“Nel Polo delle Libertà ci sono i falchi e le colombe, me il denominatore comune restano gli uccelli.” Francesco Rutelli

Eccoci qui, con la nuova stagione del Vecchio Blogghereccio. I contenuti della scorsa potete trovarli qui: https://archangelruling.blogfree.net/?t=6265224 sembra che la Community abbia dato proprio il massimo, con un sacco di contributi affascinanti e originali. Inoltre anche la fanzine marcia spedita, e se volete potete anche farvela spedire in Print on Demand. Quale momento migliore dunque per affossare definitivamente il progetto con un tema astruso e insensato? Yeppy!

Dopo un'attenta riflessione durata anche sei o sette minuti, ho scelto come tema i Kenku. Il grande poeta e mistico persiano Farid al Din Abu Hamid Muhammad ibn Ibrahim 'Attar scrisse una volta che fra tutte le bestie che il miracolo di Dio suscitò dalla Terra nei giorni della Creazione, quella che più assomiglia per natura all'uomo è l'uccello, perché l'uomo, come l'uccello, deve nascere due volte per nascere davvero. L'occhio degli antichi era meno sensibile del nostro alle mere forme immobili e morte, e più attento agli atti e alle strutture. Per questo riconosceva il massimo parente dell'uomo nel regno animale non nella scimmia, come facciamo noi moderni superficiali, letteralisti e filistei, ma nell'uccello, che come l'uomo si dedica all'arte pura della musica e alla tecnica applicata della costruzione di ripari e rifugi. Come l'uomo è anche pudico, essendosi ricoperto di piume che non sono una pelliccia, ma un vero mantello, che neanche un re può sognarne di eguali. Quando si trova a offrire esempi animali, non è forse vero che il Cristo indica gli uccelli? “Guardate gli uccelli del campo” e “siate semplici come colombe”. I mammiferi sono del nostro stesso sangue, ma irrimediabilmente abbrutiti: sono continui per schiatta, ma remoti per dignità. Possono essere ridotti in schiavitù, o anche adoperati come un campo mobile, come il divino Aristotele definisce le greggi di ovini. Ma chi ha mai fatto schiavo un uccello? Chi ne ha piegato la dignità, al modo in cui si piega quella del bue o del becco? Anche in gabbia, essi continuano a cantare. I rettili dal canto loro ci sono alieni. Non quanto insetti e vermi, alieni in un modo riconoscibile, eppure mancano del fuoco che scalda noi e le bestie che ci sono vicine. Non è un caso che gli uccelli siano loro tanto vicini: essi rappresentano la strada non presa, che conduce però presso la nostra casa. Profondamente discontinui rispetto a noi umani, ci sono affini per dignità. Becco, piume e volo sono gli attributi di un'umanità diversa, ma non aliena. Pensate al vero cameratismo che il grande e perverso imperatore e re Federico II di Svevia riservava ai suoi falchi nell'Ars Venandi cum Avibus. Cum, come communitas, come comunismo. L'uccello è preda d'elezione del cacciatore, che pretende simmetria nella sua asimmetria con l'ambiente naturale. L'uccello è per lui, che è perno, il piatto opposto al suo fucile. Uccelli manda Noè dalla sua Arca, per sapere se il mondo è di nuovo asciutto e buono per gli uomini. Solo degli uccelli si fida. Presso a Dio stanno uomini-uccelli.

I Kenku sono apparsi per la prima volta nella storia di D&D nel 1981, sul primo Fiend Folio. Questo manuale raccoglieva mostri pubblicati su varie fanzine e manuali minori, in particolare inglesi. I Kenku furono da principio creati da un certo Rik Shepard, che potrebbe o non potrebbe essere il responsabile di questo sito: houseoftheorangemonkey.co.uk Il Fiend Folio comprendeva anche un'altra razza di uccelli, gli Aarakocra, di Lawrence Schick, che oltre a essere un designer e uno storico dei gdr ha anche scritto White Plume Mountain e ha assunto, a suo tempo, Tom Moldvay alla TSR. Il confronto tra le due razze è impietoso. Gli Aarakocra sono umani piumati. Come molte razze di D&D, di fatto sono umani in un travestimento. I Kenku hanno una missione, hanno un carattere, hanno un obiettivo: la loro missione è “to use their powers to annoy and inconvenience to humanoids”. Negli anni sono stati sviluppati in modo interessante... almeno per la media sconfortante alla quale ci hanno abituato le major. Sono ladri, e come infestati dal ricordo di un crimine imperdonabile che hanno commesso. Hanno problemi di memoria. Vivono una vita di plagi... sono dei poser. Ammettiamolo, è meglio di quasi tutto quello che è stato scritto sugli elfi. Non è comunque un granché, ma è un punto di partenza.

Dunque, partite. Spiccate il volo. Gli uccelli sono già avanti a voi, vi tocca inseguirli.

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