Distrarsi dalle brutte notizie: Leechblock e una voce a caso.

pubblicato in origine il 7 marzo 2021

Nel post sul rito della buonanotte avevo accennato a un limite di orario entro il quale accedo alle notizie del giorno e del momento. La situazione pandemica va inasprendosi e, non lo nascondo, mi ritrovo a piangere dentro di me mentre faccio i conti con una dominante sensazione di tormento luttuoso. Da depresso e ansioso quale sono, sento la necessità di reagire, ma il flusso continuo di tremende notizie annichilisce qualunque buon proposito quotidiano personale. Il bollettino Covid comunicato alla stessa ora, ogni giorno, assume sempre più i toni di quelli trasmessi in tempi di guerra.

Si è detto spesso e volentieri, soprattutto con l’avvento di Internet, che nell’età dell’informazione, l’ignoranza è una scelta. Con tutto ciò che troviamo disponibile con un tocco di dita, non avrebbero dovuto esserci scuse per essere cittadini o persone informate. A poco più di un anno di distanza dall’inizio di questa maledetta pandemia a cui tutti sembrano fare l’abitudine di giorno in giorno, l’ignoranza diventa per me una questione di sopravvivenza. È paradossale, perché la pandemia mi mette nelle condizioni di non poter fare a meno di essere informato, eppure mi fa giungere a un limite. Ci sono giorni in cui non vorrei sapere davvero nulla. Ci sono volte in cui mi chiedo chi è che voglia davvero sapere l’opinione dell’esimio dottore Tale che va contro il parere dell’egregio dottor Talaltro, magari sparata a mezza bocca senza alcuna aura di ufficialità, ma subito ripresa dai giornalisti in perenne gara a chi dà più informazioni. Arrivo a desiderare di non voler più ricevere notizie che si traducono, dentro me, in fatica mentale e mesta disperazione. La mancanza di serenità mi impedisce di lavorare o scrivere, mi frena la concentrazione verso anche la più basilare delle cose di vita.

Ho trovato una mezza soluzione, alla quale non sarei giunto se non avessi mai conosciuto il mio amico Marco.

Lui cita spesso Henry Ford – pur non apprezzandolo – il quale sosteneva, grossomodo, “Si diventa vecchi quando si smette di imparare”. Questa frase, alla quale ho sempre aderito in modo più o meno totale, adesso ha un significato nuovo ed è il fulcro di questa mia operazione. Siccome penso che là fuori ci sia qualcuno o qualcuna che starà patendo le mie identiche pene, voglio condividerlo qui.

Ho scelto di limitare i danni da questo sovraccarico informativo e correre ai ripari restringendo l’accesso ai siti di notizie che frequento più spesso e, in sostituzione, accedere a voci a caso su Wikipedia. La restrizione è attiva ogni giorno dalla mezzanotte alle 17:30, e dalle 19:30 alle 24:00; l’avevo accennato in precedenza, ma di norma la maggior parte delle notizie importanti vengono dette intorno all’ora di cena, al quale aggiungo gli orari in cui vengono diramati i bollettini Covid.

Per raggiungere questo obiettivo, ho installato un’estensione per Firefox chiamata Leechblock. In soldoni, si tratta di una estensione la cui funzione è quella di bloccare quella selezione di siti sui quali si perde tempo o energie preziose. Potete installarlo navigando su questo sito e seguendo le istruzioni. È disponibile tra le estensioni supportate della versione mobile del telefonino. L’estensione funziona negli orari e sui siti che vengono indicati, perciò occorre sistemarlo come si deve.

Una volta installato, andate sulle sue opzioni e lo troverete suddiviso in tre sezioni intitolate “What to Block”, “When to Block” e “How to Block”. Nel riquadro più grande della prima sezione vanno inseriti i siti da bloccare, il primo campo aperto serve solo a darci un nome. Una riga equivale a un sito e non serve digitare in forma completa, quindi niente http://. Io ho inserito i giornali e le riviste che frequento più spesso, ma se siete persone che passano molto tempo sui social come Facebook, Instagram o YouTube, scoprirete che funziona allo stesso modo. Nella seconda sezione vanno definite le ore in cui il filtro sarà in azione: i due orari vanno scritti secondo il formato HHMM, ovvero ore e minuti senza divisione, e una lineetta che li tenga uniti. Se volessi far funzionare il filtro, per esempio, dalle 12:00 alle 15:00, dovrò scrivere così: 1200-1500. Poco sotto vedrete sette riquadri dove apporre il segno di spunta, che corrispondono ai giorni della settimana. Il filtro funziona nei giorni spuntati e non sarà attivo in quelli non selezionati. Io li ho selezionati tutti per un fatto di comodità, ma c’è ampia libertà di scelta.

Dato che segue il formato delle 24 ore, bisogna prestare attenzione a quando impostiamo il funzionamento da una mezzanotte all’altra. A sinistra della lineetta, la mezzanotte corrisponde a 0000, mentre a destra della stessa va scritto 2400.

Adesso viene il bello. Di base, l’estensione rimanda a una pagina chiamata “blocked.html” che spiega, in modo spartano, che la pagina da visualizzare è stata bloccata. È possibile scegliere la pagina sulla quale rimbalzeremo. Siccome ho scelto di rendere fruttuoso qualunque tentativo di collegamento, ho impostato la pagina in questo modo:

https://en.wikipedia.org/wiki/Special:Random

Se state modificando da telefonino, ricordatevi di aggiungere m.tra en. e wikipedia. La vostra riga dovrebbe essere così:

https://en.m.wikipedia.org/wiki/Special:Random

In questo modo, ogni volta verrà aperta una pagina a caso tra le sei milioni e rotte presenti da Wikipedia in lingua inglese. Penso di aver unito l’utile al dilettevole: l’estensione blocca l’accesso e, a un tempo, rinvia a una voce enciclopedica che, credetemi, può sempre tornare utile. Può essere una ridente cittadina di cui nemmeno ponderate l’esistenza, come un film dalla trama interessante o un libro di qualche autore sconosciuto in Italia. La curiosità mantiene giovani e mantiene vivi, ma fa soprattutto ben sperare che si potrà essere qualcosa anche dopo la pandemia.

Posso parlare a titolo personale, ma questa distrazione sta sortendo buoni effetti su di me. La fatica mentale è meno soffocante, tutto mi sembra più gestibile; non nego a me stesso il diritto di essere informato, e ribadisco il dovere di non farmi trasportare dalla corrente che, sempre più spesso, i giornali tendono ad agitare anche in modo involontario.