Giorgio Viali - Regia Sceneggiatura

Archivio – Bozze, Sceneggiature, Sceneggiatura, Soggetti, Cinema, Fotografia

EURIDICE STREAM

Ibridazione: AI e Autore TITOLO: EURIDICE STREAM Spunti – Bozza – Sceneggiatura Autore: Giorgio Viali Data: 28/12/2023

Scrivi la trama di un film drammatico ambientato in un presente distopico. E' una versione femminile moderna del mito di Orfeo ed Euridice. Euridice è la protagonista del film ed è una giovane donna che lavora come guardia giurata armata. Orfeo è il suo compagno e lavora come bodyguard in discoteche. Il film è un dialogo tra Euridice e una sua amica. Euridice racconta in modo sincero la storia del suo amore per Orfeo. Racconta come Orfeo ad un certo punto si sia lasciato completamente andare e sia diventato dipendente da droga, alcool, sesso e pornografia. E di come Euridice abbia affrontato un viaggio pericoloso dentro discoteche, case di scambisti, tra spacciatori e uomini violenti e maschilisti pur di riprendersi il suo Orfeo. le viene chiesto di ballare per salvare il suo Orfeo. Con la sua danza riesce ad ottenre che Orfeo possa seguirlo. Ma in quel momento si accorge che Orfeo ormai non c'è più. E' completamente perso e smarrito. Decide allora di guardarlo per l'ultima volta e poi di lasciarlo andare.

Euridice, una giovane donna forte e determinata, lavora come guardia giurata in un presente distopico. Il suo compagno, Orfeo, è un bodyguard che si occupa di proteggere i clienti nelle discoteche della città. Nonostante l'amore profondo che li lega, la loro relazione è messa a dura prova quando Orfeo cade in una spirale autodistruttiva.

Euridice, nel tentativo di raccontare la sua storia e cercare conforto, si rivolge a una cara amica, con la quale intreccia un dialogo toccante. Attraverso i suoi occhi si svela la discesa di Orfeo nel vortice dell'oscurità, trasformandosi in una persona dipendente da droga, alcol, sesso e pornografia.

La vita di Euridice diventa un viaggio pericoloso all'interno del sottobosco della città, tra oscure discoteche, case di scambisti e vicoli frequentati da spacciatori e uomini violenti e maschilisti. Pur di salvare il suo amato Orfeo, Euridice affronta ogni ostacolo con coraggio e determinazione.

Ma l'unica possibilità per riportare Orfeo sulla retta via è ballare. Quella che Euridice sa fare meglio. La sua danza diventa un mezzo per raggiungere l'anima smarrita di Orfeo, liberarla dalla prigione dell'autoindulgenza e ricondurlo verso la luce.

Euridice si esibisce in una performance straordinaria, utilizzando il potere del suo corpo e della sua arte per comunicare con Orfeo e convincerlo a seguirlo. Ma, nel momento in cui raggiunge il suo obiettivo, si rende conto che Orfeo non è più lo stesso.

Orfeo, perso in un labirinto di autodistruzione e peccato, ha perduto ogni sfumatura della sua autentica essenza. Euridice lo osserva con occhi lucidi di dolore, sapendo che è giunto il momento di lasciarlo andare.

Con lo sguardo amoroso che registra per l'ultima volta la figura di Orfeo, Euridice si allontana, sapendo che il suo amato è ormai irrecuperabile.

Spunti – Bozza – Sceneggiatura Autore: Giorgio Viali Data: 28/12/2023

SMARRIMENTO

Spunti – Bozza – Sceneggiatura Autore: Giorgio Viali Data: 21/08/2023

Sto cercando il Cinema. Per caso l'hai visto? Una donna, vestita in modo semplice ma moderno, ha una serie di fotografie in mano e si muove in una grande città fermando le persone che incontra. A cui fa vedere una delle foto che ha. Foto di scene di film che lei ha amato ed ama intensamente. Alle persone che ferma dice: Sto cercando il Cinema. Poi fa vedere alla persona una delle foto che ha in mano. Aspetta che guardino la foto e poi chiede: Per caso l'hai visto? Se per caso lo vedi o hai notizie per cortesia puoi contattarmi? Ti lascio il mio account su instagram.

SMARRIMENTO

Spunti – Bozza – Sceneggiatura Autore: Giorgio Viali Data: 21/08/2023

Bio Cinema

BIOCINEMA Spunti – Bozza – Sceneggiatura Autore: Giorgio Viali Data: 24/07/2023

Distopia Fantascienza – Cinema – Serie – MiniSerie – Social Media Variazioni (Varianti) di altri Film Innesti Occhi Visioni Sogno Realtà BioPorte Per una Sceneggiatura o un Libro

Siamo in un presente distopico. Una azienda neurocerebrale ha messo a punto una tecnica per costruire e iniettare dei Ricordi nella mente delle persone. Un prodotto Usa e Getta. Una semplice, minima e indolore iniezione sottocutanea innesta un ricordo nella mente di un soggetto. Il soggetto dopo l'inieizione ha un ricordo nitido e preciso di un avvenimento che pensa realmente accaduto nella sua vita. Non ha modo di pensare che quel ricordo non sia vero. L'innesto del Ricordo è istantaneo. Segue immeditamente l'iniezione. Il Ricordo è un ricordo recentissimo. Riguarda un arco temporale di poche ore dall'assunzione. I Ricordi una volta innestati in un Soggetto hanno una durata limitata. Definita in fase di creazione del Ricordo stesso. Da pochi minuti fino a 24 ore.

I Ricordi vengono costruiti in un laboratorio, una sorta di studio televisivo o cinematografico, dove si elaborano digitalmente dei personaggi e delle situazioni.

I primi Ricordi costruiti trovano applicazione nell Mercato di Selezione e Formazione del Personale. Per Uso Civile e Militare. Vengono iniettati Ricordi che simulano alcune situazioni per verificare il comportamento delle persone e valutarne o meno l'assunzione o per formare la persona a specifici avvenimenti. Trovano poi applicazione in campo medico. Vengono usati per scopi curativi. Sia per disturbi fisiologici, sia per terapie psicologiche che psichiatriche.

Il Prodotto poi si espande e trova ampia applicazione nell'industria dell'intrattenimento. Vengono distribuiti Prodotti di intrattenimento di vario genere.. Dall'intrattenimento educativo fino all'intrattenimento pornografico.

Un Gruppo di attivisti politici si appropria di questa tecnologia e la utilizza per sovvertire e destabilizzare la Società. La Protagonista deve costruire ed iniettarsi alcuni Ricordi per contrastare e trovare il Gruppo di attivisti politici.

Filmografia di riferimento:

Anon (2018) scritto e diretto da Andrew Niccol.

eXistenZ (1999) diretto da David Cronenberg.

La morte in diretta (La mort en direct) (1980) diretto da Bertrand Tavernier.

Fino alla fine del mondo (Bis ans Ende der Welt) (1991) diretto da Wim Wenders.

Matrix (The Matrix) (1999) scritto e diretto dai fratelli Andy e Larry Wachowski.

Blade Runner 2049 (2017) diretto da Denis Villeneuve.

Nirvana (1997) diretto da Gabriele Salvatores.

Inception (2010) scritto e diretto da Christopher Nolan.

A differenza di Matrix non abbiamo a che fare con soggetti che elaborano mentalmente una vita mentre il loro corpo è inerme e altrove. A differenza di Existenz non entriamo in um mondo immaginativo e ludico mentre il nostro corpo riposa e dorme non protetto. A differenza di Blade Runner 2049 i Ricordi possono essere innestati nelle persone comuni. Non solo nelle menti dei replicanti. Come in Blade Runner 2049 ci sono delle persone che creano questi ricordi. In un processo digitale e virtuale. A differenza di Blade Runner 2049 i Ricordi non vengono innestati nel momento della Creazione. Ma possono venire innestati in qualsiasi momento. I Ricordi riguardano fatti ed eventi appena accaduti. E non sono permanenti. A differenza di Anon non abbiamo qualcuno che si inserisce nel processo visivo e lo altera facendoci vedere quello che vuole. A differenza di Nirvana non siamo all'interno di un VideoGame. A differenza di Inception non siamo nel mondo dei sogni. Ma da Inception si potrebbe prelevare l'idea del Ricordo dentro il Ricordo.

Non si tratta di una realtà parallela. Non si tratta di sogni. Non si tratta di una visione. Si tratta di Ricordi innestati nella mente delle persone e percepiti come reali.

Segue una traccia semiologica e interpretativa dells Distopia e della Fantascienza che prevede una integrazione di Fattori biologici (una iniezione) e Fattori virtuali e visivi o visionari. L'iniezione è concreta e limitata. Si può usare una sola volta in un solo soggetto.

We are in a dystopian present. A neurocerebral company has developed a technique for building and injecting memories into people's minds. A disposable product. A simple, minimal and painless injection under the skin implants a memory in a subject's mind. After the injection, the subject has a clear and precise memory of an event that he thinks really happened in his life. He has no way of thinking that memory is not true. The Remembrance graft is instantaneous. The injection follows immediately. Remembrance is a very recent memory. It concerns a time span of a few hours from hiring. Memories once grafted into a Subject have a limited duration. Defined during the creation of the Memory itself. From a few minutes up to 24 hours.

Memories are built in a laboratory, a sort of television or film studio, where characters and situations are digitally processed.

The first Memories built find application in the Personnel Selection and Training Market. For Civil and Military Use. Memories are injected which simulate certain situations to verify people's behavior and evaluate whether or not they adopt it or to train the person in specific events. They then find application in the medical field. They are used for healing purposes. Both for physiological disorders and for psychological and psychiatric therapies.

The Product then expands and finds wide application in the entertainment industry. Entertainment products of various kinds are distributed.. From educational entertainment to pornographic entertainment.

A group of political activists appropriates this technology and uses it to subvert and destabilize society. The Protagonist must build and inject some Memories to counter and find the group of political activists.

BIOCINEMA Spunti – Bozza – Sceneggiatura Autore: Giorgio Viali Data: 24/07/2023

Titolo: Registi in Gabbia

Sottotitolo: Un Regista è un Imbalsamatore

Autore: Giorgio Viali Data: 27/06/2023

Tassidermista – Definizione: Tecnico preparatore di animali morti per musei di storia naturale. La tassidermia è l'arte di impagliare gli animali.

Ci sono Film che sono Buchi Neri. Che hanno ingoiato Paure. Che le conservano. Aspettando che noi decidiamo di confrontarci con esse. Elementi che non siamo in grado, e mai saremo in grado, di elaborare emotivamente o psicologicamente in modo definitivo. Ci sono visioni, scritte o visive, che intralciano il nostro Essere. Come probabilmente hanno fatto con l'Autore che le ha scritte o realizzate. Ci sono Autori che sono Buchi Neri. Che hanno ingoiato Paure. Che intralciano il nostro Essere.

Tutto passa da Visioni, Parole, Omissioni personali. Che a volte vorremmo generali e assolute. Ma sono personali e poggiano, si alimentano e vivono, solo in un ecosistema visivo o linguistico, sempre emotivo, che è e rimarrà sempre e solo personale.

Uno dei Primi film che mi ha ingoiato è stato Breaking the Waves (Le Onde del Destino) di Lars von Trier. Anno: 1996.

Ma in questo testo partiamo da un altro Film. Da un altro Autore.

Partiamo da L'imbalsamatore di Matteo Garrone. Anno 2002. E da Matteo Garrone, Tennista, Pittore, Fotografo, Sceneggiatore e Regista. Parto da L'imbalsamatore per sviluppare Visioni, Paure, Parole e Omissioni che sono inevitabilmente personali. Parto da Matteo Garrone per sviluppare Visioni, Paure, Parole e Omissioni che sono inevitabilmente personali. Collegamenti, considerazioni, deduzioni che non hanno niente di oggettivo e certo.

Una delle prime scene de L'imbalsamatore mostra degli animali in gabbia. Il protagonista, nano, umano e deforme, guarda degli animali in gabbia. Li osserva. Cerca di trovare delle conferme a comportamenti, azioni e volontà e desideri e forze che probabilmente egli conosce da vicino? La Gabbia, rifletto poi, è un elemento che ricorre spesso nei film di Matteo Garrone. Come la deformità. Ne L'imbalsamatore ci sono proprio all'inizio del film degli animali in Gabbia. Animali di vario tipo. In Dogman ci sono altre Gabbie per Animali ed Umani. In Primo Amore il protagonista vive in una abitazione che è una Gabbia. Inferriate ovunque servono a proteggere il Laboratorio orafo che è anche abitazione. E in Primo Amore non c'è solo la Gabbia fisica c'è una Gabbia psicologica o psichiatrica altrettanto evidente. Come ne L'imbalsamatore c'è una Gabbia legata alla deformità fisica del protagonista. Reality è un film girato con un Protagonista che è un Detenuto. Un uomo fisicamente in gabbia. Le riprese sono state fatte fin che il Protagonista era in Carcere. Ed usciva giornalmente per girare il film. Coincidenze? Ho già scritto in altro luogo di quanto possa essere pericoloso esser scelto come protagonista di un film di Matteo Garrone.

Matteo Garrone è dunque un Regista in Gabbia che racconta Esseri umani ed Esistenze in Gabbia? Le cerca, ne ha bisogno? Le vuole, le desidera queste storie Nere in Gabbia? Ha bisogno e cerca esistenze deformi e marginali, nere e animalesche? In fondo siamo da sempre e rimmarremo sempre Animali. Animali in Gabbia.

La Gabbia quindi come Elemento visivo o linguistico ricorrente nelle Opere di Matteo Garrone. La Deformità come altro elemento dei Protagonisti dei Film di Matteo Garrone. Ed oltre al protagonista poi, ricorrente, un coprotagonista, o coprotagonista femminile, che è l'Oggetto del Protagonista. Ne L'imbalsamatore l'Apprendista tassidermista. In Primo Amore la Donna di cui il Protagonista si innamora. In Dogman... E così via.

Matteo Garrone è quindi un Autore Umano Deforme che predilige osservare animali ed esseri umani in Gabbia? Gode nel vederli in gabbia. Li trova espressamente con caratteristiche di deformità fisica o emotiva o psicologica? Meglio se anche fisicamente in Gabbia. Non vuole essere il responsabile del loro ingabbiamento. Non vuole sporcarsi le mani da questo punto di vista. Preferisce trovarli già in Gabbia. E li immagina Deformi, inetti, inadeguati, Animali.

C'è un altro elemento meta-linguistico che mi sorprende ne L'imbalsamatore di Matteo Garrone. Che mi sorprendo a scoprire ed esporre. C'è nel Film una Riflessione che il Regista Fotografo Matteo Garrone fa sulla professione stessa del Regista e del Fotografo. Matteo Garrone si immagina e si rappresenta come Nano, Deforme che Guarda Animali in Gabbia, li osserva e li studia. Ma non basta. Matteo Garrone in quanto Regista e Fotografo si mette in scena e si immagina e si rappresenta come un imbalsamatore. Come se ad un Regista e ad un Fotografo l'unica possibilità artistica ed espressiva che rimane sia imbalsamare esseri umani, carcasse e carogne morte. L'Autore, il Regista e il Fotografo, non è che un imbalsamatore. Un tassidermista. Che opera su carcasse e carogne di Animali o Essere Umani, per lo più Morti, che Imbalsama. Li ricostruisce dall'interno, mette in atto una messa in scena, per ridare loro un aspetto e una forma che sia credibile e verosimile.

Un Regista è dunque un impagliatore o un imbalsamatore. La tassidermia è l'arte di impagliare gli animali, l'imbalsamazione è invece l'insieme delle tecniche volte ad evitare la decomposizione dei corpi dopo la morte.

Ci sono altri Registi in Gabbia? Ingabbiati? Ci sono altri Registi imbalsamatori?

I Fratelli d'Innocenzo, figli d'adozione di Matteo Garrone, sodali e complici, seguono questo Percorso. Solo che sono anagraficamente di una generazione diversa. Le Paure che li ingoiano sono adeguate e consone ad un pubblico e a tempi anagraficamente diversi. E le Gabbie si sono modificate linguisticamente e visivamente. Ogni età si confronta con Visi, Corpi e Paure e Sguardi che inevitabilmente cambiano e si adeguano ad un immaginario ed un'esistenza che si è evoluta.

Quanto costa un animale imbalsamato? Un uccellino 120-130 euro, un gatto 400; 800 un grande cane. In realtà dell'animale l'imbalsamatore utilizza soltanto la pelle, che prima viene pulita e conciata, e poi adattata su un manichino di poliuretano espanso, che in genere realizza lui stesso.

L'allestimento dei preparati può talora raggiungere livelli di accuratezza e creatività paragonabili a una delle forme d'arte normalmente riconosciute.

Titolo: Registi in Gabbia

Sottotitolo: Un Regista è un Imbalsamatore

Autore: Giorgio Viali Data: 27/06/2023

SHOW IN PROGRESS

Titolo: Show in Progress Autore: Giorgio Viali Data: 21/05/2023 Tutti i Diritti Riservati

Spunti per una Sceneggiatura. Per uno Spettacolo teatrale o per un Film o una Serie

Una giovane donna, sessualmente consapevole e matura, convive con un giovane uomo di cui è profondamente innamorata. Quest'uomo è profondamente preso da sè stesso. Dalla musica e dall'uso di droga. Non è dipendente da droga o dall'alcol. Ma Droga ed Alcol rappresentano una parte del suo stile di vita. La giovane donna è sensibile ed educata. Tenera e candida. Non ingenua. Per guadagnare, entrambi sono precari, fanno delle performance in una chat live. Il giovane uomo vuole bene a suo modo alla giovane donna. Anche se prima di tutto, per lui, c'è la Musica, lo sballarsi. Una vita improntata ad un disgusto e rigetto della società. E al bisogno di essere e sentirsi sovversivo. Per non sentirsi complice. La giovane donna vorrebbe una intimità e una vita sessuale matura e consapevole col il suo giovane Uomo. Ma non è possibile visto che le priorità del suo giovane uomo sono altre. Ecco che allora la Chat live diventa l'unico momento in cui la Giovane donna può ricevere attenzione sessuale e emotiva e fisica che si merita e merita la sua maturità. Solo che spesso le sessioni di Live vanno disattese. E nessun “cliente” online richiede prestazioni. La Giovane donna deve darsi da fare per fare in modo che le sessioni live abbiano un seguito e le permettano almeno durante questi momenti di avere una vita sessuale sensata. Si darà da fare e dovrà scendere a compromessi pur di ottenere quello che desidera.

Prima Scena: I due Protagonisti. Una giovane Donna e un giovane Uomo La scena si apre con una sessione Live di entambi. Entrambi in intimo (lei in bianco, Lui in blu) si scambiano delle effusioni delicate. Baci innocenti sempre con molta attenzione e cura. Da parte della protagonista anche con molto desiderio. Da parte del giovane uomo solo come opportunità per guadagnare qualcosa. Dopo un po' di effusioni il giovane uomo si ritrae. Si stende sul letto e inizia a guardare il cellulare. Po dopo cinque minuti di inattività e di nessuna richiesta live si alza e lascia la giovane dona da sola. Che rimane da sola ad intrattenere i pochi spettatori.

Seconda Scena: La giovane Donna si incontra con una amica e si confida.

Sinossi Breve Una giovane donna convive con un giovane uomo. La giovane donna è innamorata e vorrebbe una vita sessuale e fisica adeguata e soddisfacente. Ma il suo giovane compagno non è interessato ad una rapporto sessuale e fisico adeguato. E' preso da altri interessi. Dalla Musica e dalla droga. E da un atteggiamento esistenziale che lo vede privilegiare il suo essere e sentirsi trasgressivo. Solo durante le chat live che fanno la giovane donna ha una qualche soddisfazione fisica e sessuale adeguata. Solo che spesso le sedute live non hanno richieste. La giovane donna deve spendersi in vari modi per ottenere una visibilità del suo canale live che le permetta di avere richieste e di ottenere prestazioni dal suo giovane compagno.

Titolo: Show in Progress Autore: Giorgio Viali Data: 21/05/2023 Tutti i Diritti Riservati

Cinema e Recensioni

Testo di: Giorgio Viali Data: 21/05/2023 Tutti i Diritti Riservati

Una Recensione di un Film o di uno Spettacolo teatrale. Uno scritto sulla Recitazione. Una Sceneggiatura. Tutte queste espressioni raccontano (o dovrebbero) raccontare come siamo noi, più di come sia un Film o la Recitazione o un Autore. Scrivere è prima di tutto esporsi. Si racconta prima di tutto noi stessi. Scrivere ha un senso se racconta qualcosa dell'Autore. Se l'Autore si espone. Ma in quest'epoca di politically correct si limita la nostra “presenza” in qualsiasi scritto. Politically correct (in italiano politicamente corretto) designa un orientamento ideologico e culturale di estremo rispetto verso tutti. Non ci si prende il Rischio di esporsi. Molto spesso si pensa che non abbia senso esporsi. In quanto esseri “insignificanti” e/o “ridicoli”. Non si parla del Film o dell'Autore perchè prima di tutto non parliamo di noi stessi. Per questo molte, la maggior parte, delle Recensioni non hanno un senso e non hanno un valore.

Come scegliamo un Film o una Serie Tv da guardare? Come scegliamo un Porno da guardare o una Room di una Chat Live? Mi accorgo che ci sono degli elementi comuni. Ricorrenti. Che sia un Film o un video Porno.

Uno Shooting (o una Performance attoriale) ha un Senso quando viene affrontato con una qualche intensità. Come tutte le cose della vita ha un Senso quando noi gli diamo un senso. Non si tratta di investire emozioni. O investire aspettative. Si tratta di affrontarlo con serietà e con rispetto. Non con disinvoltura. Si tratta di fidarsi prima di tutto di se stessi o se stesse. Della certezza che qualsiasi cosa si faccia altri capiranno le tue motivazioni e il tuo essere. E non ci sono mezze misure. O ci si fida. E ci si fida completamente. Ci si mette in gioco completamente. Oppure semplicemente non ci si fida. E il risultato è già minato e macchiato in partenza.

Non si tratta di fidarsi dell'immaginario di qualcun altro (del regista o del fotografo) che essendo umano a volte può essere torbido o sporco. Ma si tratta della certezza che prima del contenuto sarà giudicata la performance. Se la performance non ha un senso tutto è perduto. Tutto è vano ed inutile.

Se proviamo a valutare le nostre scelte ci accorgiamo che quasi sempre scegliamo e guardiamo (e poi apprezziamo o amiamo) un film o una serie tv in base ad un attore o ad un'attrice. Attore o attrice che hanno un ruolo significativo nel film o nella serie tv. Scegliamo, se possibile, non la storia. Scegliamo prima di tutto chi interpreta quella storia. Vogliamo amare e sorprenderci. Non riconoscere. Perchè noi non siamo come l'attore o l'attrice nel ruolo.

Vogliamo che l'attrice o l'attore sappiano catturare la nostra attenzione. Lo, o la, prendiamo in considerazione prima di tutto come essere umano. Come animale emotivo o anafettivo. Non scegliamo un attore o attrice a priori. Lo, o la, scegliamo in base a com'è nello specifico contesto. E lo scegliamo di nuovo in base a il rapporto che l'attore e l'attrice hanno con se stessi.

Poi, dopo essere stati affascinati dall'attrice o dall'attore, vogliamo e pretendiamo anche una storia che metta in evidenza il carattere e le emozioni o la mancanza di emozioni di quell'attore o attrice. Una storia che dia uno spettro di possibilità espressive all'attore o all'attrice. E vogliamo che l'attore a l'attrice entrino nella parte. Nel bene e nel male. Non ci sono le mezze misure. Non apprezziamo i compromessi.

Non vogliamo un attore o un'attrice che cercano di compiacerci. Che vogliono attirare la nostra attenzione. Che hanno un occhio aperto per vedere le nostre reazioni. Che recitano per ottenere consenso. Che sono preoccupate della performance.

Vogliamo un attore e attrice che sia maturo e matura. E se non lo è ancora che sia una persona che sta facendo un percorso onesto. Recitare è guardarsi. E' un confronto con se stesso. Recitare è esporsi. Ovvero la consapevolezza che si parla più di se stessi nel ruolo che si interpreta che non del personaggio come è stato scritto o pensato.

Apprezziamo che l'attore o l'attrice siano consapevoli del doppio ruolo che stanno avendo. Interpretano un Ruolo e quindi fingono. Ma allo stesso tempo sanno che non possono completamente prescindere da quello che sono e da come sono.

Banalmente questo vale, ancor di più, quando scegliamo un Porno da guardare. O una Room di una Chat Live. Guardiamo e scegliamo la performer o il performer. Non guardiamo il fisico o il corpo. Prima guardiamo se quel performer soddisfa il nostro bisogno di sincerità. Di apertura. A volte questa apertura può essere anche ingenuità.

Deve esserci un'innocenza di fondo e un'immediatezza della performance. Una limpidezza della persona. Una dose di coraggio e di spregiudicatezza. Devono esserci dei sentimenti o una chiara mancanza di sentimenti. Deve esserci una buona dose di determinazione. Il rischio. Perchè un attore o un'attrice non sa cosa verrà fuori? Non ha potere sul prodotto finale.

Mi piacciono i ruoli in cui l'attore o l'attrice parla e pensa liberamente. Dice tutto quello che pensa. Non ha paura del parere degli altri o della società o della comunità. E ' un personaggio forte nella sua determinazione, consapevole dei propri limiti certo, ma convinto che parlare chiaramente sia un modo per trovare e ottenere quello che si cerca. Un personaggio che si prende dei rischi. Coraggioso più che determinato. Incoscente. In parte. Un personaggio che si confronta con la sua umanità. Quando interpreta un ruolo da “cattivo”.

Altra cosa è invece la fascinazione che abbiamo per i Miti. Le Fiabe. Le Strutture narrative e interpretative. Oltre la fascinazione per un attore o un'attrice può esserci la fascinazione per un mito, una fiaba, una vita di un santo. La fascinazione per alcuni personaggi che ci portiamo da quando siamo bambini. O adolescenti. Questi sono strumenti interpretativi del Mondo. Sono strumenti che ci servono per interpretare il Mondo, per pensarlo consapevole e cosciente. Sono strumenti che possono venirci in aiuto nei momenti bui e possono rassicuraci e proteggerci. Un Mito è questo. Una struttura narrativa che si innesta nella nostra personalità. Che non smette di interagire con noi negli anni.

Nella mia struttura interpretativa ricorrono alcuni elementi. Il mito di Antigone. La Tragedia Greca. Agiografia. Legenda Aurea. La vita dei Santi. La Piccola Fiammiferaia e il Soldatino di Piombo. La mitologia politica e sociale dell'Anarchia o di movimenti sovversivi autentici e onesti. La Fattoria degli Animali. Matrix e Nirvana. L'Ulisse di Joyce. Sex Lies and Videotapes. Il Cielo sopra Berlino. Lars von Trier. Siamo strutture complesse. Spesso non in evoluzione. Ma le interazioni tra gli elementi che ci hanno segnato hanno la capacità di variare la nostra vita, la nostra scrittura.

Testo di: Giorgio Viali Data: 21/05/2023 Tutti i Diritti Riservati

TITOLO: CARE MOSTRE

Care Mostre

Spunti per una Sceneggiatura – Cinema Autore: Giorgio Viali Data: 19/05/2023

SINOSSI:

Due vecchie Signore estremamente liftate si incontrano in un Bar elegante per raccontarsi e rivivere alcuni momenti intensi della loro Vita, della loro amicizia e della loro rivalità. Finiranno per guardarsi negli occchi e confessarsi a vicenda tutte le operazioni di lifting fatte. E riconoscere la loro vecchiaia. Le due Vecchie Signore “sono” la Mostra del Cinema di Venezia e il Festival del Cinema di Cannes. Al loro fianco due badanti/assistenti. Ovvero i due Direttori delle rispettive Mostre: Thierry Frémaux e Alberto Barbera.

Un Divertimento cinematografico e una Riflessione sul Mondo del Cinema. Il Cinema non è Morto. E' solo irrilevante. Inadeguato.

Liftata: participio passato femminile singolare di liftare

Liftato: chi si è sottoposto a un lifting

Lifting: Operazione evidente di abbellimento o di restauro, con particolare riferimento all'immagine di un personaggio pubblico, di un ente o di un'azienda.

In Chirurgia plastica, eliminazione delle rughe del viso e del collo

Divertissement: Composizione letteraria o artistica dal carattere frivolo o giocoso.

Mostra del Cinema Venezia Cannes Instagram TikTok SocialMedia

Care Mostre

Spunti per una Sceneggiatura – Cinema Autore: Giorgio Viali Data: 19/05/2023

USO PERSONALE Bozza di Sceneggiatura per MiniSerie Autore: Giorgio Viali Bozza: 11 Aprile 2023

Bozza di Sceneggiatura MiniSerie Una Riflessione sul Mondo delle Immagini e del Cinema In occasione della Ottantesima Edizione della Mostra del Cinema di Venezia 2023

GENERE:

Distopia mediatica irregolare. Dramma.

SINOSSI:

In un presente distopico irregolare si muove Chiara (la Protagonista) che dice di essere figlia mediatica di Liliana Cavani e di Vitaliano Trevisan. La Protagonista dice di essere stata abbandonata dal padre Vitaliano prima della nascita. Sostiene di aver abbandonato la casa della mamma, Liliana Cavani, perchè vuole dedicarsi completamente alla Realtà. Prima di andarsene di casa, come san Francesco, si è spogliata di tutto, di tutte le sue immagini e video, della sua Identità mediatica. Non vuole più avere a che fare con Cinema Arte Finzione. Vuole solo Realtà. Ha fatto Voto di Povertà mediatica. Vuole vivere e aiutare gli Ultimi e gli Emarginati. Non accetta più la Morale Mediatica Mainstream. Coltiva una Visione mediatica mistica. Nel tempo sviluppa Le Stimmate. Una raccolta di Fotografie esclusive di Corpi di Giovani Suicidi e Suicide. Che hanno un potere di Conversione Personale.

DISTRIBUZIONE:

Social Serie Pensata per i Social Media. Per Instagram e Tiktok. Girata in Formato Verticale. Con Cellulare. Divisa in Micro Episodi.

TITOLO: Uso Personale

SOTTOTILO: Chiara/Antigone – Agiografia Mediatica

Episodio Primo – S01E01

Stanza di un Hotel economico. Uno zaino. Alcuni vecchi DVD su letto. La Protagonista compone un numero sul cellulare.

Protagonista: Buonasera Guardi ho appena ricevuto una mail. Mi è stato fatto un regalo. Il regalo consiste in due notti, il 6 e 7 settembre 2023, quindi in piena Mostra del Cinema di Venezia, presso il vostro Hotel. Può verificare se c'è la prenotazione e se è a nome mio? Trevisan Chiara (scandisce...) Trevisan Chiara

Bene A me non interessa venire alla Mostra del Cinema. E in questo momento dei soldi mi farebbero comodo. Siete interessati ad acquistare ad un qualche prezzo la prenotazione? E' una stanza singola? o una prenotazione per due persone? Pausa Lei non sà dirmi qualcosa? Va' bene allora domani telefono e chiedo direttamente al Direttore dell'Hotel. Grazie Buona serata

La Protagonista usa il telefono in camera: Reception? Buonasera E' possibile avere un ferro da stiro per cortesia?

Grazie

Fine scena.

Episodio Secondo – S01E02

Stanza di un Hotel economico. Uno zaino. Alcuni vecchi DVD su letto.

Bussano alla Porta. La protagonista và ad aprire. Una Cameriera giovane. Tatuata.

Cameriera: Ecco il ferro da stiro che ha chiesto. Non abbiamo l'asse da stiro. E posso lasciarle il ferro da stiro per un'ora. Che me l'ha chiesto un altro cliente.

Aspetta e guarda la protagonista.

Qualche spicciolo di mancia mi farebbe comodo. Non so come arrivare a fine mese altrimenti...

Protagonista: Scusa ho solo pochi euro. Li vuoi? Ho bisogno di mettere insieme qualche soldo anch'io. Hai qualche idea di come potrei fare qui in zona?

Cameriera: L'unica cosa che mi viene in mente... Conosco un Fotografo che ogni tanto mi chiede di posare. Paga 100 euro per delle foto e video in intimo/costume 200 euro per foto e video di nudo integrale. E' l'unica cosa che mi viene in mente

Protagonista: Si tratta solo di posare? O di scopare? Non che sia un problema. Usare il mio Corpo non è un problema. E quello che gli altri fanno delle immagini di me e del mio corpo non mi riguarda. Non mi riguarda più.

Cameriera: Foto e Video. Paga in contanti. Ti faccio vedere alcune foto che mi ha fatto.

Prende il cellulare. Apre la Galleria. E fa vedere alla protagonista delle Foto.

Protagonista: Va' bene.

Cameriera: Ti faccio due foto veloci e gliele mando.

La cameriera fa due foto al viso e due foto intere con il suo cellulare.

Cameriera: Potremmo fare foto insieme E guadagnare qualcosa di più. E' un problema?

Protagonista: No. Per niente

Fine scena

Episodio Terzo – S01E03

La Cameriera e la Protagonista escono da un Palazzo.

La Cameriera: Sono 200 per te e 200 per me. Come da accordi. Eccoti 200 (Apre il cellulare e guarda insieme alla protagonista un video che ha registrato durante lo shooting). Questo lo posso postare su OnlyFans Se riuscissi a far decollare il mio profilo Per quanto ti fermi?

Protagonista: Non lo so. Sono qui per incontrare una ragazza.

Cameriera: Non hai una famiglia? Una casa?

Protagonista: Sono figlia di una Regista e di uno Scrittore. Lo Scrittore mi ha abbandonata che non ero ancora nata. E un anno fa si è suicidato. Mia madre, è una regista, ed è una Cannibale. Se potesse mi mangerebbe... Non vuole che io faccia quello in cui credo. Me ne sono andata.

Protagonista: Vorrei anche io avere la forza di abbandonare tutto e vivere libera... Lasciami un tuo contatto. Se decido di venire con te... Mi sembri felice e soddisfatta...e realizzata. Ti invidio.

Protagonista: Vieni con me adesso. Mettiano online un Servizio di Aiuto per altre ragazze.

Cameriera: Sì. Di Pornografia sociale Ma dai...

Fine scena

Episodio Quarto – S01E04

Obitorio di un Ospedale. La protagonista ha un fiore in mano. La Protagonista cerca l'Addetto all'Obitorio. Lo trova che fuma una sigaretta. Un uomo sui 40 anni. Grosso. Faccia tonda animalesca.

Addetto: Salve. Spegne la sigaretta. Come è entrata a quest'ora? Non è orario di visite adesso. E' una parente di qualche persona conservata in obitorio?

Protagonista: No. Non sono una parente. Sono venuta a vedere il corpo della giovane ragazza suicida che è stata portata qui oggi.

Addetto: La studentessa di 23 anni che si è impiccata ieri?

Protagonista: Esatto.

Addetto: Possono entrare solo i parenti stretti. Nessun altro.

Protagonista: Possiamo trovare un qualche accordo penso O una transazione di qualche tipo Non di soldi. Non ne ho. Per il resto sono abbastanza disponibile...

L'Addetto guarda la protagonista. La spinge in un angolo.

La Protagonista entra nell'Obitorio. Con il fiore che ha ripreso in mano.

Fine scena

Episodio Quinto – S01E05

Protagonista e giovane Ragazza Siedono al tavolino di un Bar.

Protagonista: Quando sei stata ricoverata l'ultima volta?

Ragazza: Sono uscita tre giorni fa dal reparto di Psichiatria. Ennesimo ricovero preventivo. Ho accettato di incontrarti perchè ho letto di te. Non credo più in niente e nessuno. Mi sento abbandonata da tutti. Non mi aspetto poi niente neanche da te. E soprattutto non penso di essere più in grado di credere in niente. Sono semplicemente nel buio più completo e assoluto. Ho accettato di vederti solo per via delle foto che fai... Delle Stimmate.

Protagonista: Vieni con me.

Ragazza: E' troppo tardi. Non c'è più niente da fare. Sei arrivata troppo tardi.

Protagonista: Va bene. Ma se comunque sei vicina alla fine... vieni a finire la tua vita con me. Voglio tenerti la mano in caso...

Ragazza: Ma dove vuoi che ti segua? Hai una casa? Un mezzo per spostarti? Mi puoi dare ospitalità o garantirmi un pasto quotidiano?

Protagonista: No non posso garantirti niente. Ho due Progetti che posso proporti.

Un progetto si chiama Porno Sociale. Si realizza della Pornografia, semplice e cruda pornografia e la si pubblica online. I proventi, i guadagni, vengono usati per finalità sociali. Per aiutare Poveri ed Emarginati. Un secondo programma che si chiama Pane Vecchio. E' un servizio di raccolta informazioni su dove trovare Pane Vecchio a prezzo stracciato. Un Servizio sempre per Poveri ed Emarginati. Scegli tu a quale collaborare. Se vuoi.

Protagonista: Anche se il suicidio è inevitabile. Fino a che non lo mettiamo in atto vediamo di usare al meglio il nostro tempo.

Fine Scena

Episodio Sesto – S01E06

La Protagonista e sua Sorella

Sorella: Ciao Chiara.

Protagonista: Ciao. Che sorpresa.

Si abbracciano.

Protagonista: Mi sei mancata. E sei spesso nei miei pensieri. Come stai?

Sorella: Bene. Tra qualche mese mi sposo. Ma non è per questo che sono qui. E' per qualcosa che ti riguarda. Sono arrivate alcune Raccomandate dal Tribunale per un procedimento a tuo carico per Vilipendio di Cadavere. Articolo 410 del Codice Penale. Chiunque commette atti di vilipendio sopra un cadavere o sulle sue ceneri e' punito con la reclusione da uno a tre anni. Se il colpevole deturpa o mutila il cadavere, o commette, comunque, su questo atti di brutalita' o di oscenita', e' punito con la reclusione da tre a sei anni. Qualcuno ritiene che le foto che hai fatto ad alcuni dei morti suicidi che hai fotografato rientrino sotto la fattispecie del reato di vilipendio di cadavere.

Io non posso aiutarti. E non voglio. E non voglio che rovini la mia vita o il mio matrimonio. Sono venuta a portarti queste raccomandate e a chiederti di fare qualcosa.

Protagonista prende le Raccomandate. Le ripone nel suo zaino.

Protagonista: Mi spiace veramente di averti creato dei problemi. Mi spiace. Ti ringrazio d'aver fatto questo viaggio. Sono contenta daverti visto E ti auguro tutto il bene possibile.

Si abbracciano. La Sorella se ne va quasi piangendo.

Fine Scena

Episodio Settimo – S01E07

Giornalista: Buongiorno Chiara.

Protagonista: Buongiorno.

Giornalista: Sono una Giornalista.

Protagonista: Ah bene...

Giornalista: Perchè dice di essere figlia di Liliana Cavani e Vitaliano Trevisan. Cosa che non è, come lei ben sa, vera.

Giornalista: Cosa lega questi due personaggi. Così lontani e diversi. Anche anagraficamente?

Protagonista: Liliana Cavani e Vitaliano Trevisan sono legati da Corpi. Da Cadaveri. Da Corpi Morti. Da Suicidi e da Santità.

Ho scelto Vitaliano Trevisan perchè è lo scrittore per antomasia del Sucidio. E perchè racconta di un cadavere in putrefazione, un corpo femminile nudo abbandonato a bordo strada a cui nessuno fa caso, tranne lui. Accanto a questo corpo martoriato passano e si fermano diversi pulmini, da cui scendono tutte persone totalmente indifferenti. Questa indifferenza gli è incomprensibile, ne chiede conto ad Ade, la sua accompagnatrice nigeriana, e ottiene una risposta terribile: se è ancora lì significa che non aveva nessuno, e dunque, in un certo senso, vuol dire che era già morta. Non ci si ritrova da soli per caso. Questa conclusione è il segno dell’ inappartenenza.

Ho scelto come Mamma Liliana Cavani perchè ha a che fare anche lei con Corpi nudi maschili e femminili. Il che è abbastanza singolare. E con Cadaveri giustiziati. Con Antigone e con Creonte. Liliana racconta: Ho questa immagine salvata nella memoria: Corpi ammucchiati al suolo, gettati come sacchi di patate uno sull’altro. Alcuni perdevano copiosamente sangue che macchiava altri corpi, immobili, morti. Erano tutti giovanissimi, il più vecchio non aveva nemmeno 50 anni, il più giovane appena maggiorenne. Erano stati fucilati come rappresaglia. Per qualche motivo difensivo non ho ricordato questa scena fino alle riprese nel 1969 del mio film I Cannibali.

Giornalista Hai visto il Trailer del Film di Liliana Cavani che verrà presentato alla Prossima Mostra del Cinema di Venezia?

Protagonista: No. Non ancora

Giornalista Prende il cellulare e fa partire il Trailer/Teaser Lo fa guardare alla protagonista.

Fine Scena

Episodio Ottavo – S01E08

Una Curatrice di una Galleria d'Arte. La Protagonista.

Siamo, di nuovo, in una piccola stanza di un Hotel economico. Bussano alla porta. La Protagonista apre la porta.

Protagonista: Sì? Buongiorno

Curatrice: Posso entrare?

Protagonista: Prego

Curatrice entra e si siede dove può.

Curatrice: Sono settimane che sto cercando di incontrarla. Ho bisogno di parlarle. Sono una Curatrice di una Galleria d'Arte mediatica. E sono in contatto con una Galleria d'Arte di New York. Questa Galleria sta preparando una Mostra delle sue fotografie di giovani uomini e donne suicidi. Che come lei sa sono conosciute online con il termine “Stimmate”... Una Mostra intitolata “Le Stimmate di Chiara”

Protagonista: Le fotografie che faccio hanno un valore personale individuale. Per le singole persone che le vedono. Non hanno senso e significato in una Mostra. E non sono fotografie “mie” Non ne ho il possesso o la proprietà. Sono foto che io mi sento di dover fare e che condivido online. Una sorta di sepoltura visiva per proletari e sottoproletari mediatici. E' un atto di disobbedienza morale sociale e politica. Un atto di Fede e di Giustizia. Nient'altro. Quindi mi spiace ma non so come aiutarti.

Fine Scena

Episodio Nono – S01E09

Ancora da scrivere. In fase di elaborazione. Valutare come far finire la Serie.

Fine Scena

USO PERSONALE Bozza di Sceneggiatura per MiniSerie Autore: Giorgio Viali Bozza: 11 Aprile 2023

Crolli Vitali Piece Teatrale

Titolo: Crolli Vitali

SottoTitolo: Epigrafe involontaria

Autore: Giorgio Viali Bozza 20 Febbraio 2023

Personaggi: Liliana (Protagonista) Cecchin (Servitore) Un Attore (Visitatore) Una Attrice (Coinquilina)

Stanza di un Appartamento popolare Pareti bianche. Spoglie. Un Divano bianco a due posti consumato Una Poltrona Singola bianca Un Vaso di Fiori (tulipani bianchi) sfioriti

Protagonista: Non voglio scrivere un monologo. O un soliloquio. O mettere in scena un lavoro monoteatrale. Siamo già così soli al mondo che costringerci ad esserlo anche a Teatro o al Cinema mi pare una condanna insopportabile e ingiusta. Ma certo come recita il proverbio meglio soli che male accompagnati. Certo. Meglio Vivi che Morti. Non sempre. Non è sempre vero. Non voglio essere sola. Non voglio sentirmi sola. Non voglio attori e attrici in scena da soli. Che si sentono soli. Che parlano da soli. Che immaginano da soli. Che straparlano da soli. Non li voglio soli. Non voglio che gli altri li vedano soli. Siamo già tremendamente soli abbastanza. Non che mettere in scena più personaggi assicuri minore solitudine. Come, d'altra parte, mettere in scena un attore o attrice da solo o sola non implica necessariamente la loro solitudine. E non voglio che le Parole si sentano sole.

Abbandonata al momento l'idea di realizzare un Documentario di Interviste, provo a considerare il senso di tradire l'autore con più forza e determinazione. Provare a renderlo definitivamente personaggio e a metterlo in scena. Ma il primo nodo da affrontare, che mi si pone, in questo caso, si tratti di una performance, di uno spettacolo teatrale, di un film o solo di una visione terapeutica, è quello di nominare questo Scrittore, Attore, Sceneggiatore. Di dargli un Nome. Per tradirlo meglio. Per renderlo assente e quindi ancora più presente e definitivo. L'Autore che non ha ancora un Nome ha tradito più volte altri Autori. Ha rubato con tenacia e recidiva più e più volte. Con compiacimento a volte. A volte come tutti inconsapevolmente. A volte con violenza o per sfida. E' diventato dipendente anche da alcuni di loro per qualche tempo. Ed è l'unica dipendenza che ha sviluppato nella sua vita. Considerato che non è diventato dipendente dalla droga e non è diventato o meglio non ha voluto diventare dipendente dal successo. L'Autore, ricordiamolo, ha scritto una piece teatrale su un Uomo politico. E una su un Architetto famoso. Dalle piece si desume chiaramente chi sia l'Uomo politico e l'Architetto ma l'Autore non usa mai il loro Nome.

Autore. Lo chiamerò: Autore Sì potrei. Sì mi piace. Al momento mi pare possa essere una soluzione per tradirlo e sconfessarlo nel migliore dei modi. E Autore sia. Per il momento.

Non posso poi non inserire il Personaggio di Cecchin. Cecchin come sa bene chi conosce l'Autore è un Servitore. Il Servitore. Una Maschera. Cecchin veste in modo militare. Con pantaloni da lavoro non nuovi, usati e di vecchio taglio, con tasche e tasconi sia sui pantaloni sia sulla giacca. Di poche parole. In tasca ha un coltello. Mangia in modo ascetico. Perlopiù banane e latte. Socratico. Il suo compito è quello di far nascere negli altri pensieri e riflessioni. O di permettere a questi pensieri e riflessioni di diventare parole. Oppure il compito di stare vicino a qualcuno o qualcuna. Semplice vicinanza o convivenza asettica. Ma fisica. Cecchin sarà in scena con il protagonista o la protagonista.

Entra in scena Cecchin. Così come descritto.

Protagonista: Cecchin, per cortesia, prepari lo zaino con lo stretto indispensabile?

Cecchin: Certo

Protagonista: Ed il protagonista? Chi può essere? Non ho via di scampo. La protagonista di questa performance non posso che essere io. Se voglio seguire le tracce dell'Autore non posso tirarmi indietro. Nascondermi. Devo entrare in scena personalmente. Io. Non posso che essere io la protagonista di questa piece teatrale. L'Autore è Maschio. Io sono Femmina. Per quanto questo voglia dire. Si vedrà. Nella performance non posso che essere quello che sono. Non posso non portare in scena me stessa. Vivo. Scrivo. Dirigo. A volte Riprendo. A volte mi si chiede di scegliere un Punto di Vista.

Non posso e non voglio chiamarlo Maestro. Non posso e non voglio. Non c'è un legame emotivo. Non voglio che ci sia. Ma Maestro sarebbe un bel modo per metterlo ancora di più in scena. Il Maestro. Il mio Maestro. Quanti Maestri ho avuto nella mia vita? Quanti Maestri abbiamo tutti noi seppellito, dopo averli affrontati spesso con un corpo a corpo? E questo Maestro pretende ed esige più di altri un corpo a corpo definitivo. Ne ho ancora le forze? Ha ancora un senso un altro corpo a corpo? Per il momento teniamo Autore. Autore o Maestro, in ogni caso un Male Necessario.

Campanello

Protagonista: Cecchin per cortesia vada a vedere.

Cecchin esce di scena Rientrano l'Attore e Cecchin. L'Attore è vestito da Arlecchino. Cecchin ritorna a sistemare lo zaino.

Attore: Sono contento d'averti trovata. Non ti ho svegliata? Non stavi dormendo?

Protagonista: No. Dormo poco alla mattina.

Attore: Sono in scena in questo periodo. Arlecchino come vedi. Per tutto Carnevale. Dopo Carnevale dovrò interpretare Creonte.

Ho bisogno di te. Ho bisogno di qualche indicazione.

Musica che arriva da fuori scena. Se perdo te di Patty Pravo. Entra in scena l'Attrice coinquilina. Sta ascoltando la canzone sul cellulare. Mette in pausa la canzone.

Attrice: C'è qualcosa di commestibile in casa? O al solito non c'è niente? Hai dormito? Com'è andata la notte?

Rivolta a Cecchin: Buongiorno Cecchin Ha chiesto lo Zaino anche oggi?

Cecchin: Rivolta all'Attrice: Sì. Lo sto preparando. Ha dormito come sempre. Le solito quattro ore scarse. Non c'è niente da mangiare in casa. Come al solito.

Attrice esce di scena e rientra in scena con una tazzina con un infuso. Si siede accanto alla Protagonista. Sorseggia il suo Infuso. Fa partire di nuovo Se Perdo te. Solo l'inizio della canzone. Poi passa ad ascoltare l'inizio di Ragazzo Triste e l'inizio di La Bambola.

Attrice: Cecchin, per cortesia, chieda all'ospite se sta giocando ancora con le maschere?

Attore: Cecchin, per cortesia, chieda all'Attrice qui presente come ha fatto a passare dal Teatro sperimentale a Instagram Tiktok e OnlyFans?

Protagonista: Basta così! Sul Set o a Teatro faccio quello che mi dicono di fare. E sempre il meno possibile.

Cecchin esce di scena e rientra con un piano da stiro e un ferro da stiro. Inizia a stirare alcuni capi della Protagonista.

Attore si alza in piedi. Un foglio in mano.

Attore: Rivolto alla Protagonista: Ascolta. In base a questo io ho proclamato un giusto bando per di Edipo i figli: Eteocle che è caduto combattendo con valore a difesa della città, abbia un degno sepolcro ed onorato sia con i riti e con le devozioni che accompagnan sotto terra i migliori, ma Polinice di costui fratello...

Senti Non funziona Non ha un senso Non riesco a dargli un senso Non ha una sua forza O forse non è questione di Forza

L'Attore si siede

Protagonista: Ecco adesso dovrei cercare di ricordare le compagnie aeree con cui ho volato nella mia vita. Chiedere a Cecchin di ricordarmi con che compagnia ho volato quella volta che sono andata in Turchia? Oppure potrei elencare i Lavori che ho fatto. In omaggio all'Autore. Primo Lavoro? Ho lavorato in Conceria un paio di estati durante gli anni del Liceo. Solo che sono stato io a chiedere a mio padre di trovarmi un lavoro per l'estate. E non avevo una bicicletta da comprare. E di certo, anche avessi avuto una bicicletta da donna, mi sarebbe andata più che bene. Primo Lavoro vero e proprio? In una Cooperativa di disabili psichici. Di Matti. Non ho, al momento, sperimentato, come l'Autore, un Ricovero. Ma ci ho lavorato con i Matti. Poi. A caso. Ho lavorato come Grafica in una azienda Meccanica. Ho insegnato in un doposcuola di bambini extracomunitari. Ho lavorato come Portiere di notte in un Hotel di Vicenza. L'Hotel dove ha soggiornato la troupe di Matteo Garrone durante le riprese di Primo Amore. Dove ho incontrato il mio prima suicida. Un cliente impiccato in una stanza d'Hotel. Che ho trovato io. Una notte di molti anni fa. Ho scritto per una Rivista e collaborato per la Radio svizzera. Ho fatto la Rilevatrice per l'Istat per diversi anni e ho percorso e viaggiato per un territorio diffuso che ho conosciuto a fondo. All'aperto per giorni e giorni. Per lo più a piedi o in bicicletta. Ho lavorato come Informatica. Vari lavori occasionali per alcuni Comuni. Come raccogliere domande e formalizzare pratiche per l'assegnazione delle Case Popolari. Ho fatto la Fame. Per alcuni periodi della mia vita mi sono ritrovata completamente povera. Senza lavoro. Senza pane quotidiano. Una volta finite le riserve, quando non sarò più in grado di pagare le bollette, quanto resisterò in casa dopo che mi avranno tagliato luce, acqua e gas? Poi ho ripreso a fare la Portiere di notte. Una Stagione estiva al mare, Una stagione estiva in Montagna. Ho fatto la Fotografa in un villaggio turistico a Jesolo. Ho lavorato e lavoro nella Sicurezza. Per aziende private. Ho passato e passo notti e notti a guardare Monitor. A scandagliare Schermi di decine di telecamere di VideoSorveglianza. Dimenticavo. Ho fatto il Lavapiatti. In un paio di Ristoranti. La Cucina è l'ambiente più brutto e fascista che ho mai sperimentato. Il luogo in cui mi sono confrontata con il Potere assoluto del Monarca/Cuoco. In Cucina il Potere dello Chef è Assoluto. L’altra sera ero in un autogrill e pensavo che per un periodo potrei fare la barista di Autogrill. Un lavoro di quel tipo, senza grandi responsabilità.

Cecchin: Ricorderei anche che Lei è stata in Carcere. Tra le altre cose.

Protagonista: Non è un Lavoro Cecchin.

Cecchin: La macchina fotografica lo porta via? La metto nello Zaino?

Protagonista: Il Mondo delle immagini da anni è saturo. Il Mondo delle Parole è ancora vitale. Anche il Mondo del Cinema è in affanno. Mentre il Teatro sembra ancora voler sopravvivere. Dopo esser stato dato per morto per l'ennesima volta. Mi piace rubare. Impunemente. Sì Cecchin metta le batterie a caricare e poi metta batterie e macchina fotografica nello zaino. Grazie.

Protagonista: Inseguo l'Autore ormai da un anno. Da quando si è tolto la vita. Scrivendo una pagina scontata e prevedibile nella sua esistenza. Ma essere prevedibile non è in alcun modo un difetto. Forse più che prevedibile l'Autore ha dimostrato di essere coerente. Mi disturba innanzitutto non sapere e non conoscere i dettagli del Suicidio. L'Autore aveva iniziato anni fa una ricerca e una catalogazione dei Suicidi avvenuti in Veneto. Ricerca che aveva poi dovuto abbandonare per mancanza di dati. Dati che anche nel suo caso non abbiamo. Per una qualche sorta di pudore immotivata e morale. Come si è suicidato? Con dei farmaci? Degli psicofarmaci? E' stata una scelta consapevole? Il suicidio è stato lucido o un accadimento per accumulo momentaneo di desolazione? Vorrei sapere. In modo semplice e chiaro. Lo seguo come un fantasma. Anche se ormai è morto. Ho una predilezione per Compiti che vanno eseguiti e che nessuno si prende la briga di eseguire. Ho una predilezione per occupare solo spazi privati, sociali e politici, che nessun altro occupa e che rimangono vuoti. E dovrebbero invece essere riempiti.

Protagonista: La parte perfetta per l'Autore. Che non c'è più. So bene cosa direbbe l'Autore a questo Attore. Di fare un Viaggio. Non una vacanza. Un Viaggio. Di imparare a camminare. Non a passeggiare. A camminare. A camminare in viaggio. Magari in Nigeria. A novembre io vado in Africa. Lì mi trovo bene, ho degli amici: sono pragmatici, essenziali. Lì hanno problemi seri, non c’è tempo per masturbazioni mentali. Prima di accostarsi a parole come quelle di Creonte. Di fare esperienza dei Cannibali. Ma un Viaggio non ci può essere ordinato o consigliato.

Proviamo a partire dalle Parole. Il Viaggio, poi, in caso, arriverà.

Protagonista: Rivolta all'Attore Tutto inizia dalle parole. Dalla constatazione e dalla consapevolezza che le parole hanno una propria dignità. Non devono essere tradite, non devono essere sfruttate, non devono essere travisate, non devono essere evocate senza motivo, non devono essere maltrattate, non devono essere comprate e vendute, non devono essere usate, devono essere scritte o pronunciate con attenzione, con cura e rispetto. Devono essere lette con attenzione, cura e rispetto. Per uno scrittore il rispetto per se stesso , per gli altri, per una comunità, passa per il rispetto che lui per primo ha per i suoi strumenti di lavoro: le parole. Lo stesso per un Attore o un'Attrice. Le parole sanno ricambiare. Le parole possono tradire, abbandonare, sconvolgere, violare quando non rispettate. Le parole sanno risplendere e illuminare. Sanno consolare e abbracciare. Sanno accudire e riscaldare. Sanno starci vicino e prenderci per mano. Mostrarci la via. Indicarci il Bene. Aprirci la Mente e il Cuore. Quest'ultima parte decisamente non sarebbe piaciuta all'Autore. No. Decisamente no.

All'Attore: Riprova Libera la tua mente da qualsiasi pensiero Concentrati sulle singole parole che stai leggendo Dai attenzione e cura ad ogni singola parola Trova un ritmo e un tempo Non preoccuparti del Personaggio Ci sono le Parole. Le Parole bastano In piedi Posizione ferma e immobile Se ti è utile stringi una mano a pugno

Attore si alza in piedi. Fa vedere che stringe una mano a pugno. Posizione ferma e sicura. Legge:

In base a questo io ho proclamato un giusto bando per di Edipo i figli: Eteocle che è caduto combattendo con valore a difesa della città, abbia un degno sepolcro ed onorato sia con i riti e con le devozioni che accompagnan sotto terra i migliori, ma Polinice di costui fratello che, tornato dall'esilio, bruciare volle la patria e degli dèi gli altari, si dissetò con il fraterno sangue e in schiavitù cercò di assoggettarci, contro di lui il bando è proclamato: che nessuno di lui pianga la morte né onori il corpo, insepolto dovrà restare, preda di uccelli e di cani. Così ragiono. Mai avverrà che i probi ricevan onori dai giusti.

Bene. Meglio. Non ancora perfetto. Si siede e rimugina per conto suo.

Attrice: Come sta andando il tuo Corpo a Corpo? Il tuo Breakdown si avvicina? E' invitabile. Lo sai? Questi appunti cosa sono?

Attrice prende un foglio e legge:

Poi c’è F, 19 anni, biondo, occhi azzurri, frangia sugli occhi, rapper maledetto che ha tentato il suicidio, e ora è dentro per uso di sostanze stupefacenti e alcol, con cui lego, chiacchiero di musica, e mi metto d’accordo per una session post prigionia. E G., 23 anni, anche lei bionda, pelle bianchissima, alta, slanciata, bellissime mani che tremano, e bellissimo viso dell’est dagli zigomi alti, tipico di questi luoghi, fresca di tre giorni di rianimazione dopo un tentato suicidio.

Prende un altro foglio e legge: La cosa che resta da dire è che i ricoverati, tutti i ricoverati, a prescindere da sesso e religione, hanno in comune una cosa: sono tutti, ripeto tutti italiani, di classe proletaria e sottoproletaria. E sono bianchi. Perché c’è poco da fare o da dire: è il proletariato e il sottoproletariato italiano bianco, oggi, a rappresentare la classe sociale meno protetta di tutte, la meno vista di tutte. Agli italiani bianchi di classe sociale inferiore, l’assistenza sociale di stato può espropriare i bambini, mentre la psichiatria di stato, dal canto suo, può internare a colpi di Aso e Tso, e trattare ogni cosa a forza di psicofarmaci.

Ma come fai ad occuparti di questo Maiale? Proprio non lo capisco. Cosa ti affascina? O cosa ti spaventa? Qual'è il punto? Hai qualcosa in comune con questo Misogino, Violento, Fascista. Labile. Introverso. Asociale. Stronzo. Puttaniere. Una Bestia fuori tempo e fuori luogo. Fuori di testa. Venale. Scriveva sempre e solo se veniva pagato. Ha sfruttato anche il suo ricovero in Psichiatria per farsi pagare. Racconterà questa esperienza drammatica in un libro o in un testo teatrale? Pensavo a un articolo, se ben pagato. Sono passate un paio di settimane. Lo shock è riassorbito. Sto scrivendo un reportage, come fossi stato non un paziente, ma un inviato speciale in incognito. Inviato speciale? L'hanno lasciato andare. Dovevano tenerlo rinchiuso. Buttare la chiave. Tra l'altro sarebbe ancora vivo. La sua è una scrittura sintetica. Nel doppio senso di scrittura definita da psicofarmaci e nel senso di scrittura che non ha niente di umano. Spacciatore e Tossico. E' solo un caso che non sia morto per droga o che non sia diventato un assassino o un barbone. Le sue due possibili oscillazioni. Con le sue parole infettive. Ha ammorbato il nostro presente. Ipotecato parte del nostro futuro. Serve un antidoto e un vaccino per scardinare le barricate semantiche che questo impostore ha messo in atto. Farà danni. Molti danni. Con il lascito ingombrante di luoghi comuni che ci ha lasciato. Nordest Periferia Diffusa Congestione.

Dai non te la prendere. Esagero.

Protagonista: Sono stato a dei colloqui di lavoro per operatrice ecologica. Non mi hanno presa. Questo è un lavoro di pulizia? Mi devo occupare di riciclare o smaltire rifiuti ingombranti? O mi è chiesto di esprimere per l'ennesima volta una pietà che comincio a non avere più? Voglio un Colpo di Scena. Per l'Autore un Colpo di Scena è un Sacrilegio. Una profanazione. Ma noi siamo abituati ai nostri sconfinamenti. Siamo abituati a fallire. Vogliamo fallire. E l'Autore che è in noi dobbiamo metterlo alla prova. Capire quanto è forte. Quanto ci ha irretito. Quanto ci domina e ci sottomette. Fino a che punto. Se ci sarà un senso di colpa. Se ci rialzeremo dopo essersi inabissati in questo abisso perverso di amore assoluto per le parole e ossessioni paesaggistiche orgiastiche. Dionisiache e apollinee. Un Colpo di Scena narrativo. Drammatico. Edificante. Educativo. Eccolo.

La Scena all'improvviso si oscura completamente. Tutto buio. Buio e silenzio. Per una decina di secondi. La luce ritorna. La stanza in cui siamo si è rimpicciolita. La protagonista, cioè io, indossa una tuta da ginnastica un po' macchiata. Grigia. Tuta da ginnastica anche per la mia coinquilina. Ma rosa pallido. L'Attore, in tuta blu scura, recita ad alta voce parole sconnesse. Che sembrano uscite da una Tragedia. Cecchin (indica Cecchin) indossa un camice da infermiere e si avvicina con un vassoio in mano. Nel vassoio un bicchiere di plastica pieno d'acqua e un blister con dei farmaci. Prendo delle pillole e bevo un bicchiere d'acqua. La protagonista mima l'azione di prendere le pillole e di bere un bicchier d'acqua. Non siamo in un appartamento. In una abitazione privata. Siamo in un reparto di Psichiatria. Ed io vi sono rinchiusa. Potrebbe succedere. Ma se succederà sarà solo per evitare che ci vada qualcun altro. In fondo meglio io. Che potrei sopportare. Che qualche altra anima fragile. Non ho ancora trovato il tempo di andare sulla Tomba dell'Autore. Non ho trovato il tempo Sepolto e abbandonato in un piccolo loculo di un cimitero vicentino. Autore abituato ad abitare e scrivere di spazi architettonici anche sepolcrali di ben altro stampo e foggia. Il destino ci riserva quello che si spetta. E quell'umile loculo proletario sembra fatto su misura per lui. Lo lascino riposare dov'è.

Volenti o nolenti qualcosa ci sopravvive. Per quanta attenzione si faccia ad andarsene senza lasciare tracce ingombranti. E gli altri possono fare ciò che vogliono dei nostri resti. E gli altri faranno ciò che vogliono con i nostri resti. Non ci sono usi impropri. Non c'è appropriazione o furto. Si può essere anche fotografici, drammaturgici, addirittura cinematografici; ma l’essenziale, anche qui è un Non, nel senso di Non-Didascalici.

Ho sbagliato. Ho sbagliato tutto. Adesso lo vedo. Tutto quello che ho detto e scritto non ha un senso. Devo prendere atto dell'ennesimo fallimento. E ricominciare. Sempre che invece la soluzione non stia nel sospendere questo insensato ricominciare. Sempre che invece la soluzione stia non nel compiacersi nello scrivere ma scrivere solo su richiesta. Solo su committenza. Mai scritto niente per me stesso, neanche la lista della spesa.

Attore: Grazie delle indicazioni. Adesso devo andare Ho le prove.

L'Attore sta per uscire. Si ferma prima di uscire di Scena. E dice: Devi scrivere qualcosa per me Mi piacerebbe che tu scrivessi qualcosa per me. Lo farai? Ti saluto

L'Attore esce di scena.

Protagonista: Ecco. Si riceve quel che si chiede. Pensare che possa scrivere un testo teatrale essendo andato al teatro solo una volta da adolescente. L'Autore, sì sempre l'Autore, in un'intervista: un Arlecchino Servitore di due Padroni potrebbe essere oggi un separato precario e povero che ha bisogno di guadagnare e un lavoro precario non gli è sufficiente. Partire da qui. Il nostro Arlecchino è uno scrittore separato precario. Questo nostro scrittore precario trova un lavoro precario per un uomo Politico di estrema Destra. Deve scriverne i testi durante la campagna elettorale. Ma i soldi che guadagna non gli bastano per pagare la ex moglie e il mantenimento dei figli. Il nostro Scrittore è in difficoltà. E quando un altro Politico, questa volta di estrema Sinistra, gli chiede se è disponibile a scrivere i testi per la sua campagna elettorale accetta. Il resto da sviluppare. Un Arlecchino servitore di due padroni. Di due Politici. L'Autore non ha mai scritto niente per la Politica. Ma immagino, rigoroso com'era, che se un Politico gli avesse chiesto di scrivere per lui, ben pagato, l'avrebbe presa come una sfida e l'avrebbe fatto. Devo trovare un Ruolo per Cecchin. Cecchin BodyGuard di entrambi i Politici.

L'Attrice: Prima che per Lui devi scrivere per Me Te l'ho chiesto per prima Ed io sono tua Amica Oltre che coinquilina Che ti sopporta Ti sono sempre stata vicina Sono stanca e umiliata di dover recitare sempre e solo come comparsa.

Protagonista: Io penso che la donna sia meschina, e io non faccio eccezione. E’ difficile essermi amica o amante, non a caso non ho nessun amico o amica o amante di lunga data. Io tengo nota di tutto. E non perdono niente. L'Autore deve esserci in questa piece. Senza nominarlo. L'Autore. E le sue Donne. L'Autore e un Libro ossessivo sulle Donne che ha frequentato Sul Sesso fatto con queste Donne Titolo: Fucks

Una piece femminile Con un solo personaggio maschile: Cecchin. Ambientato in un Hotel. Cecchin Portiere di Notte. Con un bel completo blu. Camicia bianca. Cravatta blu.

Una ex compagna dell'Autore, viene in possesso di un libro d'appunti dell'Autore. In questo libro l'Autore in modo preciso ed ossessivo ha preso nota di tutti i rapporti sessuali parziali o completi che ha avuto. In vista di scriverne un Libro dal titolo Fucks. E' venuta in possesso del libro in modo fortuito. L'autore avevo deciso di distruggerlo. La Donna ha letto il libro. Letto e riletto soprattutto la descrizione dei rapporti sessuali che lei ha avuto con l'Autore. Nella categoria Rapporti Ordinari. Nel libro non ci sono Nomi. Solo date e descrizioni accurate dei rapporti sessuali. Raramente dei preliminari. Non c'erano preliminari con l'Autore. Solo scopate. Di vario genere. La Donna contatta altre due donne che sa essere state compagne dell'Autore. Inserite nella Categoria Rapporti ExtraOrdinari. E chiede loro di incontrarle. In un Hotel. Discreto. Prenota a loro nome una stanza. La piece teatrale inizia con Tre Donne in scena in una stanza d'Hotel nel momento in cui si incontrano. Tre personaggi femminili. Un personaggio maschile: Cecchin Portiere di notte dell'Hotel dove le protagoniste soggiornano

Attrice: Vorrei stare in scena senza fare praticamente niente. Proprio niente. Un paio di battute. Per il resto Farmi i cazzi miei in scena. Ed essere comunque pagata. Bene. Magari, se me la sento, farmi un pianto. In scena. O dare di matto. O abbracciare uno dei personaggi. Non Recitare. Partecipare ad un happening. Si può fare?

Cecchin ha finito di preparare lo Zaino. Lo porge alla Protagonista che lo prende.

Cecchin: Tempo di andare al Lavoro.

La luce in scena si spegne.

L'Attrice nel Buio: Non Readings ma Opere Teatrali

Non mi è venuta bene... Riprovo

Non Readings ma Opere Teatrali

Scrivere per il Teatro mi viene naturale, è nelle mie corde. È meno pesante della prosa. E se un testo va in scena e fa una discreta tournée, ha un riscontro economico più rapido.

Crolli Vitali Piece Teatrale

Titolo: Crolli Vitali

SottoTitolo: Epigrafe involontaria

Autore: Giorgio Viali Bozza 20 Febbraio 2023

Titolo: TRE CONFESSIONI

SottoTitolo: Un Prologo, una Via Crucis, Un Epilogo

Dedica: A VITALIANO TREVISAN

Testo di: GIORGIO VIALI Prima Bozza 31 Gennaio 2023

Tre Piece Teatrali distinte A formare una Trilogia

I Personaggi di ogni singola Piece possono essere scelti dal Regista a sua descrizione tra le Varianti indicate nella Descrizione. Sono Tre Pieces distinte in cui si rappresenta una Confessione. La Scenografia è a discrezione del Regista. Tra: Un Confessionale settecentesco o barocco di legno massiccio aperto verso il pubblico in modo che si veda chiaramente il Confessore e la Persona che si confessa. Una sedia e un semplice inginocchiatoio. L'inginocchiatoio o genuflessorio o pregadio è un arredo liturgico e domestico, deputato ad accogliere una persona in posizione inginocchiata (doppia genuflessione), in atto di preghiera o di confessione.

Facoltativa la Presenza di un Coro in Scena. Minimo o allargato. Coro di voci maschili e femminili che provano Canti per la Via Crucis imminente.

PRIMA CONFESSIONE

Personaggi:

Primo Personaggio: Confessore Un Vescovo vestito con i paramenti da Cerimonia Un semplice Monaco Una Suora Una Laica

Secondo Personaggio: Persona che si Confessa Un Conciario (di Arzignano) Una Conciaria (di Arzignano)

Terzo Personaggio: Cecchin Assistente del Vescovo o Sacrestano
Personaggio Maschile

SINOSSI

Il Vescovo di Vicenza riceve e confessa il primo Venerdì pomeriggio del Mese alcune persone “casuali” scelte tra le Anime della sua Diocesi. Il Vescovo in abito da Cerimonia entra in scena. Si accomoda nel Confessionale. Entra un Conciario o una Conciaria e inizia la Confessione. Le Domande che pone il Vescovo riguardano il Lavoro, la Famiglia e la vita personale. Il Conciario o Conciaria inizia riportando (in modo ossessivo...) numeri di Bilancio dettagliati. Dettagli formali. Da commercialista. Alla richiesta di “Apri il tuo Cuore....” Il Conciario inizia a parlare della situazione difficile della sua Azienda Della sua incapacità di proseguire... Stessa dinamica per la domanda riguardante la Famiglia e la propria Vita Personale.

Ad un certo punto la scena viena interrotta da Cecchin che entra in scena perchè deve comunicare con il Vescovo.

E' appena uscita la Notizia che Piazzale della Vittoria (la Piazza antistante il Santuario di Monte Berico a Vicenza) sarà rinominata e intitolata a Vitaliano Trevisan. Un Giornalista ha telefonato per avere una dichiarazione del Vescovo. Il Vescovo chiede a Cecchin chi sia questo Vitaliano Trevisan. Cecchin risponde di non sapere chi sia. Cecchin va ad informarsi. Cecchin ritorna e informa il Vescovo che appena uscita la Notizia del cambio di nome della Piazza un gruppo di Donne di Cavazzale ha iniziato spontaneamente una Processione in direzione del Santuario di Monte Berico perchè indignate da quanto sta succedendo.

La Confessione continua.

Bozza Esempio di Testo:

Il Vescovo di Vicenza riceve e confessa il primo Venerdì pomeriggio del Mese alcune persone “casuali” scelte tra le anime della sua Diocesi. Il Vescovo in abito da cerimonia entra in scena cantando “Santa Madre de voi fate che le Piaghe del Signore siano impresse nel mio Cuore” Ritornello della Via Crucis. Si accomoda nel presiozo confessionale. Aspetta. Entra Cecchin (assistente del Vescovo) che accompagna il Conciario. Cecchin lo fa inginocchiare e poi esce di scena.

Vescovo: Nel mome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo...

Figliolo o Figliola Da quanto tempo non ti confessi?

Conciario: Da un paio d'anni

Vescovo: Come va il Lavoro?

Conciario: ...

Vescovo: Figliolo apri il tuo Cuore...

Vescovo: Come va la Famiglia?

Conciario: ...

Vescovo: Figliolo apri il tuo Cuore...

Vescovo: Come va la tua vita?

Conciario: ...

Vescovo: Figliolo apri il tuo Cuore...

SECONDA CONFESSIONE

Personaggi:

Primo Personaggio: Confessore Un Vescovo vestito con i paramenti da Cerimonia Un semplice Monaco Una Suora Una Laica

Secondo Personaggio: Persona che si Confessa Un Attore Una Attrice

Terzo Personaggio: Cecchin Assistente dell'Attore o dell'Attrice Personaggio Maschile

SINOSSI

Il Vescovo di Vicenza riceve e confessa il primo Venerdì pomeriggio del Mese alcune persone “casuali” scelte tra le Anime della sua Diocesi. Il Vescovo in abito da Cerimonia entra in scena. Si accomoda nel Confessionale. Entra un Attore o una Attrice e inizia la Confessione. Le Domande che pone il Vescovo riguardano il Lavoro, la Famiglia e la vita personale. L'Attore o Attrice inizia riportando gli ultimi spettacoli teatrali che ha fatto. Dettagli formali. Nomi degli Autori. Dei Registi. Dei Teatri. Dei Successi. Alla richiesta di “Apri il tuo Cuore....” L'Attore o Attrice inizia a parlare del suo schifo per i Personaggi che ha dovuto interpretare. Il suo Schifo per dover fare Intrattenimento. Della sua incapacità di proseguire... Stessa dinamica per la domanda riguardante la Famiglia e la propria Vita Personale.

Ad un certo punto la scena viena interrotta da Cecchin che entra in scena perchè deve comunicare con L'Attore o Attrice.

Hanno appena chiamato per chiedere all'Attore o Attrice la disponibilità a recitare in una mega Produzione teatrale ... seguono dettagli. Cecchin entra poi in scena una seconda volta per fornire dettagli su cachet previsto per l'Attore o Attrice.

La Confessione continua.

TERZA CONFESSIONE

Personaggi:

Primo Personaggio: Confessore Un Vescovo vestito con i paramenti da Cerimonia Un semplice Monaco Una Suora Una Laica

Secondo Personaggio: Persona che si Confessa Un Architetto Una Architetta

Terzo Personaggio: Cecchin Assistente dell'Architetto o Architetta Personaggio Maschile

SINOSSI

Il Vescovo di Vicenza riceve e confessa il primo Venerdì pomeriggio del Mese alcune persone “casuali” scelte tra le Anime della sua Diocesi. Il Vescovo in abito da Cerimonia entra in scena. Si accomoda nel Confessionale. Entra un Architetto o una Architetta e inizia la Confessione. Le Domande che pone il Vescovo riguardano il Lavoro, la Famiglia e la vita personale. L'Architetto o Architetta inizia riportando le ultime Opere realizzate. Dettagli formali. Quantità di Cemento. Nomi dei Committenti. Luoghi delle Opere. Alla richiesta di “Apri il tuo Cuore....” L'Architetto o Architetta inizia a parlare della suo sentirsi un predatore nel consumare il suolo, nel assecondare le voglie capitaliste di clienti che vogliono solo opere sfarzose... Della sua incapacità di proseguire... Stessa dinamica per la domanda riguardante la Famiglia e la propria Vita Personale.

Ad un certo punto la scena viena interrotta da Cecchin che entra in scena perchè deve comunicare con L'Architetto o Architetta.

Hanno appena chiamato per chiedere all'Architetto o Architetta la disponibilità a progettare in un Grattacielo ... seguono dettagli. Cecchin entra poi in scena una seconda volta per fornire dettagli su cachet previsto per l'Architetto o Architetta. Con dati sulla quantità di Cemento e sulla durata dei lavori...

La Confessione continua.

Titolo: TRE CONFESSIONI

SottoTitolo: Un Prologo, una Via Crucis, Un Epilogo

Dedica: A VITALIANO TREVISAN

Testo di: GIORGIO VIALI Prima Bozza 31 Gennaio 2023

Tre Piece Teatrali