Astratto e Concreto. Immagini e Parole Di: GIorgio Viali – 4 Agosto 2020

Nel Nordest i Fratelli D'Innocenzo potrebbero ambientare un loro Film? Spinaceto è una periferia che Vitaliano Trevisan potrebbe decidere di calpestare?

Cosa mai possono avere in comune i Fratelli d'Innocenzo (Damiano e Fabio) e Vitaliano Trevisan? Cosa mai può accomunare il film “Favolacce” al libro “Arabeschi e Grotteschi” o “Works”? Ci sono analogie tra Spinaceto, la Periferia romana, e il Nordest e la Provincia Vicentina? Arzignano, Chiampo?

Sia i Fratelli D'Innocenzo che Trevisan hanno lavorato come sceneggiatori per Matteo Garrone. Sia “Favolacce” sia “Arabeschi e Grotteschi” e “Works” fanno riferimento, più o meno indirettamente, a Matteo Garrone. Sia Spinaceto (e la periferia romana) sia il Nordest (e la provincia vicentina) sono luoghi “ideali” per ambientare “frammenti” non narrativi e reali... cosa che sia i Fratelli D'Innocenzo che Trevisan professano di voler fare e voler continuare a Fare.

Non me ne vorrà spero nessuno di queste persone se mi sono permesso di accostarle.

I Fratelli D'Innocenzo hanno un'infatuazione profonda per “Primo Amore” e per la “recitazione” di Vitaliano Trevisan in quel Film. A loro dunque non dispiacerà certo questo accostamento. Non so invece se Vitaliano Trevisan abbia visto “Favolacce” il film dei Fratelli D'Innocenzo. E cosa ne pensi. Magari trova le immagini del loro film “perversamente affascinanti” ? Potrebbe cambiare idea sul fatto che il cinema italiano “lo gestiscono registi piccoloborghesi, naturalmente di sinistra, che rincorrono la cosidetta Realtà non avendone che una vaghissima idea”?

Come potrebbe essere una eventuale futura collaborazione tra questi due/tre soggetti ... meglio persone...? Non mi stupirei se non ci fosse già stato un qualche tentativo di contatto... Anche se a Vitaliano Trevisan il lavoro dello Sceneggiatore non piace. Implica lavorare con altre persone. E non è mai una cosa facile o semplice. I Fratelli D'Innocenzo invece proprio perchè gemelli e già “costretti” a lavorare con un altro (sè), teoricamente dovrebbero essere più disponibili ad una eventuale collaborazione.

Entrambi frequentano molto da vicino lo scrivere e le parole. I monologhi. Le autobiografie. Tanto che “Favolacce” più che un film è una Voce Fuori Campo. E' un testo che usa delle immagini e degli attori (in cui forse i registi credono, teoricamente, ma che non devono avere una personalità visiva o ideologica o caratteriale o identificabile). Non un film che crede nelle immagini. Ma un film dove le immagini servono per accompagnare un testo. Per renderlo più incisivo.

L'età e il tempo, l'intensità, con cui entrambi frequentano questi mondi rimane comunque non commensurabile. E anche le “qualifiche” che ognuno ha scelto per se stesso sono in qualche modo non accostabili. Sceneggiatori e Registi i Fratelli D'Innocenzo, Drammaturgo Vitaliano Trevisan. Che non disdegna la prosa ma che si sente a casa nella drammaturgia. Ognuno ha una sua Patria d'Elezione.

Ma magari Spinaceto come il Nordest sono luoghi astratti? Anche se Vitaliano Trevisan non scrive del Nordest. L'unico territorio di cui scrive e parla Vitaliano Trevisan è se stesso. Le sue parole, il suo corpo, le sue esperienze. Che sono Voce Narrante, Storia, Monologo, Narrazione (Oh Orrore), Fiction (Oh Orrore) e Luogo/Territorio in cui si svolge l'azione.

“La vera sfida è quella di riuscire a raccontare una storia rinunciando il più possibile a trama e personaggi” Chi l'ha detta? I Fratelli d'Innocenzo (Damiano e Fabio) o Vitaliano Trevisan?

“Concentrarsi sulle parole, sezionarle, guardarci dentro, definirle e ridefinirle, è questo il compito, se ce n'è uno” I Fratelli d'Innocenzo (Damiano e Fabio) o Vitaliano Trevisan?

“La Realtà non è uno scherzo” I Fratelli d'Innocenzo (Damiano e Fabio) o Vitaliano Trevisan?

Ma i Fratelli d'Innocenzo (Damiano e Fabio) e Vitaliano Trevisan hanno anche tratti caratteriali nettamente diversi. Amiconi e camerateschi i primi , cinico e spietato il secondo. Affabili i primi, crudo e indigesto il secondo.

Mi sono permesso una premessa spensierata e leggera per arrivare al motivo per cui scrivo di autori. Ho incrociato nello stesso momento, per caso, alcuni testi e interviste dei Fratelli d'Innocenzo (Damiano e Fabio) e di Vitaliano Trevisan che indirettamente “interferiscono” con una mia ricerca legata alle immagini (fisse e in movimento). E con la realizzazione di set fotografici e gallerie di foto che io definisco “Astratte” o “Astratta”. E un progetto di immagini in movimento con una Voce Narrante.

Vitaliano Trevisan: “Perché la lingua è sempre più astratta e si basa su temi astratti che non hanno un contrappeso reale. E lo vedi in un qualsiasi cosa. La gente parla, usa delle parole, non sa realmente a cosa queste parole si riferiscano. “Violenza”, per esempio, è una delle parole più astratte”

Vitaliano Trevisan: “Più ci si alza, più la realtà si fa astratta, va pensata, e pensare non è facile, specie se a influenzare il pensiero entrano in gioco altri fattori”

Vitaliano Trevisan: Quel che mi colpisce, abitandoci da un po’, è la distanza tra la cosiddetta “narrazione”, che è essenzialmente “urbana”, e la realtà di luoghi che dalle città sono lontani molto più di quanto non indichi la distanza chilometrica.

Fratelli d'Innocenzo (Damiano e Fabio): “Di solito ci sono queste voci fuori campo totalmente oggettive e secondo me veramente brutte mentre la nostra ambisce al gioco e al dubbio. Secondo noi questo mette in ballo un numero più alto di sentimenti. Quando una voce fuori campo diventa arbitraria dando allo spettatore la possibilità di agire con il proprio pensiero, con il proprio sguardo e con la propria vulnerabilità allora risulta interessante”

Fratelli d'Innocenzo (Damiano e Fabio): “Noi viviamo in un mondo che in questo momento è genere purissimo per questo l’acquitrino del film che ti strappa la lacrima anche in maniera seducente, un po’ ammiccante, e senza esporsi, quello che noi chiamiamo il Cinema Rachitico a noi fa schifo”

Vitaliano Trevisan: “Al giorno d’oggi l’immagine, fissa o in movimento, è ben più retorica della parola. In questo senso si corrono meno rischi descrivendo a parole, a patto di non trasformarsi in uno di quei professionisti della realtà di cui è pieno il mondo, e di cui certo è strapiena l’Italia, che volteggiano leggeri sulle periferie diffuse in cerca di cadaveri. Il tempo di spolparli e di cagare la relativa narrazione, e via di nuovo in volo, in cerca di un terremoto, di una guerra, di una qualsiasi sfiga, purché di mercato”.

Spunti utili da cui partire. O ripartire.

Seguirà (perchè mi è stata richiesta): Guida essenziale per chi deve incontrare Vitaliano Trevisan. Parole che si possono usare e parole che non si possono usare impunemente con lui.

Astratto e Concreto. Immagini e Parole Di: GIorgio Viali – 4 Agosto 2020