Distorsioni

è il 1989. La seconda edizione di Advanced Dungoens and Dragons è appena uscita. L’old school è finita, forse da 4 o forse da 7 anni, ma siccome sono gli eighties sembra finita da quaranta o ottanta. Il manuale del giocatore della seconda edizione è appena uscito, e è bellissimo (il migliore MdG di D&D a oggi, secondo me). La guida al DM sta per uscire. Arriva uno da voi e vi chiede: “stanno per pubblicare il Monstrous Compendium, una roba innovativa con il suo raccoglitore a anelli. Cosa ci mettiamo in copertina?”. Ora. È il 1989. Tutti hanno visto Conan, Excalibur, Dragonslayer, Willow. Tutti hanno provato D&D una volta negli ultimi dieci anni. Tutti hanno un amico metallaro. I novanta saranno un'epoca di decadenza per il fantasy, tra Vampiri, Jurassic Park, Kevin Costner, StarCraft. Ma nell'89 tutti sanno cos'è un drago e una spada magica. Cosa mettere su quella copertina? Dei mostri identitari, senza dubbio. Qualcosa che dica “questo non è solo fantasy. È D&D. È qualcosa di unico”. E quindi? https://i.pinimg.com/originals/0c/59/e4/0c59e49f6660d7d5c004a886996b2b19.jpg Al centro vediamo il re dell'IP tsr>wotc: il Beholder. A sinistra un altro mostro originale: l'Umber Hulk. Entrambe queste grottesche mostruosità provengono dalla fantasia di Gygax stesso. Gli Umber Hulk derivano da una vecchia confezione di mostriciattoli in plastica acquistata da Gygax per giocare a Chainmail in setting fantasy (da dove deriva anche la Bulette, l'Orsogufo e il Rugginofago). I Beholder furono invece creati da Terry Kutz (fratello di Rob) e appaiono nel primo supplemento all'edizione originale del gioco. Insomma, due abominazioni di sicuro pedigree, oltre che di sapore cthulhoide in salsa fantasy. E la terza creatura? Non è grottesca come le altre. È elegante invece. È diversa. È una pantera nera, soffiante e feroce, sormontata da due fruste calamaresche. Nulla di poliposo. È sinuosa, con ogni evidenza. Nella sua agilità e nella sua forza (e nella sua ferocia) non c'è nulla di improbabile o sorprendente. È la Belva Distorcente, per gli anglofili Displacer Beast. Non è un mostro originale di D&D, viene dal passato profondo della letteratura di genere: dai racconti di Van Vogt pubblicati su Astounding, prima ancora che scoppiasse la Seconda Guerra Mondiale. C'è gente Che ha fatto cariche di cavalleria con la lancia in resta dopo la pubblicazione dei racconti sui viaggi spaziali della Argus. Nel primo dei suoi viaggi l'equipaggio della Argus (una Enterprise ante litteram, ma più socialista) approda sul mondo dei Coeurl. Non vi spoilero il racconto Black Destroyer, che merita molto e secondo alcuni sancisce l'inizio dell'Epoca d'Oro della Fantascienza. Mi limito a osservare che il mostro alieno, rappresentato in una soggettiva straniante quanto lucida, è mosso da spinte umanissime (la fame, non ignota nell'America del post '29, e il desiderio di non lasciare che la propria specie muoia) e da una razionalità impeccabile. Tutti i personaggi del racconto sono in effetti perfettamente razionali. Se avete visto La Cosa del Carpenter potete avere un'idea di cosa intenda. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata, ma nel film appena uscito guarda caso c'è una Belva Distorcente bella e terribile come il primo amore, che come il primo amore salta fuori di sorpresa ma in definitiva fin troppo attesa… come il primo amore. SeQuali sono le ragioni del successo di questo mostro? Senza dubbio la sua natura felina e abissale insieme aiuta. Che i gatti vengano da un mondo diverso è un sospetto fondato. È un mostro evidentemente feroce, alieno, e che performa un qualche tipo di femminilità. Forse è l'unica creatura davvero femminile dei primi manuali dei mostri. Succubi e simili sono espressioni di un ideale e di una fantasia maschile. Sono “femmine per”. La Belva Distorcente col suo potere magico e elusivo è riuscita a sfuggire alla censura misogina e sessuofoba di Gygax e a portare il suo manto lucido e battuto e la carne liscia e tremula dei suoi tentacoli nel cuore dell'immaginario di D&D. Non è poco. Dieci anni prima del Monstrous Compendium una riscrittura di Black Destroyer era stata portata sul grande schermo da un Ridley Scott in stato di grazia e da una Sigourney Weaver giovanissima e impeccabile. You know the drill. Questo è un post del Vecchio Carnevale Blogghereccio. Chiunque legga queste parole è invitato a scrivere qualcosa sulle Belve Distorcenti, a pubblicarlo su un blog e a segnare il suo post sul gruppo https://t.me/vecchio_carnevale_blogghereccio taggando me, @Moldvay82 E già che ci siete entrate nel gruppo e aorlste un po' con la gente che c'è, che è un'ottima compagnia.