Codec19

Toscana

Gabriele – Firenze

“È stato tutto talmente tanto bizzarro che è bizzarra la normalità.”

ottico

Raccontami un po' che lavoro fai e che impatto ha avuto la pandemia, partendo da fine febbraio. Faccio l'ottico. Prescrivo, progetto, assemblo e vendo occhiali e lenti a contatto e la pandemia ha avuto certamente un effetto devastante sul settore. Anche tralasciando l'aspetto commerciale (e non si può tralasciare), l'aspetto pratico del rapporto con il cliente/paziente è stato stravolto e non è ancora tornato alla normalità. E non so se tornerà almeno nel medio periodo. C'è stata una prima fase in cui tutti, noi compresi, abbiamo sottovalutato la cosa, proprio a fine febbraio inizio marzo: è il periodo che chiamo “è solo un'influenza”, nel quale abbiamo continuato a lavorare come se niente fosse e anche i clienti entravano in negozio con la stessa disinvoltura di prima. In quel periodo mi sentivo un condannato perché nel mio mestiere il contatto con il pubblico è strettissimo, a livello di contatti fisici e a livello di quantità di contatti quotidiani. Inizio marzo il 5/6 abbiamo avuto l'ordine di stoppare tutte le visite optometriche e la contattologia (che non è ancora ripresa) e l'11 come tutta Italia l'azienda ha sostanzialmente chiuso. In realtà come servizio essenziale potevamo stare aperti e siamo effettivamente stati aperti anche se solo 4 ore a settimana per garantire un minimo di servizi essenziali. Personalmente da quel giorno sono stato tenuto a casa e sono rientrato (con orario ridotto che tutt'ora continua) alla fine di aprile. Da un certo punto di vista è stato un sollievo. Non essere più esposto direttamente e non correre il rischio di passare Covid19 alla famiglia è stato un notevole sollievo.

Immagino. Dici che ti sentivi “un condannato”, ma quindi allora tu già il pericolo non lo sottovalutavi più. Con il senno di poi lo sottovalutavo anch'io. Ho un po' di background in campo sanitario e immaginavo qualcosa come Sars, pericoloso ma non spaventosamente contagioso, già a metà gennaio pensavo sarebbe arrivato da noi o negli Usa ma pensavo a qualche focolaio rapidamente isolato in ospedale. Avevo quindi una paura relativa della cosa. Anche quando si è presentato a Codogno pensavo sarebbe rimasto confinato a qualche decina di casi, come sars. Come sappiamo era una drammatica sottovalutazione, questo virus è estremamente più contagioso.

Ho settemila domande che mi si accavallano. Ok, ho tempo solo per 6200, scegli bene.

Vado a caso. Sto pensando al fatto che gli occhi sono uno dei principali punti di infezione. Occhialini protettivi li vendete? C'è stato un boom di quelli?

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Moira Caracciolo – Arianna & Friends – Terricciola (PI)

“Io sono pronta a fare una sagra anche da sola!”

Terricciola

Eccoci Guarda, ho anche aperto una birra.

Io mi sono dimenticato di metterla in frigo :–(, mi verso un bicchiere di bianco. Che lavoro fai? Lavoro in un piccolo tour operator locale, in cui sono entrata nel 2013 occupandomi dell'ufficio turistico di zona e di pacchetti per i clienti italiani, poi nel 2014 ho preso il patentino come guida turistica e ho continuato facendo la guida sempre come dipendente dello stesso tour operator.

La mia prima domanda è sempre la stessa: parlami dell'impatto che ha avuto questa vicenda sul tuo lavoro. Naturalmente per me, e per le colleghe che fanno lo stesso lavoro, è stata la fine del mondo. Soprattutto a partire da fine febbraio, quando abbiamo iniziato a ricevere le prime cancellazioni per la stagione che stava arrivando, e soprattutto dal 29 febbraio che è quando il Cdc americano ha iniziato a sconsigliare tutti i viaggi non necessari in italia. Noi lavoriamo prevalentemente con americani, lì abbiamo capito che per noi la stagione era finita.

E il lavoro si è azzerato del tutto? O almeno qualcosina è rimasto?

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