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61 giorni fa giacintoplex L’ontologia di Heidegger ha al suo centro l’essere dell’esserci, l’uomo isolato e alienato tra le due guerre mondiali. La sua analitica dell’esserci mostra a nudo le categorie ontologiche di questo ente, l’esserci, scisso e alienato, i «l’angoscia è Togli Mi Piace Rispondi Condividi 10 risponde 12 Meno di un minuto fa giacinto plex Si è verificato un errore, ti preghiamo di riprovare più tardi (400006) intenzionouxpoietiktreatrix Ontologia Perché esiste ontologia? "Perché c'è qualcosa invece di niente?" nulla vi è vuotonulla'il vuoto ultimo dell'esistenza. Pearceontology vuotontology vuoto'assenza gravita, "niente" esiste? È vuoto, esiste nulla, non può essere conosciuto, non può essere comunicato è il nihilontology. GorgiaontoLogy nihilontology spaziontologia senzaperché Paradoxontology Eventità È già: "Perché c'è qualcosa invece di niente?" Si è'essere nulla O c'è c'è nulla vi è oltre vi è Nulla essere nulla. L'ontologia c'è nulla vuoto assoluto in sé eventità nulla nihil vi è chimerontology vuotontology "vuoto" singolarità senzaperché vi è panulla vuotontology al di là immagineventux è al di là è "noumenontology nulla È in sé'ontologia in sé fenoumenico'ontologia panOntology senzaperché nulla, e in particolare se si può rispondere alla domanda del perché esiste nulla , deve ancora essere adeguatamente considerato. Qual è allora la spiegazione-spazio per l'esistenza? Come sarebbe esistenza ottenere "ha spiegato" all'interno di questo tipo di immagine? La risposta è che ci sono diversi modi in cui si potrebbe spiegare (o "spiegare via"), l'esistenza di "qualcosa invece di niente" utilizzando l'ontologia Zero. Forse il più ovvio è quello di eliminare il problema in sé illegittimo, ma per farlo su basi solide piuttosto che cialda positivista. Cioè, si può sostenere che la questione presuppone che non ci può essere sia qualcosa e nulla, che è ciò che l'ontologia Zero afferma. Quindi è già prevenuto contro la verità, o utilizza una falsa dicotomia, e può essere messo da parte come mal formati. La domanda presuppone che vi è un'asimmetria di spiegare, mentre la spiegazione è che non c'è asimmetria in primo luogo. Da questa posizione, tuttavia, che la domanda originale può essere sostituito dal problema altrettanto sconcertante "Perché c'è qualcosa sia-e-non-insieme?". Tuttavia, la questione non può essere risolta con l'ontologia zero a meno che non si rivela essere una teoria autoportante o può spiegare la sua propria verità a dimostrare che le sostanze del mondo si annullano. Prima di poter determinare come procede questa materia, avremo bisogno di avere una teoria reale da affrontare, invece di congetture e possibilità. Pearce stesso fa almeno due suggerimenti distinti per il modo in cui l'esistenza si spiega dall'ontologia Zero. Il primo è implicito in una dichiarazione che ho parafrasato in precedenza, quando paragona la cancellazione delle proprietà fisiche come massa-energia per l'auto-cancellazione della serie numero: "[Ma perché non, per esempio, 42, anziché 0 Beh, se tutto -? Impossibile, sto cercando di indovinare -. Sommati / annullato invece a 42, poi 42 avrebbe dovuto essere rappresentato Ma se, in tutto, vi è 0, allora non solo non è nulla di sostanziale che ha bisogno di spiegazioni.] " Una somma Curt di questa idea è che l'esistenza delle cose si spiega con una dimostrazione che nulla esiste davvero. Tutte le cose che abbiamo pensato che erano lì sono infatti mere apparenze, le cui caratteristiche apparentemente sostanziale sono tutti derivabili dalle proprietà di Zero. Questo deve includere noi stessi, e quindi le "mere apparenze" che costituiscono il mondo non sono solo apparizioni nelle nostre menti. Sono aspetti che derivano necessariamente dalla realtà centrale di Zero. Le nostre menti sono anche le apparenze, e derivano anche dalle proprietà di Zero. Infatti, Zero diventa una sorta di Causa Prima, dato questo tipo di spiegazione. Ma se la dimostrazione che nulla esiste opere, poi lo fa davvero conto per l'esistenza di ogni cosa particolare. Così il "perché" questione viene data una risposta. Il secondo suggerimento che Pearce fa è meno decisiva, e chiaramente lui alleati con l'approccio necessitarian. Lui dice: "In effetti un'implicazione della posizione da discusso qui è che altro che ciò che esiste è, sono stati ciò che esiste ben compresa, logicamente incoerente, tra cui la nozione di non realizzato possibilità ontica stesso. Per forse in tutti, ma un senso euristico non c'è differenza tra x e necessariamente x. Dato questo è il caso, allora il concetto di vera contingenza accende un equivoco psicologistico del legame tra possibilità e la fantasia, perché tutto deve essere esattamente come è sotto pena di cadere in incoerenza. Nel caso della nozione di nulla aver mai esistito se interpretato come una possibilità reale, allora anche il collegamento con l'immaginazione si rompe. Questo perché non si può immaginare nulla di sorta esistente ". Ci può essere una confusione qui se Pearce significa che non possiamo immaginare che esiste nulla. Per lui è se stesso affermando che questo può essere il caso, almeno in una particolare interpretazione, in cui è anche vero che esiste qualcosa. Ma sembra plausibile affermare che il tipo di spiegazione offerta dal ontologia Z Togli Mi Piace Condividi 61 giorni fa giacinto plex ONTOLOGIA L’essere intraprende da sé fondamenta dell’essere nell’essere da sé crea già evento esserci spaziale'intenzionalità È crea in sé là fenoumenx. È in sé dell’essere crea essere-già crea da sé spazio si crea È latenza. L'Evento L’essere L’ è intraprende”da s锓il sé””dell’essere isteresi-gravity nell’essereventArchè di sé là crea“event’esserci”” L’esserCi si aliena esserci-isteresi-si-aliena eventità spaziale crea. L'essere'intenzionalità È si èventuaL’ontologia di Heidegger ha al suo centro l’essere dell’esserci, l’uomo isolato e alienato tra le due guerre mondiali. La sua analitica dell’esserci mostra a nudo le categorie ontologiche di questo ente, l’esserci, scisso e alienato: "Solo un Dio può ancora salvarci!". Togli Mi Piace Condividi 12 60 giorni fa giacinto plex Mebook Social Network per la Cultura: isteresialiena - giax p. di monderoseMebook Social Network per la Cultura: isteresialiena - gia.... Togli Mi Piace Condividi 12 59 giorni fa giacinto plex L’esserCi si aliena esserci-isteresi-si-aliena eventità spaziale crea. L'essere'intenzionalità È si èventua si aliena crea in sé là fenoumenaliena. Togli Mi Piace Condividi 12 54 giorni fa giacinto plex physix dell'evento..physis dell’esseRe radura luminosa ove soggiorna l’esseRe discoperto, libero dall’imperativo categorico della volontà di potenza dell’epistemè, liberato dalle necessità del pensiero calcolante sempre meccanicamente o automaticamente adeguante l’essere alle entità o alla mondanità ontica. Nel suo discoprirsi l’ontologia dell’arte lascia invece l’essere d’essere libero in campo, nella radura, anzi in tutti i campi del sapere , del pensiero poetante e dell’arte pensante poeticamente. La ricerca filosofica degli eventi intermittenti dell’ontologia dell’opera d’arte sarà anche la classica storia dei saperi poetanti, ermeneutica dei poeti sapienti, l’ontologia dell’immagine o dell’immago, l’ontologia dell’immaginario virtuale o virtuoso. Lì soggiornerà l’essere poetante che si dà alla luce nella radura: Togli Mi Piace Condividi 12 52 giorni fa giacinto plex "è"’essere e?´??? "è" NIHIL POiESIx SENTIERO Nihilpoíesis POESIAdell’essere nihildell’essere nulla-dell’esserne nihilpoíesis poesia-sentierOdell’essere al di là è già senzaperché perché nihilx è l’evento Senzaperché al di là della metafisica-tramontante Dio-deve-morire. La poíesix Aldilà’ la poíesis è senzaperché si fonda eventodell’essere. La poíesix ultimeventità sentiero-poíesis nihileventa nihilx"senza perché" senza«morte»si fonda’ Al di là L’è essere poetante è essere pensante. L’ è pensiero-poetante del nihilx è già "poiesix senzAPErché’" al di là’senza’epistéme della metafisica nihilx. L’’oltrenihil della poiesix che si diffonde sul deserto del divenire annientante, ma allo stesso modo appartengono al deserto, alla mortalità di tutte le cose. Nella dimensione piena del nichilismo non vi è più salvezza, ogni cosa è destinata inesorabilmente ad essere annientata. Ma quando il pensiero Occidentale con Leopardi raggiunge la sua più piena trasparenza, nel senso appunto che per la prima volta viene affermato ciò che l’Occidente custodisce nel proprio inconscio, ossia l’essere nulla da parte dell’essente, si mostra la follia di questo pensiero, quello appunto che sta nell’identificare gli assolutamente opposti: l’essere e il nulla. Se però questa identità tra l’essere e il nulla, che lungo tutta la storia del pensiero occidentale rimane il fondamento mai mostrato pienamente prima di Leopardi, d’altra parte, l’Occidente e con esso lo stesso Leopardi non coglie la follia insita in questa identità e nel conseguente divenire nichilistico. Nel senso che la follia dell’Occidente non viene pensata come follia, ma come la verità evidente dell’essente diveniente. Ma una volta colta pienamente la follia del pensiero occidentale che si è inoltrato già dalla sua origine lungo il sentiero della notte, è possibile ritornare al bivio indicato da Parmenide e inoltrarsi lungo il sentiero del giorno, il sentiero che dice che l’essere è e non è il non essere? "l’essere è il nulla", che "il positivo è il negativo"»[5]. Con questo pensare il tempo in cui l’essere è il nulla significa negare simpliciter la verità dell’essere, che appunto nega che vi sia un tempo in cui l’essere sia il nulla, il positivo sia il negativo. Ma la verità dell’essere, e?´st? ?a`? e?~?a?, l’essere è, dice che l’essere che è non è il nulla, in quel "è" è già incluso il suo non essere il suo opposto, il suo non essere il negativo. Il travisamento del senso dell’essere sta tutto in questo credere che vi sia un tempo in cui il positivo sia il negativo: questa la follia dell’Occidente. L’errore sta nell’acconsentimento che l’essere sia nel tempo: divenga[6]. Dei due sentieri indicati da Parmenide, quello in cui l’essere è ed è impossibile che l’essere sia il non essere (il sentiero del giorno) e quello in cui l’essere è il non essere (il sentiero della notte), ebbene di questi due sentieri l’occidente ha percorso quello della notte, ponendo l’essere nel tempo, in cui a volte è e a volte non è. Se però andiamo più in profondità notiamo che Parmenide è sia il primo ad annunciare la verità intramontabile dell’essere sia il primo responsabile del tramonto dell’essere. Infatti per Parmenide l’essere non è le differenze che si presentano nell’apparire del mondo, le molteplici determinazioni che si manifestano sono soltanto dei nomi, e quindi non sono l’essere: il rosso, la casa, l’albero poiché non significano "essere", in base alla opposizione tra il positivo e il negativo, queste determinazioni sono "nulla". L’essere parmenideo per Severino è l’essere trascendente[7], che nega la molteplicità reale, la quale soggetta al divenire è nulla. Successivamente l’elaborazione platonica della differenza tra il non-essere come contrario (e??a?t???) e il non-essere come altro (e?´te???) dall’essere è stata per il pensiero occidentale tanto più fatale quanto essenziale. Perché essa porta le differenze nell’essere, ma continua a lasciarle nel tempo, da cui prende inizio la ricerca di quell’essere che è fuori del tempo: gli immutabili della metafisica. Con Platone le differenze vengono ricondotte nell’essere, perché se le singole determinazioni (rosso, casa, albero ecc.) non significano essere, dall’altra non significano neanche nulla; se quindi non significano nulla, allora di esse si deve predicare l’essere, il quale è un respinger via il nulla. In tal modo l’essere diventa predicato di ciò che gli è diverso (e?´te???), non di ciò che gli è opposto (e??a?t???). Perciò con Platone dire che il "non-essere è" non significa più che il negativo è il positivo. L’essere p Togli Mi Piace Condividi 11 49 giorni fa giacinto plex pletomobiux PLETOMOBIUX physix dell'evento PHYSIX DELL'EVENTO metafisica del fenoumeno METAFISICA DEL FENOUMENO metafisica dell'immaginazione METAFISICA DELL'IMMAGINAZIONE metafisica dell'esserciMETAFISICA DELL'ESSERCI metafisica della gravità METAFISICA DELLA GRAVITÀ iperellixstringholex IPERELLIXSTRINGMETAFISIKALIENA glicini verticali GLICINI VERTICALI METAFISIKAPITALESSENZA ISTERESTRINGHOLEX ERMENEUTIKA DELLA RIVOLUZIONE Togli Mi Piace Condividi 10 43 giorni fa giacinto plex stringravitholefullerex.....stringravitholex-fullerex....stringravityfullerex.... Togli Mi Piace Condividi 11 4 giorni fa giacinto plex florex daseinontology.... Togli Mi Piace Condividi 3 19 ore fa giacinto pleton intenzionouxpoietiktreatrix Ontologia Perché esiste ontologia? "Perché c'è qualcosa invece di niente?" nulla vi è vuotonulla'il vuoto ultimo dell'esistenza. Pearceontology vuotontology vuoto'assenza gravita, "niente" esiste? È vuoto, esiste nulla, non può essere conosciuto, non può essere comunicato è il nihilontology. GorgiaontoLogy nihilontology spaziontologia senzaperché Paradoxontology È già gorgiaontology perfetto e perfettamente in accordo con se stessa. strutture e fatti asimmetrici, d'altro canto, sono "dispari". Devono essere tessuta in una storia esplicativo che schiaccia i dossi e rade i peli. Quando consideriamo originariamente la domanda: "Perché c'è qualcosa invece di niente?" sembra che stiamo affrontando un enorme e terrificante realtà asimmetrica. Si è asimmetrico perché non c'è apparentemente alcuna confusione o in stato intermedio in cui abbiamo a che fare con l'essere e il nulla. O c'è qualcosa, che è il caso, o non c'è nulla, che non è il caso, ma non vi è alcun compromesso intelligibile tra di loro (o almeno così sembra). Inoltre, non vi è alcun motivo per uno invece dell'altro. Le nostre menti sono immediatamente un punto morto dalla domanda. Nulla ci obbliga verso il pensiero che ci deve essere qualcosa, o che ci deve essere nulla. Siamo anche un punto morto dal fatto che ogni cosa particolare che spiega il motivo per cui qualcosa esiste sarà essa stessa qualcosa, che esclude le nostre spiegazioni standard - per esempio, esclude spiegazioni causali (a meno che non ci sia una entità auto-causato, una congettura pochi sono pronti a fare). L'ontologia Zero ripristina la simmetria a questa situazione, in modo che invece di pensare solo che c'è qualcosa, si può anche pensare che non c'è nulla, anche se in modo diverso. Il senso esatto in cui questo è così non può essere previsto fino i dettagli della finale (grand, unificato, e vero) teoria del mondo fisico sono disponibili. Tuttavia, se vogliamo immaginare, possiamo immaginare la posizione di 0 nella serie di numeri. E è la somma di tutti, eppure sono distinti da esso e hanno relazioni complesse con l'altro. Meglio ancora, nella struttura dei numeri sia essere e il nulla sono stati inseriti in un'unica struttura, per Zero include sia il vuoto assoluto e tutti i numeri in sé, cioè all'interno della sua struttura aritmetica. Zero è significativa solo nel contesto degli altri numeri e le loro relazioni matematiche. Così si deve "includere" tutti in un certo senso. La proposta di Pearce è che la totalità delle entità fisiche e le loro proprietà aggiunge fino a 0, ed è in questo modo logico-matematica-teorico "identico" con il nulla totale. Tuttavia, allo stesso tempo, egli non vuole negare che ci sono un sacco di cose diverse in tutto il mondo. Come dice lui: "In un (ancora cognitivamente inaccessibile) rigoroso, tecnicamente definito senso, il nichilismo e plenism, viene qui proposto, devono essere presi come fisicamente e logico-matematica equivalente." In questo modo, mi sembra, difende un ripristino della simmetria di essere e non-essere. Lo fa sostenendo che vi è un certo senso di realtà li equiparare, ma non dice che tipo di teoria sarà in grado di stabilire che questa equazione tiene. Forse questo è un approccio chimera al problema, ma non sembra così. Per prima cosa, ci sono misure di grandezze fisiche, citati in precedenza, che suggeriscono il contrario. Il vuoto e il mondo del essenti sono entrambi totalità astratti. Essi non sono del mondo abbiamo esperienza, ma in qualche modo si comportano come "confini" attorno al quale siamo in grado di dare un senso delle cose. A loro si uniscono in un unico limite, sostenendo che Zero ha proprietà ricchi che gli permettono di essere allo stesso tempo "vuoto" Togli Mi Piace Condividi 2 60 giorni fa giacinto plex È crea in sé là fenoumenx. È in sé dell’essere crea essere-già crea da sé spazio si crea È latenza. L'Evento L’essere L’ è intraprende”da s锓il sé””dell’essere isteresi-gravity nell’essereventArchè di sé là crea“event’esserci”” L’esserCi si aliena esserci-isteresi-si-aliena eventità spaziale crea. L'essere'intenzionalità È si èventua si aliena crea in sé là fenoumenaliena. È Togli Mi Piace Rispondi Condividi 1 risposta 12 2 giorni fa Giacinto P. Di Monderosex creatio ex nihilo (creazione dal nulla) - ontologica ex nihilo nihil fit (niente viene da nulla), un'interpretazione assolutista che si presume in poi ontical UN' sis. Si differenza ontologica esserci l'essere. DaseinontologicONtophysis è formulata sulla base della differenza ontologica . Ontologico creativo'essere physis creazione e realizzazione, ciascuna delle quali è fondata su un insieme di presupposti taciti sul significato e la validità del massime ex nihilo nihil fit (nulla viene dal nulla) e creatio ex nihilo (creazione dal nulla). Si dimostra che ogni tipo di POI ontical UN' sis dà luogo ad una serie simile di problemi quando la questione della nascita ontologica (capitolo 3) è considerato e che questo segue dal fatto che questi ultimi possono essere mostrati per coinvolgere creatio ex nihilo assoluto considerando poi ontical UN' sis, come una relazione tra gli esseri, si è impegnata a ex nihilo assoluto nihil fit e solo una interpretazione relativistica della creatio ex nihilo. Dato che tale problemi sorgono quando poi UN' sis viene interpretato onticamente, ne consegue che una possibile soluzione si trova in una interpretazione non ontical del concetto. Secondo Heidegger, l'ontologia tradizionale (metafisica) non è riuscito ad apprezzare la differenza ontologica tra gli esseri e l'essere degli esseri: l'Essere non è un essere; esso 1 è ciò che gli esseri motivi, cioè, permette loro di essere. Questo fatto è di cruciale significato dal momento che stabilisce un legame tra l'essere e niente (non-cosa). Inoltre, dal momento che l'Essere può essere dimostrato di stare in essenziali, relazione unitaria divenire, ne consegue che essere deve essere considerata come avente sia statica che dinamica aspetti. Tenuto conto del fatto che l'Essere e il nulla sono (in un certo senso) la `stesso '(dal né sono esseri), ne consegue che nulla stesso debba essere sia statica aspetti dinamici. Questo è importante perché permette la possibilità di un non-ontical l'interpretazione assolutistica della creatio ex nihilo. (Su questa base, i nihilo massime ex possono essere rese commensurabili e il problema della comparsa ontologica risolto. Questo costituisce l'essenza della heideggeriana emergentismo pluralistica come formulata in questo tesi.) La messa a terra degli esseri nell'Essere (vale physis physis physisontologica Togli Mi Piace Condividi 3 60 giorni fa giacinto plex Già Eventux Creatrix dal Nulla È EVENTUX È Creatrix!Radurabissalevento.RaDura dell'EsserE radurevento è là lì EVENTO è di per sé già EVENTOdell'essere già EVENTO.Là è già Lì È lì physis dell’essere. L’essere-Nell’evento Già aleggia EVENTO Lì È lì physis dell’essere ontologia dell’essere’eventodell’essere crea la physis si dà EVENTORadura È già EVENTO È L'evento in sé l'evento si dà. L'è eventodell'essere è EVENTO È L'evento spaziale C'è d'essere. C'è La physis è evento L'abisso è L'è È La spazialità dell'evento. L'evento spaziale C'è in sé per sé è già Lì Togli Mi Piace Rispondi Condividi 1 risposta 12 58 giorni fa giacintoplex La metafisica non sapeva neppure rendersi ragione della propria sterilità, perché si sapeva solitaria senza sapersi estranea alla scienza e condannata a starsi inutile tra la scienza e la religione. Quando i metafisici La metafisica aspira al dominio del mondo, tale è la sua pretensione; se non vince la religione, è vinta; perché dunque la vediamo eternamente sconfitta? Perché la metafisica.. Togli Mi Piace Condividi 12 59 giorni fa giacinto plex esserCi si aliena esserci-isteresi-si-aliena eventità spaziale crea. L'essere'intenzionalità È si èventua si aliena crea in sé là fenoumenaliena. “fuggire di fronte alla morte”, sul piano dell’autenticità è un “essere-per-la.morte”, una decisione anticipatrice che progetta l’esistenza come un vivere per la morte e che mostra la possibilità dell’impossibilità dell’esistenza. Heidegger vuole dire che, finché l’uomo vive la sua esistenza si rapporta sempre al suo poter essere, quindi al suo futuro, e questo significa che c’é sempre qualcosa che manca. Solo con la morte non manca più nulla. “La morte è la possibilità di non poter più esserci” “Perché vi è, in generale, l’essente e non il nulla? Ecco la domanda. Non si tratta, presumibilmente, di una domanda qualsiasi. E’ chiaro che la domanda: ‘Perché vi è, in generale, l’essente e non il nulla echeggia risuona ancora la domanda: ‘Perché vi è, in generale, l’essente e non il nulla?’ ”. ‘Perché vi è, in generale, l’essente e non il nulla?’ Togli Mi Piace Rispondi Condividi 11 risponde 12 58 giorni fa giacintoplex L'irrazionalità del dato storico persiste anche con le spiegazioni post factum: le condizioni economiche, la tradizione culturale, il microclima sociale sono tutti fattori che spiegano la possibilità del nascere di una data rivoluzione, ma non ci dicono il perché in una società, piuttosto che in un'altra, la rivoluzione è scoppiata. E perché in quel giorno, a quell'ora, in quel luogo e non altrove, in un altro giorno e in un altro momento Il fenomeno di una rivoluzione è un cambiamento nella vita di una società, proprio come un individuo. Per comprenderla è necessario, paradossalmente, rispettare la sua irrazionalità, così come la sacralità di un luogo non è possibile trasmetterla razionalmente o spiegarla, ma solo percepirla attraverso la sensibilità e la delicatezza estetica. Togli Mi Piace Condividi 12 57 giorni fa giacintoplex "è"’essere e?´??? "è" nell’essere ritorna nel nulla Grazie a Platone la metafisica si fonda inconsciamente sul nichilismo, su quel pensiero che consciamente nega che la cosa sia niente, ma inconsciamente identifica la cosa col niente. Il carattere inconscio del nichilismo si evidenzia dal fatto che, per Platone, se da una parte una cosa che "è niente" è inconoscibile, si pone comunque che una cosa possa non essere, in sostanza non avverte la necessità che l’impossibilità di conoscere una cosa nientificata sia innanzitutto dovuta all’impossibilità che una cosa (un non-niente) non sia. È proprio nel non cogliere questa necessità che il pensiero occidentale si erige nella sua essenza. L’ente si trova in una dimensione indecisa, tra l’essere e il niente, in un’oscillazione che non ha fine. Non a caso per Platone l’ente è immutabile non in quanto ente, ma in quanto idea; ciò vuol dire che l’ente in quanto ente (non semplicemente l’ente diveniente) è indeciso (e?paµf?te???e??) tra l’essere e il niente. Se però ci chiediamo cosa intenda Platone come anche Aristotele per divenire, constatiamo che esso non è interpretato come passaggio dal puro essere al puro niente, al niente assoluto. Ad esempio, nella costruzione di una casa, l’ente particolare che sarà quella casa così fatta non è ancora, ma i materiali che la compongono erano prima che la casa venisse costruita. Ciò che esce e ritorna nel nulla non è tutto l’ente ma la sua unità, il suo essere un unicum. Questo è certamente in contrasto con il principio della sostanza di Aristotele, per cui è la sostanza, appunto l’unità di ogni ente ad essere immutabile, mentre sono i suoi attributi a mutare. Eppure l’unità della casa, di una casa, prima che venga costruita non è. Se andiamo più in profondità si constata che anche i materiali di un’unità sono a loro volta prodotti o per natura o grazie all’operato dell’uomo, il che ci porta a dire che anche la materia esce e ritorna nel nulla. In sostanza Aristotele, pur ammettendo che ogni cosa è un non-niente, asserisce anche che ogni cosa oscilla tra l’essere e il niente; se quindi ammette che la cosa "è", è inseparabile dal suo essere, dall’altra uscendo e ritornando nel niente, ciò che in realtà subisce tale processo è il suo essere, il suo non essere un niente: il fondamento inconscio dell’Occidente è quello di identificare il non-niente col niente, il positivo col negativo. È questa la follia che l’Occidente non vede, ma ha sempre perseguito: dire che la cosa è un ente, ossia è legata all’essere e che la cosa come tale esce e torna nel niente, significa dire che l’essere è niente, appunto il positivo è il negativo, che è di per se stesso impossibile, perché identifica gli opposti, ciò che per essenza non possono mai identificarsi. Ecco l’essenza del nichilismo: essa non sta nella testimonianza dell’estrema contrapposizione dell’ente e del niente, ma nel non tenersi fermo ad essa, dissolvendo tale contrapposizione nel proprio inconscio[15]. La contrapposizione autentica dell’ente e del niente è possibile solo se l’ente viene considerato come una totalità, e, a sua volta, tale totalità appare solo se in tale apparire non vi è nulla al di fuori di essa, solo se tutto l’ente è eternamente separato dal niente. Solo quando il niente è inteso come contrapposizione ad una "certa parte" dell’ente, e non come nulla assoluto, il nulla si pone come un t?, appartenendo esso stesso alla totalità dell’ente. Ponendo la possibilità di un niente relativo che non è l’opposto dell’ente, ma l’altro dell’ente, anch’esso quindi un ente, Platone fonda i presupposti del pensiero nichilistico. Infatti, da NIHIL POiESIx SENTIERO Nihilpoíesis POESIAdell’essere nihildell’essere col nulla. Il pensiero occidentale, prima che raggiunga la sua piena trasparenza nel pensiero di Leopardi, non affermerà mai direttamente l’identificazione dell’essere con il suo opposto, eppure questa identificazione scorre sotterraneamente lungo tutta la storia dell’Occidente. Concetti quali divenire, nichilismo, tecnica, poíesis, volontà di potenza, hýbris, arte, poesia, sono l’inconscia espressione di questa folle identità. La storia dell’Occidente è la storia dell’inoltrarsi del pensiero lungo il sentiero della notte, indicato per la prima volta da Parmenide, e che egli stesso mostrava come impossibile ed impraticabile. Eppure, è proprio questo sentiero della notte l’unico sentiero che l’Occidente ha percorso. Il culmine di questo sentiero è la nostra epoca, quella che vede nella tecnica la nuova matrice dell’esistenza dell’uomo. Se in tutta la storia dell’Occidente il divenire annientante delle cose è stato sempre contrapposto all’epistéme dell’essere eterno e trascendente, che come tale sta al di là del divenire, con il compimento della storia dell’O Togli Mi Piace Condividi 12 57 giorni fa giacinto plex “è”’essere e?´??? “è” senzaperché l’evento l’event’essere nel nulla dell’evento eventux dell’evento’eventux. L’evento senzaperché l’esserne nihilx. Il nihilx “è evento” è esserne È L’evento del nihil vi è nulla: l’essere è il nulla, perché è NIHIL POiESIx SENTIERO Nihilpoíesis POESIAdell’essere nihildell’essere col nulla. Il pensiero occidentale, prima che raggiunga la sua piena trasparenza nel pensiero di Leopardi, non affermerà mai direttamente l’identificazione dell’essere nichilistico “senza perché” Togli Mi Piace Condividi 12 56 giorni fa giacintoplex metafisica dell'architettura arkitettura della metafisika..metafisica dell'architettura arkitettura della metafisika.. Togli Mi Piace Condividi 12 55 giorni fa giacinto plex metafisica del capitalismousia ‘spirito dell’esistenza metafisica dell'esserci... metafisica ‘spirito dell’esistenza metafisica dell'esserci Togli Mi Piace Condividi 12 55 giorni fa giacintoplex È "tempo vuoto" nel tempo vuoto, niente può venire a esistere: "No arrivando ad essere di una cosa è possibile in un tempo vuoto, perché nessuna parte di tale tempo possiede. . . una condizione distintiva dell'esistenza piuttosto che della non esistenza "tempo vuoto" c'è una cosa come "tempo vuoto". Non ha senso parlare di tempo prima che esistesse- "tempo vuoto". Togli Mi Piace Condividi 12 54 giorni fa giacintoplex physis dell’esseRe radura luminosa ove soggiorna l’esseRe discoperto, libero dall’imperativo categorico della volontà di potenza dell’epistemè, liberato dalle necessità del pensiero calcolante sempre meccanicamente o automaticamente adeguante l’essere alle entità o alla mondanità ontica. Nel suo discoprirsi l’ontologia dell’arte lascia invece l’essere d’essere libero in campo, nella radura, anzi in tutti i campi del sapere , del pensiero poetante e dell’arte pensante poeticamente. La ricerca filosofica degli eventi intermittenti dell’ontologia dell’opera d’arte sarà anche la classica storia dei saperi poetanti, ermeneutica dei poeti sapienti, l’ontologia dell’immagine o dell’immago, l’ontologia dell’immaginario virtuale o virtuoso. Lì soggiornerà l’essere poetante che si dà alla luce nella radura: Togli Mi Piace Condividi 12 53 giorni fa giacintoplex metarivoluzione..„…Il tramonto si compie insieme mediante il crollo del mondo improntato dalla metafisica e attraverso la devastazione della terra a cui la metafisica ha dato origine l’uomo della metafisica, l’animal rationale, è della metafisica, l’ancora nascosta verità dell’essere è si distrugga e si annienti nella nullità del niente" Togli Mi Piace Condividi 12 37 giorni fa Giacinto P. Di Monderosex FilogosofiaFilosofia della matematica Filosofia della matematica dall'essere crea là Leibnitz. Infinitamente crea infinitameventità infinitesimessere realizzato, e tali differenziali essere trattata, a loro volta, come nuove quantità primitive , e un rapporto ricercato tra loro elementi infinitamente piccoli (che, con riferimento agli oggetti finali della questione, sarà secondo differenziali), e così via; la stessa trasformazione ammettendo di essere ripetuto un numero di volte, a condizione di fine eliminando il numero sempre crescente di quantità infinitesimali introdotte come ausiliari. Esempi. Considerando l'importanza di questa concezione ammirevole, penso che dovrei qui per completare l'illustrazione del suo carattere fondamentale dall'indicazione sintesi di alcuni esempi principali. dy diatamente dare l'equazione t = -r- per la trigonometrica tangente di angolo che è fatta con l'asse delle ascisse la tangente desiderata, essendo questo il modo più semplice di fissare la posizione in un sistema di rettilinei coordinate Togli Mi Piace Condividi 12 36 giorni fa giacinto pleton FilogosofiaFilosofia della matematica Filosofia della matematica dall'essere crea là Leibnitz. Infinitamente crea infinitameventità infinitesimessere d'esserne fenoumenontologòdelhòlex............. Togli Mi Piace Condividi 11 19 giorni fa giacintoplex krea poetanteventontologia di per sé CreA onTOLOgia vi è vi è in Sé mitontologia. ONTOSOfia EvENto È EvENTesserci assolutontology vuotontology absoluto"nullassolutità. Il vuotontology spazionullità absoluta"Nirvana metafisica della morte del diopan è absolutontologia nulla creato da Dio nel tempo, poteva distruggere, che ha vissuto la nascita di Dio dentro di séi. L'Uno è l'essenza, la Molti sono i molteplicità di fenomeni. Proprio come il mistico cristiano vede Dio in profondità divina di tutto l'Essere brilla attraverso tutti gli esseri. A giudicare da tutto ciò che è stato detto sullo Zen, tutto dipende dal fatto che o non si possono portare a una rivelazione dell'essenza dell'Essere in la propria esistenza. Heideggers parole sulla rivelazione zione di Essere nell'esistenza umana attraverso "Niente" significa entrare Nirvana. Trascurando tutte le dottrine dogmatiche e sostenendo la tradizione "diretta", lo Zen si sforza vigorosamente verso questo obiettivo di illuminazione. La pratica di la meditazione che è stato sviluppato nel corso dei secoli serve questo obiettivo. Il sermone semplicemente prepara la mente, e "ko-un", il problema paradossale per la meditazione, è lo scopo di abbattere l'intelletto. Tutto questo ha valore solo come un mezzo per spianare la strada per l'intuizione; è significava solo per aiutare ad aprire la porta dall'interno. Per l'illuminato che vede Buddha in se stesso e in tutte le cose, una pietra è più di una pietra. C'è un famoso giardino a Kyoto costituito da altro che pietre e sabbia. Le pietre sono spesso confrontati con le tigri e leoni. Ma sono più di pietre, non perché assomigliano tigri o altre cose, ma perché sono pietre fino in fondo, e sono in quanto tali una verso l'esterno forma di pura realtà. Utilizzando il simbolismo mistico cristiano possiamo dire che l'illuminato vede l'occhio di Dio in un delicatamente aperto fiore di loto; e lo stesso occhio di Dio brilla da quello illuminato. Meister Eckhart dice