Infermiere

Sicilia

“I più anziani sono più tranquilli, addirittura una signora ci ha detto “levatevi 'sta tuta che vi offro il caffè!“😊.”

infermiere in divisa

Come nasce la tua esperienza di infermiere al tempo del covid? L'Asp di Palermo, asp capofila della regione Sicilia, ha pubblicato un bando per assunzione a tempo determinato legata all'emergenza covid. Al bando potevano partecipare tutti gli infermieri già laureati e iscritti all'albo. Entrato in questa graduatoria sono stato contattato via pec per dare come preferenza una delle asp siciliane, mi è stata chiesta la disponibilità per un assunzione di 3 mesi e ho accettato. Ad aprile, dopo un corso di formazione organizzato dall'Asp sulla vestizione, svestizione e su tutta la gestione dei pazienti covid, ho preso servizio all'ospedale.

Prima dove lavoravi? Lavoravo per un'azienda che si occupa di assistenza domiciliare.

Facciamo un passo indietro a metà febbraio, quando si è iniziato a parlare di questa epidemia sui giornali, ma ancora non si pensava che fosse arrivata in Italia. Qualcuno era già preoccupato, molti tendevano a minimizzare (io tra questi). Tu all'inizio come l'hai vissuta? Anche io ero molto ottimista, non avrei mai pensato si potesse arrivare alla pandemia, ma essendo un virus nuovo di cui non si conosceva nulla e ancora oggi si conosce poco era difficile da prevedere, anche le poche informazioni diffuse dalla Cina sulla virulenza del virus hanno contribuito a farmi stare tranquillo, diciamo. Invece si è rivelato un virus ad alta virulenza, se non sbaglio il primo caso in italia è stato intorno al 20 febbraio e in meno di 2 settimane hanno chiuso tutto.

E invece dopo che si è capito che era una bruttissima bestia (diciamo a inizio marzo quando c'è stato il primo decreto di chiusura del governo), che hai pensato? Sono stato subito d'accordo con il decreto e già da qualche giorno prima ho iniziato ad usare una mascherina a lavoro (ma molti dei pazienti/familiari mi riteneva esagerato).

In quei giorni lì sulla stampa si è fatto un gran parlare della fuga da Milano, gli assalti al treno etc. Vista dalla Sicilia com'è andata? In generale è stata vista come un senso di irresponsabilità, ma io personalmente, mettendomi nei panni di questi ragazzi che si vedono costretti a rimanere lontani da casa chissà per quanto tempo, da un lato li capisco e non so come mi sarei comportato io, poi ovviamente entra in gioco il buon senso, se pensi di aver avuto contatti sospetti o hai dei sintomi non ti devi muovere da casa.

Ma c'è stata tensione tra chi arrivava e voi residenti? No, tensione no. L'importante è farsi la dovuta quarantena altrimenti scatta la denuncia.

Passiamo ad aprile. Raccontami come è andata. Il primo impatto come è stato? Il primo impatto è stato buono. Ovviamente mi ero informato sulla situazione epidemiologica della zona e ancora ad oggi qui non ci sono stati casi di pazienti positivi, per cui ero abbastanza tranquillo e in ogni caso non potevo farmi prendere dal panico altrimenti sarei rimasto a casa!!😅 L'ospedale è attrezzato ma con le giuste proporzioni, è stata allestita una tenda esterna dove viene effettuato il pre-triage a tutti gli arrivi del pronto soccorso, ed in caso di positività nella misura in cui il paziente necessiti di supporto ventilatorio è stato allestito un mini reparto intensivo con 2 posti letto “di sicurezza”, che servono per evitare di trovarsi impreparati nel momento in cui dovessero arrivare diversi casi nel giro di poco tempo.

Tu sei abbastanza tranquillo; i tuoi familiari, invece? Hanno paura per te? Sì, mia madre non voleva che accettassi, premeva sul fatto che il contratto era determinato e che quindi dovevo rifiutare per questo, ma in realtà aveva paura del contagio. Mio padre la pensava un po' come lei ma era più per accettare.

La tua giornata lavorativa tipo oggi com'è? Ogni giorno chiamiamo telefonicamente tutti i pazienti in quarantena monitorando i parametri principali: temperatura, saturazione (per chi possiede un saturimetro) e pressione. In base al colloquio telefonico si valuta se effettuare una visita domiciliare, in 3 settimane abbiamo fatto 10-11 visite domiciliari.

Durante queste visite che succede? Voi siete bardatissimi? E le persone con che spirito le affrontano? Sì, siamo bardati e le persone qui ritengono esagerata questa cosa, a mio parere solo perché non hanno ancora “conosciuto” il virus; se ci fossero dei casi anche qui sarebbe diverso, ma cerchiamo di fargli capire che è meglio prevenire che curare. Non tutte le persone sono così, però i più anziani sono più tranquilli, addirittura una signora ci ha detto “levatevi 'sta tuta che vi offro il caffè!!” 😊

Per quanto riguarda la formazione che hai ricevuto, era tutta incentrata sul covid? Sì certo la formazione è stata mirata al covid, quindi vestizione e svestizione (la svestizione ovviamente è la fase più delicata), l'esecuzione dei tamponi, la tipologia di paziente, quindi i sintomi e i trattamenti ad oggi conosciuti.

Vestizione e svestizione quanto tempo ti portano via? 10-15 min ma ogni volta dobbiamo sanificare i dpi riutilizzabili come le maschere, le visiere, il saturimetro, lo sfigmo e fonendoscopio e tutto quello che usiamo a casa del paziente e infine anche l'auto di servizio, anche se l'auto è pulita perché ci vestiamo e svestiamo davanti casa del paziente quindi non la contaminiamo ma per sicurezza lo facciamo. Quindi tutto questo alla fine ci impiega più di un ora di tempo in più la visita, fai conto che per ogni visita ci vogliono 2 ore circa.

Dal punto di vista dell'inquadramento lavorativo, ora come sei messo? Sei assunto a tempo determinato? Una volta che la pandemia risultasse domata ti confermeranno? Sì, tempo determinato per 3 mesi eventualmente rinnovabili, purtroppo il contratto specifica che in nessun caso il contratto può diventare indeterminato anche passati i 36, ma (purtroppo o no) il lavoro per noi infermieri non manca e spero che facciano dei concorsi vista la carenza di personale.

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