al di là del postmoderno, che tuttavia non si può semplicisticamente liquidare con lo slogan «non ci sono fatti ma solo interpretazioni». Si è avviato un altro tempo denso di nubi sullo sfondo. E’ il tempo nel quale non si riflette più su nulla, né sulle grandi né sulle piccole narrazioni, che ha perduto inoltre cognizione dell’orientamento storico delle cose. E’ un tempo in cui l’interiorità tende a scomparire, mentre la realtà viene conosciuta soltanto attraverso la sua riproduzione in immagine, attraverso i suoi modelli. Che pensiero sublime, che rinnova l’apertura verso il futuro nella dialettica tra il limite e l’orizzonte che lo trascende. Nuovamente una categoria estetica ci consente di pensare al nostro presente e al futuro