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Nel mondo del lavoro non c'è molta fantasia, diciamocelo. Lo dimostra un sondaggio che ho visto online nel quale si evince che la parola più detestata è “resilienza”. Una parola che, per chi studia linguistica, è veramente orribile perché indirettamente evoca il fallimento. Qualunque formatore serio ti direbbe che è qualcosa da evitare. Al di là dello studio della parola questo significa che nelle aziende questa parola viene usata in maniera quasi quotidiana.

“Bisogna sviluppare resilienza” “Dobbiamo imparare a essere resilienti” “È necessario sviluppare la nostra capacità di resilienza”

Diciamo che la parola resilienza è diventata un po' come l'Arbre Magique negli anni 80: lo vedevi ovunque.

Ci sono altri tormentoni che certe persone che ricoprono ruoli manageriali continuano a tirare in ballo, come l'esempio di innovazione di Steve Jobs (che immagino non ripetesse resilienza ovunque, proprio perché era un manager innovativo) o le parole “Big Data”. Prendiamo proprio questi due esempi: Steve Jobs e i Big Data. A cosa servono i Big Data? Ad analizzare i comportamenti, le attività dei clienti per analizzare e prevedere il futuro e creare nuove soluzioni che soddisfino i propri clienti (e probabilmente nella tua azienda il cliente viene prima di tutto, vero? Perché siete innovativi!). Questo è il succo. Ricordo che un giorno Steve Jobs disse che se avesse dato retta a quello che gli utenti volevano, avrebbe creato un telefono cellulare più piccolo con una batteria che durasse di più. Perché questo è quello che gli utenti volevano e questo è quello che oggi emergerebbe utilizzando i big data. Ebbene quello che Steve Jobs ha fatto è stato, di fatto, un super cellulare più grande (e non più piccolo come avrebbero voluto gli utenti) e con una batteria che durava di meno (e non di più come volevano gli utenti). Ha chiuso dicendo che gli utenti non sanno quello che vogliono.

Ecco, i Big Data, così come sono usati oggi, ci porteranno proprio a fare cellulari più piccoli con una batteria che dura di più, perché quello è ciò che vogliono gli utenti ed è quello che emerge dai sondaggi e dai big data. Le aziende che invece danno veramente spazio all'innovazione e che se ne fregano delle modalità di analisi di massa dei dati, creano qualcosa di differente.

Ma che ce ne frega? Niente, perché 'tanto abbiamo imparato a sviluppare la resilienza!