Avevo una dozzina di anni, avevo passato l'estate a giocare a D&D e a Kata Kumbas con gli amici del mare. La mia abbronzatura non era un granché, e non sarebbe migliorata. Erano i ruggenti anni novanta, Bill Clinton ridefiniva il concetto di rapporto sessuale mentre bombardava la Serbia ma senza impegno, il satanic panic era in fase di onda lunga e mia madre mi diceva che i giochi di ruolo mi avrebbero reso scemo (spoiler: nel giro di vent'anni facebook avrebbe fatto alal sua generazione ciò che loro dicevano che gdr e musica metal avrebbero fatto alla nostra). Un cugino più grande mi sbolognò il suo scatolone di roba di D&D, che tanto non usava più. Dentro c'era una copia del Book of Wondrous Inventions che conservo ancora come una reliquia. è su quel libro che mi sono rotto i denti da latte e ho iniziato a imparare l'inglese. Ora, tra le invenzioni più o meno ironiche (il puliscidugeon) e più o meno tecnofantasy (ma in anticipo) c'era il GARGANTOIDE. Non lo sapevo, ma derivava da un modulo uscito l'anno prima del BoWI, mi pare fosse il CM4 Earthshaker (o Scuotilande, nella versione italiana, che potete cercare). Gli Scuotilande erano robottoni alti come piccole montagne in grado di distruggere una città a pedate, il Gargantoide un robottone più piccolo, alto “solo” come una torre, carico di oggetti magici. Curiosamente il gargantoide era l'unica invenzione del libro a non aver ricevuto un'illustrazione. Si trattava di due robottoni chiaramente ispirati ai cartoni giapponesi. Avevamo avuto Go Nagai, stavamo avendo Gundam (e Pat Labor, che qualche anno dopo seguii religiosamente durante le pause pranzo dalla scuola media), avremmo avuto Evangelion e Rayearth. Avremmo avuto anche Battletech, con tavoli di giocatori devotissimi che avrei osservato senza capirci molto a Lucca, all'inizio del millennio. Avremmo avuto i Power Ragers. Tracciare una linea netta di cosa è o cosa non è un Mecha è complesso e futile. Si tratta di macchine pure? No, Evangelion. Si tratta di cose costruite dall'uomo? No, Rayearth e Power Ranger. Si tratta di cose grandi? No, Pat Labor, Warhammer 40k, Alien. Si tratta di strumenti militari? No, Alien stesso e occasionalmente Pat Labor. Insomma, ci siamo capiti. Essere troppo precisi non serve. Alla fine è come il porno: quado lo vedi lo riconosci. Lavorare sui mecha può sembrare banale. Lo hanno fatto in tantissimi. C'è però un elemento particolare che rende queste figure iconiche: la sproporzione di dimensioni tra l'uomo e la tecnologia (non necessariamente la sua tecnologia). I mecha sono dei mostri, ma mostri della tecnica, non della natura. E come tali hanno l'uomo al loro centro. sono una manifestazione piuttosto chiara del fatto che la mostruosità e la sproporzione che gli antichi vedevano nei mitologici giganti e nei mostri marini non appartenevano alal natura, ma all'occhia che la guardava. Oppure robottoni giganti che si prendono a cazzotti sono semplicemente fighi. Fate voi.

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