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BOLLETTINO 00

Potere al Popolo! – tavolo “Scienza Tecnologia e Trasformazione Sociale” Dalla società del valore alla società dell'informazione. NUMERO 00 Marzo-Aprile 2019

EDITORIALE

I frutti dell’automazione spettano al proletariato! Il tavolo Scienza, Tecnologia e Trasformazioni Sociali di Potere al popolo si pone l’obiettivo di introdurre il discorso politico intorno alle nuove tecnologie ai soggetti politici della sinistra di classe. Lo stesso pensiero di Marx ed Engels nasce in una fase storica di grande innovazione tecnica, durante la quale il rapporto tra l’umanitá e l’attivitá produttiva viene radicalmente rivoluzionato dall’introduzione delle macchine industriali. Questo mutamento ha determinato la nascita di nuove formazioni economiche-sociali e quindi del consolidamento del modello economico capitalista basato sull’accumulazione di valore da parte dei proprietari dei mezzi di produzione. Anche oggi siamo davanti ad una radicale innovazione tecno-scientifica che, in concomitanza con l’esaurimento delle risorse produttive, la fine degli stati-nazione, e la crisi ambientale, rischia di porre le fondamenta per una nuova generazione del capitalismo.... Leggi tutto: https://write.as/stts/editoriale-i-frutti-dellautomazione-spettano-al-proletariato

CASSETTA DEGLI ATTREZZI

Proveremo a fornire, a partire da questo numero della newsletter, una serie di strumenti utili agli attivisti per auto-organizzarsi nel conflitto con il padronato, nella navigazione dell'infosfera, nell'autodifesa digitale, nella privacy dei propri dati, nell'utilizzo di strumenti tecnologici che favoriscano l'emancipazione. Ci siamo confrontati sulle nostre letture e le abbiamo messe in comune. Abbiamo costruito una bibliografia condivisa da cui attingere per costruire il sapere rispetto ai temi che ci interessano. L'obiettivo è condividerla con tutti coloro che riflettono su questi temi per avere una base di conoscenza comune, una cultura di riferimento che ci permetta di esprimere egemonia. Alcuni articoli sono stati invece creati appositamente per questa newsletter, per fornire agli attivisti e ai simpatizzanti di Potere al Popolo! dei contributi originali che socializzassero l'elaborazione e il lavoro che viene svolto in giro per l'Italia e in Europa. Diversi appartenenti al tavolo sono infatti in PaP estero. Potrete notare che raramente si forniscono “soluzioni” o semplificazioni, più che altro si pongono problemi e se ne analizza la complessità. Se vuoi sapere meglio chi siamo e collaborare alle attività del tavolo nazionale di Potere al Popolo su Scienza , tecnologia e trasformazione sociale, qui trovi la descrizione del tavolo: https://poterealpopolo.org/scienza-tecnologia-trasformazione-sociale/


LIBRI

Daniele Gambetta, autore di Datacrazia. Politica, cultura algoritmica e conflitti al tempo dei big data, D editore, 2018, fa parte del tavolo nazionale di Potere al Popolo!, Scienza tecnologia e trasformazione sociale. Condivide con noi il suo libro in 6 parti su questo e i prossimi numeri del bollettino (solo per gli aderenti). Con questo numero la prefazione: La società Panottica di Raffaele Alberto Ventura e l'introduzione di Daniele Gambetta: Divenire Cyborg della complessità. Inoltre il primo saggio della prima parte: Geopolitica e macroeconomia dei big data. Per una teoria del valore-rete di Andrea Fumagalli. Buona lettura! Sito dell’editore : http://deditore.com/prodotto/datacrazia/

Nick Srnicek e Alex Williams, Inventare il futuro: per un mondo senza lavoro, Nero Editions, 2018. I contenuti del libro Inventare il Futuro, scritto da Nick Srnicek e Alex Williams, risultano evidenti fin dalla copertina. Questa presenta su sfondo rosso tre rivendicazioni chiare, esplicite, a caratteri cubitali: pretendi la piena automazione! Pretendi il reddito universale! Pretendi il futuro! Risulta davvero minimale la trascrizione del titolo e del sottotitolo (Per un mondo senza lavoro, giusto per rincarare la dose già ricevuta dal lettore). Tuttavia, queste rivendicazioni, seppure ci proiettano verso il futuro, non rappresentano che il risultato di un’operazione concettuale che ha radici in situazioni presenti, concrete e tangibili. In questa prima parte di recensione affronteremo i presupposti della proposta di Srnicek e Williams: l’opera dei due infatti non è decontestualizzabile dalle considerazioni espresse in merito allo sviluppo tecnologico in generale ed alla situazione interna della sinistra occidentale... Vai alla recensione completa: https://write.as/stts/nick-srnicek-e-alex-williams-inventare-il-futuro-nero-ed-roma-2018

Sito dell´editore : https://not.neroeditions.com/nick-srnicek-alex-williams-inventare-futuro/

Franco Berardi, Futurabilità. Nero Editions, 2018. INDICE: Prologo – Nella tempesta di merda – L’orizzonte della possibilità – POTENZA – L’età dell’impotenza – Umanesimo, misoginia e pensiero tardomoderno – Il lato oscuro del desiderio – POTERE – Automazione e terrore – Necrocapitalismo – Denaro, codice, automazione – POSSIBILITÀ – Enigma – Superstizione – Disintricazione – Breve storia del general intellect – Dinamiche del general intellect – Invenzione – L’inconcepibile

“La tempesta di merda – shitstorm, termine impiegato dal filosofo Byung-Chul Han – è la forma generale della comunicazione nell’infosfera ipersaturata. Innumerevoli tempeste di merda, sommandosi, hanno trasformato l’infosfera globale in uno tsunami di merda che ha disattivato l’universalismo della ragione, ridotto la sensibilità e distrutto i fondamenti del comportamento etico. Il risentimento identitario ha sostituito la solidarietà sociale, e la cultura dell’appartenenza ha sostituito la ragione universale. Le eredità dell’umanesimo e dell’illuminismo sono state azzerate insieme all’eredità del socialismo. Eppure proprio il socialismo ritorna come rivendicazione sociale (salariale, di reddito, ecc.) in una cornice aggressivamente nazionalista: per quanto agghiacciante possa apparire, il nazionalsocialismo è il discorso e il programma politico di Trump, di Putin, di Salvini, di Orbán, di Erdogan, di Modi. Questo nuovo nazionalsocialismo promette di restaurare la sicurezza economica, distrutta dal globalismo liberista, e di rafforzare la nazione respingendo i migranti e moltiplicando i fronti di competizione. Il non detto che sta sullo sfondo è l’eredità del colonialismo, la fine del privilegio imperialista: un serbatoio di conflitti identitari che non riescono a trovare alcuna ricomposizione internazionalista.”... Sito dell´editore : https://not.neroeditions.com/franco-bifo-berardi-futurabilita/

Jean-Francois Lyotard, La condizione postmoderna. Rapporto sul sapere, Feltrinelli, 1979. INDICE: Introduzione 1. Il campo: il sapere nelle società informatizzate 2. Il problema: la legittimazione 3. Il metodo: i giochi linguistici 4. La natura del legame sociale: l’alternativa moderna 5. La natura del legame sociale: la prospettiva postmoderna 6. Pragmatica del sapere narrativo 7. Pragmatica del sapere scientifico 8. La funzione narrativa e la legittimazione del sapere 9. Narrazione e legittimazione del sapere 10. La delegittimazione 11. Ricerca, legittimazione, performatività 12. Insegnamento, legittimazione, performatività 13. La scienza postmoderna come ricerca delle instabilità 14. La legittimazione per paralogia.

Uscito nel 1979, il libro di Lyotard si è imposto fin da subito, e non solo nel dibattito filosofico, come un testo di riferimento. In questo libro l'autore, con radicalità, chiude i conti con la tradizione storico-filosofica del pensiero classico. Una tradizione che aveva segnato con forza, nel bene e nel male, la storia del Novecento. Non più quindi sistemi filosofici e grandi narrazioni basate sull'eredità dell'llluminismo e sui grandi sistemi emancipativi – in primo luogo l'hegelismo e il marxismo – ma comprensione piena e accettazione di un nuovo modello di pensiero che identifica una nuova idea di modernità, basata essenzialmente sulla rottura netta con il passato: il “postmodernismo” per l'appunto. Questa espressione del filosofo francese fu immediatamente usatissima in tutto il dibattito culturale. Nel cambiamento epocale di paradigma Lyotard identifica un fattore centrale di trasformazione: il sorgere e il mutare di senso dell'apparato di pensiero tecnoscientifico, e con esso l'avanzare impetuoso delle nuove tecnologie, in grado di diventare vere e proprie protesi di linguaggio, cioè modi del pensiero dalla struttura innovativa. Lyotard non intendeva solo valorizzare la tecnoscienza, ma anche, e soprattutto, dare pari dignità a tutti i linguaggi, senza più porre una modalità di pensiero come “superiore” alle altre. Una dispensa-riassunto del testo: https://write.as/dz0mex48m46el5vy.md

Sito dell´editore : https://www.lafeltrinelli.it/libri/jeanfrancois-lyotard/condizione-postmoderna-rapporto-sul-sapere/9788807883965#block-reviews

RASSEGNA CRITICA

Athos Gualazzi, Liquid Feedback come assemblea permanente, https://write.as/stts/igm9n3yi3ctvilb2 Da quando Potere al popolo! ha adottato questo software ancora pochi hanno capito veramente come funziona e a cosa serve. Questo perché attualmente le sue potenzialità non sono state neppure sfiorate. Athos ha partecipato alla scrittura delle prime versioni del software con i programmatori del Partito Pirata tedesco e ne conosce bene la filosofia e la genesi. Se «Ad ogni tipo di società, evidentemente, si può far corrispondere un tipo di macchina.» (Gilles Deleuze 1972) la società corrispondente a Liquid Feedback è certamente una assemblea permanente priva dei segnali di disturbo estetico caratteristici delle sottoculture autogestionarie. E' una assemblea permanente senza gli eskimo ostentati dai borghesi, senza le sigarette e le canne, senza i capelli lunghi e i maglioni a collo alto, senza la voce squillante che raccoglie il successo retorico nei miti della tribù: contro i fascisti e la polizia.. Insomma cosa resta dell'assemblea permanente? Restano i concetti, le idee fissate nelle mozioni, il libero gioco della ragione che segue i suoi percorsi in autonomia e cerca di dare razionalità alla materia del comune. Resta la pretesa di non avere bisogno del governo, dei capi popolo, dei partiti. E non è poco.

Roberto Amabile, Sorvegliare e punire 4.0, https://write.as/stts/sorvegliare-e-punire-4-0 In modo inconsapevole, ogni giorno diamo in pasto le nostre innumerevoli tracce a questi satrapi elettronici, gli occhi e le orecchie dell'industria 4.0 (Google, Facebook, Amazon, etc.), ciò che sulla Terra più si avvicina al concetto di “divinità onniscienti”. Volti, voci, pensieri, impronte, spostamenti, relazioni, anagrafiche e documenti... Tutto contribuisce a una schedatura quanto più vicina alla corrispondenza persona-dati (e metadati) che lasciamo in giro. Elaboriamo insieme una risposta di “mutualismo informatico” contro la Repressione 4.0.

Sergio Bellucci, La crisi come transizione. L’emersione di una nuova formazione economico sociale e nuovi rapporti di produzione, https://digitale.moondo.info/crisi-come-transizione-emersione-di-una-nuova-formazione-economico-sociale-e-nuovi-rapporti-di-produzione/ Possiamo ancora parlare di capitalismo? Oppure la crisi, oramai decennale, ci sta portando verso un modello che non sappiamo ancora descrivere? Un articolo che coglie la giusta direzione da cui affrontare il problema ma non raggiunge una proposta credibile in merito agli strumenti proposti.

Tommaso Guariento, Accelerarare il potere costituente, https://lascuolaopensource.xyz/blog/accelerare-il-potere-costituente Una proposta molto in voga ora, quella accelerazionista, rinnovata, con il nome di Post-capitalismo, da Nick Srnicek e Alex Williams, che prefigura la veloce scomparsa del lavoro salariato come fattore prevalente della produzione. Alla piena automazione si affianca il reddito universale incondizionato come esito inevitabile e salvifico.

Matteo Minetti, La redistribuzione e riduzione del tempo di lavoro individuale a parità di salario e ruolo trainante della P.A. , http://coxsa.blogspot.com/2018/12/la-redistribuzione-e-riduzione-del.html Quaderni Cestes N. 18 Maggio 2018, Cestes-USB, Ed. Efesto, pp.53-67 Un articolo sulla prospettiva a breve termine del comparto pubblico, per invertire una tendenza regressiva in atto da circa due decenni. Privatizzazioni, massima efficienza, e tagli lineari che, invece di redistribuire la ricchezza, hanno compresso e reso improduttivi i salari per la depressione della domanda.


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