Pasticciera

Claudia Martelloni – Roma

“Io stessa ho iniziato a preparare la pizza, cosa che non avevo mai fatto in vita mia. L’ho trovato bello, spero che sperimentando in cucina le persone si siano rese conto di quanto l’artigianalità faccia la differenza.”

pasticceria

Che lavoro fai? Sono pasticciera e proprietaria di una piccola pasticceria a Roma.

Parliamo dell'impatto che la pandemia ha avuto sulla tua attività. Nei mesi scorsi sei stata chiusa? Se sì, per tua scelta o per imposizione di legge? Sono stata chiusa dall’11 marzo al 10 maggio, per imposizione di legge.

Mi chiedevo: le pasticcerie come sono considerate? Sono un'attività essenziale (per me ovviamente sì 🙂) e quindi potevano/dovevano restare aperte oppure sono “cibo di lusso” o che ne so e quindi andavano chiuse? Non siamo stati equiparati ai negozi di alimentari o ai forni, quindi, così come i bar, siamo rimasti chiusi.

Considerato che sei di Roma e che dalle tue parti tutto sommato la pandemia non ha colpito duro, come hai vissuto tutte le limitazioni imposte? Quando c'è stato il lockdown iniziale cosa hai pensato? Personalmente credo che le limitazioni, la chiusura forzata, siano state una scelta obbligata e giusta. Quando è iniziato il lockdown ho avuto paura, così come tutti immagino. Sarebbe stato giusto però poter rimanere a casa tranquilla, con la certezza che non stavo perdendo tutto ciò che avevo costruito negli anni. Non è stato così purtroppo, ad oggi non è arrivato nessun aiuto da parte dello Stato né a me ne ai miei dipendenti, quindi non ho avuto il “lusso” di poter aver paura e rimanere a casa, come gli altri.

Quindi non hai ricevuto aiuti economici dallo Stato, dalla Regione, dal Comune? Da parte dello Stato ancora nulla, né i 600€ per me, né la cassa integrazione. Abbiamo partecipato a un bando del Comune e ricevuto un piccolo prestito a interessi zero.

So che in questi mesi hai fatto attività di consegna a domicilio. Come è andata? Abbiamo fatto consegne a domicilio dopo il primo mese di lockdown, ad aprile, il giorno prima di Pasqua, fino ai primi di maggio. È stato strano girare per le strade di Roma deserte ma anche vederle ripopolare man mano che il tempo passava. Ho notato che tante persone hanno colto quest’occasione per fare regali a parenti e amici lontani.

Con la riapertura adesso come sta andando? Quanta della tua clientela abituale è già tornata? Dal punto di vista “sanitario” come si comportano? (cioè hanno le mascherine, rispettano le distanze, entrano uno alla volta, etc). Devo dire che la riapertura sta andando inaspettatamente bene. La maggior parte della nostra clientela abituale è già tornata. Quasi tutti si sono abituati alle nuove regole, anche se qualcuno è ancora reticente al corretto uso della mascherina.

Cosa è cambiato all'atto pratico nella tua attività rispetto a prima? (sia nel rapporto con la clientela che in altri aspetti del tuo lavoro, per esempio nel rapporto coi fornitori o nella preparazione dei dolci o altro ancora che non so immaginare). Non abbiamo più i tavoli in cui poter consumare i nostri dolci (per obbligo prima, per scelta ora), quindi lavoriamo solo da asporto. Sono aumentate molto le prenotazioni, prima le persone preferivano scegliere dal vivo, ora lo fanno per telefono. Alcuni fornitori non consegnano più tutti i giorni e i prezzi di diversi prodotti sono aumentati parecchio, alcuni all’inizio erano introvabili.

Quali sono i prodotti introvabili o che sono saliti di prezzo? Durante il lockdown erano introvabili tuorlo e albume. I prezzi aumentati: mascarpone, robiola, frutta (anche perché ho dovuto cambiare alcuni fornitori che non consegnano più nella mia zona o non consegnano più tutti i giorni). Poi i guanti, sono introvabili e quando li trovo costano 5/6 volte tanto.

A proposito del tuo lavoro: il tuo è uno di quei lavori che quando dici cosa fai la gente non fa la faccia da “e che cos'è?”. Però sono sicuro che tutti i lavori, anche i più noti, hanno degli aspetti che le persone non conoscono o a cui non pensano. Raccontamene uno, se ti va (anche non collegato alla pandemia). Beh diciamo che oltre a preparare biscotti, glasse e creme, tagliamo quintali di frutta, alziamo sacchi di farina da 25 kg, e soprattutto puliamo, puliamo e poi puliamo ancora (in questo periodo ma anche prima eh)!

Sia nella mia bolla social che in casa mia durante i mesi di lockdown sono diventati tutti cuochi, tutti a fare torte, pane, pizze, esperimenti culinari di ogni tipo. Tu da professionista questa cosa come l'hai vista? Io stessa ho iniziato a preparare la pizza, cosa che non avevo mai fatto in vita mia. L’ho trovato bello, spero che sperimentando in cucina le persone si siano rese conto di quanto l’artigianalità faccia la differenza.

C'è un cambiamento nel tuo lavoro che è stato prodotto da questa vicenda e che speri di tenere anche una volta che sarà passato tutto? Ho iniziato a pubblicare alcune mie ricette e ad interagire di più con i clienti sui social. È stato divertente, magari in futuro potrei continuare a farlo.


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