri la più bella del Liceo. Ci hai fatto impazzire tutti. Ma non tanto e non solo per la tua bellezza ma per la tua dose di autonomia e di ribellione. Sapevi liquidare con poche parole la società consumistica e sapevi… ti ricordi dell'occupazione? Hai sfidato il preside davanti a tutta la scuola. E sei stata sospesa per cinque giorni…Anarchica insurrezzionalista…

MONICA

E'passato molto tempo e come ti dicevo. Mi ha fatto piacere rivederti ma sono di fretta e devo andare…

COMPAGNO DI SCUOLA

Non puoi andartene così dopo che non ci si vede da… quindici anni. Certo che sei proprio irriconoscibile. Sei completamente cambiata! Guarda come sei vestita… Cosa fai nella vita? Sei sposata? C'erano molti che scommettevano che tu fossi lesbica.

MONICA

Scusami veramente. Mi fermerei volentieri a chiaccherare con te, ma come ti dicevo sono di fretta. Un'altra volta.

COMPAGNO DI SCUOLA

Dimmi almeno cosa fai? Di cosa ti occupi?

MONICA

Di marketing. Curo l'immagine di alcune aziende. L'immagine oggi è più importante del contenuto.

Monica lascia il suo Compagno di scuola ed esce dal negozio. Camminando passa davanti ad una vetrina che espone televisori. Su uno schermo ci sono le immagini di Eleonora e della sua Pre-Selezione.

STANZA D'ALBERGO

INTERNO STANZA D'ALBERGO – PRIMO POMERIGGIO

La Compagna di Monica è inquadrata di spalle. Seduta sul bordo del letto. Si gira e guardando in camera:

COMPAGNA

Ho deciso! Questa è l'ultima volta che ci vediamo.

Poi abbassa lo sguardo. Si mette una maglietta. Si alza.

COMPAGNA

Ci ho pensato a lungo. E questa è la mia decisione. Sei inaccessibile. Ti sei costruita una vita, una professione, che non sono accessibili a nessuno. E'difficile vederti e riconoscerti dietro queste pareti spesse e inospitali. Non sò più chi tu sia? Se tu sia viva. Che cosa pensi. Cosa vorresti. Non c'è uno spiraglio da cui si possa capire, da cui si possa vedere qualcosa. Non sei più capace di darti, di perderti, di smarrirti. Sei sempre e solo sicura di te stessa. Anche quando facciamo l'amore.

Monica entra nel bagno. Chiude la porta e vomita. Poi si stende sul pavimento del bagno. Si sente bussare alla porta del bagno.

COMPAGNA

Me ne stò andando. Buona fortuna!

TERZO EPISODIO – VERONA

SCENEGGIATURA VERONA – TERZA REVISIONE

VERONA

INTERNO STUDIO FOTOGRAFICO – TARDO POMERIGGIO

Primo piano di una donna (Anna),40-45 anni. In sottofondo, fuori campo, una radio o una televisione. Un'intervista:

INTERVISTATO

Oh se il microbo ha infettato la macrosocieta’! La sta divorando, come un cancro terminale. Il guaio e'che nessuno pensa alla chemio. Solo aspirine.

E intanto i bambini sono totalmente schizzati. Credimi, sono molto piu’

‘fuori'le generazioni del Duemila che gli'sbandati'che incontrai a Verona all fine degli anni 70. Ma questa e'un'altra storia.

INTERVISTATORE

Nel suo ultimo libro lei cerca di tratteggiare le linee di sviluppo del Nordest…

INTERVISTATO

Esatto. Almeno tre diverse fasi hanno caratterizzato l'area in questo periodo. Prima c'è stata quella dell'espansione silenziosa, poi quella della protesta che ha assunto anche toni clamorosi soprattutto per la carenza di infrastrutture, ora è sopravvenuto una sorta di distacco critico che però punta molto sul recupero della qualità della vita.

Anna nello studio stà esaminando una serie di fotografie, con una collega Fotografa. Per decidere quali esporre ad una mostra. Un grande tavolo, molte foto stese sul tavolo. Sono tutte foto in bianco e nero di persone con sullo sfondo monumenti, case, edifici della città. C'è anche una foto che ritrae Monica mentre passa davanti al negozio di televisori. Nella foto si vede anche, in un televisore, il viso di Eleonora.

ANNA

Questa rimane la mia preferita e mi piacerebbe che finisse nella copertina del catalogo della mostra. Che ne dici?

FOTOGRAFA

Sono d'accordo con te. Piace molto anche a me. Anche se ce n'è un'altra che mi piace molto.

Prende un'altra foto e la guardano insieme. Il ritratto di una donna seduta su una sedia in una semplice cucina.

ANNA

E'mia mamma. Non me la sento di pubblicarla. Troppo personale!

FOTOGRAFA

Hai fatto veramente un bel lavoro. Un po'ti invidio. Sei riuscita a gurdare in profondità dentro gli occhi e l'anima di questa città. Senza presunzioni. Senza voler strafare. Con calma e con tranquillità, con la fiducia in questa terra in cui abiti…

ANNA

Non è stato facile! C'è voluto molto tempo. Ho dovuto imparare ad aspettare. Provare e riprovare. Sbagliare. Tante volte. Tanti incontri inutili. Tante foto sprecate. Per cosa? Per una bellezza mediata… A volte penso che in realtà queste foto non valgano niente e il valore invece sia stato nel muoversi in un territorio, in una città, incontrare persone, cercare di guardarle negli occhi, chiedere loro di guardarsi. Come una specie di animale che si muove in un ecosistema e pur se piccolo ha una funzione importante nell'equilibrio dell'insieme. Poi ci sono foto come questa (la foto con Monica ed Eleonora) che non dipendono dal mio lavoro ma che sento hanno un significato. Al di là della mia ricerca, della mia pazienza. Del mio intuito. Ci sono delle cose che sono al di fuori della nostra portata. C'è una bellezza che per fortuna non dipende da noi. Che noi qualche volta riusciamo casualmente a riprendere.

Mentre stanno guardando altre fotografie arriva una telefonata. Anna risponde. La chiamano dalla casa di riposo dove soggiorna la madre per avvertirla che sua mamma stà male e la invitano a passare prima possibile.

STANZA CASA DI CURA

INTERNO CASA DI RIPOSO – TARDO POMERIGGIO

Una donna, anziana, sbraita e grida frasi senza senso. Vuole spogliarsi. Cerca di togliersi tutti i vestiti anche se un'infermiera cerca di fermarla. Violentemente e con forza riesce a togliersi la camicia e inizia a girare per la stanza svestita. Gridando. Entra Anna e cerca di rasserenarla. Inutilmente.

TITOLI DI CODA – NORDEST FILM