Cursed Diaries

L'archivio delle mie riflessioni, un luogo dove lasciare pensieri sparsi sui miei interessi: gioco di ruolo, larp, musica, viaggi e tanto altro.

Cursed Diaries – Rosso

Esco per aspettarlo sul marciapiede, sarà qui a momenti e andremo a cena in un ristorante raffinato. Stasera sono riuscita a fare tutto. Mi sono truccata, ho messo un abito elegante e scelto degli accessori. Ora sono qui sotto un lampione in una strada tranquilla, abito in un quartiere residenziale in cui non accade mai nulla degno di nota. Lo aspetto e non vedo l’ora che arrivi, spero non abbia avuto un contrattempo. Temevo di fare tardi, forse invece ho fatto troppo presto e ora devo aspettare. Guardo l’orologio e penso che forse dovrei tornare dentro e attenderlo in casa, perciò inizio a cercare le chiavi nella borsa.

Alzo un attimo gli occhi e vedo una figura sotto un altro lampione. La mente subito registra il logo sul giubbotto e so chi è. Non posso credere che sia di nuovo qui, pensavo avesse capito che non volevo più vederlo. L’altro inizia a camminare verso di me e io riesco a chiudermi la porta di casa dietro poco prima che mi raggiunga.

Ecco che bussa alla porta, cerca di convincermi ad aprire, mi implora di aprire e dargli modo di spiegare. Il tempo passa e l’altro si arrabbia, inizia a colpire la porta più forte, alza la voce e mi incolpa di tutto, anche del fatto che ora sta urlando.

Io piango e tremo. Voglio solo che se ne vada e quando non sento più nulla aspetto ancora. Appena sono certa che se ne sia andato salgo di sopra e mi metto il pigiama, mi tolgo il trucco e scrivo un messaggio. «Non posso uscire, perdonami.»

Mi metto nel letto e sparisco. Non esisto più. Spero di addormentarmi e riaprire gli occhi con il sole e un po’ di serenità.

Nessuno mi crede, nessuno può fare nulla per me. Meglio sparire.

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Cursed Diaries – Rosso

Tante lanterne rosse colorate, decori dorati e odore di cibo. Ho fame, molta fame. Mi guardo attorno e vedo un mare di persone, tutte attaccate che cercano di allungare le mani verso i banconi dei baracchini. Giochi, gioielli, decori… cibo. Sento la fame che diventa insopportabile, il rumore di tutte queste persone che parlano, urlano, ridono, è insopportabile. Devo uscire da questa via affollata e trovare un posto tranquillo, un luogo in cui riuscire a sentire i miei pensieri. Salgo una scalinata che porta in alto, gradino dopo gradino sento il rumore della festa che si allontana sostituito dal silenzio. Un odore di incenso mi raggiunge e mi guida verso un piccolo tempio. Un ampio giardino circonda l’edificio, sembra molto curato eppure non c’è nessuno. Le persone potrebbero riversarsi qui e chiacchierare mentre guardano gli alberi in fiore, o pregare al tempio, eppure ci sono solo io e un’altra persona. La donna è sola, è anziana e sta pregando, lei non sa che sono qui e non fa in tempo a urlare. Nessuno accorre mentre il suo sangue macchia le scale del tempio. Ora non ho più fame e riesco a sentire i miei pensieri.

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Cursed Diaries – Rosso

La luce del lampione illumina un marciapiede luccicante di pioggia, si sentono i passi veloci di qualcuno che indossa tacchi e un’ombra appare fugace oscurando la luce. L’esile figura è avvolta in un lungo cappotto nero che però non copre le scarpe rosse e lucide, cammina veloce come se desiderasse correre ma non lo facesse per non dare nell’occhio.

Tira fuori uno smartphone su cui compaiono notifiche di messaggi in continuazione. «Dove sei?» «Con chi eri?» «Perché non rispondi?»

Sembra che non ci sia una fine a quei messaggi ed è proprio in quel momento che lo smartphone viene spento. I passi rallentano ed è come se si fosse spento un interruttore, ora c’è solo silenzio. Non un silenzio che si possa udire con le orecchie, un silenzio di comunicazione.

Poco distante ci sono dei taxi e sembrano proprio in attesa di qualcuno da portare in giro. La figura si ferma per attraversare la strada e i suoi occhi sono pieni di lacrime, poco dopo nel taxi si osserva con un piccolo specchio e toglie le ultime tracce di rossetto. Il tassista osserva per un attimo il suo passeggero attraverso lo specchietto retrovisore prima di mettere in moto e un pensiero attraversa la mente di chi siede sul retro del veicolo: “avrà notato la barba? Forse prendere un taxi non è stata una buona idea.”

Un viaggio silenzioso, le uniche parole scambiate sono quelle per sistemare il pagamento. Con un po’ di coraggio lo smartphone viene riacceso e velocemente compaiono tantissime notifiche tutte assieme. Solo un messaggio viene aperto: «Scrivimi quando sei arrivata a casa. Resterò sveglia finché non lo farai.»

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Cursed Diaries – Rosso

Tra un paio di minuti il treno della metro arriverà, spero di avere il tempo di finire questo capitolo prima di dover salire. Il capitolo si conclude con il protagonista che sente un rumore dietro di sé e si gira per guardare, ma non c’è scritto cosa o chi vede. Un altro cliffhanger, questa autrice mi costringerà a leggere fino a tarda notte finché non avrò finito l’intero libro, non riesco a resistere alla curiosità!

Il treno della metro arriva e salgo, non faccio in tempo a sedermi che vedo una ragazza correre dentro il vagone trafelata. Lei è vestita elegante, probabilmente uscirà con qualcuno, improvvisamente mi sento inadeguata. Non c’è un dress code per la metropolitana, ma mi sento come se fossi stata invitata a una festa di gala e io sia arrivata in pigiama.

La ragazza si siede a un paio di posti da me e riesco a osservarla senza farmi notare. Vorrei sapermi truccare come lei. Mi segno mentalmente di guardare qualche tutorial di trucco e torno a leggere il mio libro, mi aspettano ancora diverse fermate prima di arrivare vicino a casa, ho diverso tempo per leggere.

Alla fermata successiva un’altra persona entra nel vagone, sembra un ragazzo vestito elegante, inizio a pensare di essere io quella fuori posto con il mio abbigliamento da casa. Ho l’impressione, che quando scenda la sera, tutte le persone diventino super eleganti, oppure incredibilmente losche.

La ragazza che era salita prima si sposta per sedersi più vicino a me, la guardo di sfuggita e mi sembra un po’ agitata. Lei sta fissando il tizio che è salito sulla metro, ma cerca malamente di nasconderlo. Lo conosce? Oh cielo, spero non sia il suo ex e che inizino a litigare proprio qui. Arriva la fermata per il centro e la ragazza scende, da qui in poi su questa linea si va verso una zona periferica dove non ci sono grandi locali e ristoranti.

Continuo a leggere, sento dei passi e qualcuno si siede di fianco a me. «Splendido libro, anche se inquietante.» Sorpresa quasi mi lascio sfuggire il libro, ma lui non era sceso la fermata prima?

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Cursed Diaries – Rosso

Per raggiungere le altre ragazze al locale devo fare un sacco di strada a piedi, magari posso prendere la metro più avanti e risparmiarmi un po’ di fatica penso mentre controllo dove sia la fermata più vicina.

Ho le cuffie nelle orecchie ma non ascolto musica, voglio essere certa di sentire ogni rumore, non mi piace l’idea che qualcuno possa avvicinarsi a me senza che io me ne accorga. Di notte tutto è più buio, anche le persone. Cerco di non farmi prendere da pensieri negativi, non è il momento. Guardo a terra e la strada luccica di pioggia, la luce rossa del semaforo viene riflessa anche sul mio viso. Mentre aspetto di poter attraversare la strada mi scatto una selfie, mi sono truccata con cura e non ho fatto errori con l’eyeliner devo immortalare questo successo, inoltre con questa luce rossa non ho nemmeno bisogno di un filtro.

Un’altra persona si ferma vicino a me e mi irrigidisco, scrivo alle mie amiche dove mi trovo e che presto sarò da loro, per calmarmi mi intrattengo scambiando messaggi con loro che mi inviano una foto dei loro cocktail ancora intatti. Sorrido al pensiero che mi stiano aspettando, ma il semaforo continua a essere rosso. La persona vicino a me indossa un cappotto elegante, ha dei capelli castani un po’ lunghi, ma a causa della mascherina non riesco a vedere bene il suo visto. Sembra che tutta la sua attenzione sia verso l’altro marciapiede, magari sta ascoltando della musica con degli auricolari che non vedo, però il fatto che non guardi il suo cellulare mi risulta un po’ strano.

Guardo a destra e a sinistra ma non si vede nemmeno un’auto, allora senza indugio attraverso e quando arrivo dall’altra parte continuo a camminare lanciando solo una fugace occhiata dietro di me. Non vedo più la persona che aspettava vicino a me, forse aveva sbagliato strada e ha preso un’altra direzione. Respiro profondamente per calmarmi e scendo le scale verso la banchina della metro.

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Ho alcune riflessioni personali che sento di voler mettere per iscritto. Niente di innovativo o chissà quanto profondo, sono solo alcuni pensieri che ho avuto.

L'anno scorso avevo abbandonato il gioco di ruolo come hobby, non riuscivo più a viverlo serenamente. In un certo qual modo il gioco di ruolo per me era diventato una fonte di stress, volevo giocare, volevo belle esperienze ma finivo per odiare quello che creavo se ero GM o totalmente disinteressata a quello che succedeva al tavolo. Era necessaria una pausa.

Da questa pausa sto riprendendo a giocare gradualmente ora. Mi sono inserita in alcuni progetti ludici che trovo stimolanti e che mi stanno dando molta motivazione, inoltre ha aiutato il fatto che ho deciso chiaramente di leggermi per bene due giochi di ruolo e avviare due campagne a quei giochi di ruolo. Leggere tanti giochi e intavolarli è bello ma inizia ad avere un peso sul tempo che passo a leggere così come nel ricordarmi le cose. Le persone che si sono unite alle campagne che sto per avviare sono molto diverse tra loro e le ho conosciute nei modi più disparati, ma sempre attraverso il gioco di ruolo.

Ecco, un pensiero che mi attanagliava e mi metteva ansia era che le persone a cui tengo sono tutte persone che ho conosciuto con il gioco di ruolo, l'ansia veniva dal fatto che il gioco di ruolo occupava moltissimo del mio tempo libero e non avevo altri grandi interessi da coltivare. Avevo iniziato a fare quello che non avrei mai voluto fare, usare il gioco di ruolo come mezzo di fuga dalla realtà, proprio per scappare dalla mia vita quotidiana. Mi sono fermata e ho colto le parole di alcuni idol che seguo che mi hanno fatto riflettere.

Così ho iniziato un corso di canto, volevo un'attività artistica che potessi portare avanti per conto mio e mi aiutasse con l'insicurezza. Sta funzionando. Sono contenta di vedere persone nuove che si dedicano al gioco di ruolo e nel rush iniziale iniziano mille campagne e provano migliaia di giochi.

Va bene prendersi una pausa, va bene non voler fare giocate drammatiche, esistono tanti giochi di ruolo, ma non è detto che ci sia sempre il momento giusto per giocarli.

Il testo che state per leggere sono mie riflessioni nate dopo aver giocato alcune sessioni di Knights of the Round: Academy e aver ascoltato l'episodio “Troppi avventurieri orfani” del podcast Locanda del Drago Rosso. Avevo tanti pensieri in testa e il testo potrebbe risultare caotico, non odiatemi.

Ho notato che ogni volta che un gioco di ruolo mi chiede di scrivere tratti o riassumere un aspetto del mio personaggio in una frase il mio cervello si blocca. Non mi manca di certo la capacità di riassumere e non sono il tipo a cui piace scrivere pagine e pagine di background per i personaggi.

L'ho fatto in passato, poi per fortuna ho smesso.

Non è facile definire dei punti chiave per un personaggio nel momento in cui lo creo, a volte ho un'idea in testa e riesco bene o male a seguirla perché magari il gioco di ruolo stesso mi ha ispirato. Altre volte è più complicato e risolvo il tutto chiedendo alle altre persone al tavolo di darmi una mano a mettere giù con parole semplici quello che mi vortica in testa.

Non esiste in me la paura di essere banale, perché non esistono persone banali e se lo sono, è proprio quell'aspetto che le caratterizza.

Per questi motivi in alcuni giochi di ruolo come Fate e Knights of the Round: Academy ho a volte difficoltà, oltretutto, questi giochi mi chiedono di creare dei tratti che dicano qualcosa del mio personaggio, ma allo stesso tempo non siano ridondanti tra loro e vi assicuro che non è così semplice. Quanto poi questi tratti funzionino all'interno delle sessioni di gioco lo potrò vedere soltanto giocando.

In altri giochi di ruolo mi viene chiesto di non pensare nemmeno tanto al mio personaggio, magari è già scritto e verrà completato durante la sessione giocandolo, oppure dovrò solo fare delle scelte da liste già scritte. In questi casi non mi serve nemmeno ragionare troppo e a volte devo dire che lo apprezzo perché non ho sempre le energie da investire in creazioni lunghe.

Devo dire però che non ho un approccio definito che utilizzo in generale, in effetti dipende dal gioco che ho davanti, dalle persone con cui giocherò e dal periodo. Ci sono periodi in cui ho molte idee e altri in cui odio qualsiasi spunto creativo mi esca dalla bocca.

Allo stesso tempo non disdegno giochi che hanno una lunga fase di creazione, sia Vampiri la Masquerade che La Leggenda dei Cinque Anelli richiedono una o due sessioni per definire bene i personaggi, la rete di relazioni in cui si trovano e il contorno dell'ambiente in cui vivono. Creazioni così lunghe non le lascio per semplici giocate singole, ma sono necessarie al gioco e so che nei loro passaggi mi portano a introdurre diversi personaggi secondari, luoghi, istituzioni e altro; tutto materiale che potrebbe collegarmi agli altri personaggi o essere usato da chi fa' da Narratore o GM.

Tutto questo però è solo la base di partenza, cosa succede quando sono nel vivo del gioco? Beh in questo caso ascoltando ciò che Andrea Lucca diceva sulle frasi chiave mi è tornato in mente Psi*Run, un gioco in cui i personaggi hanno perso la memoria e hanno delle domande su loro stessi, domande a cui durante il gioco questi personaggi cercheranno di rispondere.

Perché ho un orologio con sopra incisa la data 22 Maggio 1966? L'orologio era di mio padre e la data incisa sopra è la data del suo matrimonio, me lo ha regalato quando sono partito per l'Accademia Militare. Mi disse che non condivideva la mia scelta, ma che non mi avrebbe mai impedito di vivere la mia vita come meglio ritenevo.

In effetti una buona pratica che applico a ogni gioco di ruolo a cui gioco che richieda più di una sessione è che tra una sessione e l'altra, quando sono lontano dal tavolo, ripenso alla giocata e ragiono su quali siano state le ragioni o i pensieri del mio personaggio in certe situazioni. Spesso faccio delle scelte totalmente di pancia, non penso troppo, specialmente se sto giocando un gioco pbta (powered by the apocalypse), perché il flusso di gioco tende a essere di continuo dialogo e fiction, non c'è tattica e va bene così, però è importante per me fare ogni tanto mente locale sul perché il mio personaggio ha fatto certe scelte, perché se abbiamo giocato certe situazioni vuol dire che sono successe e anche se io in quel momento non stavo pensando troppo alla direzione in cui mandavo il mio personaggio, di certo il mio personaggio la stava vivendo in prima persona e avrà delle opinioni in merito.

Non sempre riesco a dare risposte vere alle scelte dei miei personaggi durante la sessione, spessissimo devo aspettare il giorno dopo almeno per avere le idee più chiare.

Ritengo che cercare di rendere il proprio personaggio una persona realistica sia importante. Non nel senso che non può essere un minotauro, o non può volare, intendo come carattere, modi di fare o di ragionare.

Le persone non sono perfette, le persone a volte sono banali e anche la banalità può essere un buon tratto.

Ricordo bene il gioco di ruolo con cui ho provato a masterare per la prima volta, era Trollbabe. Prima di allora non mi sarebbe nemmeno venuto in mente di masterare o facilitare una sessione, perché avevo letteralmente giocato quasi solo a Dungeons & Dragons e l'idea di dover gestire tutti quei numeri, leggere tutti quei manuali mi metteva ansia.

D&D in effetti richiede una preparazione immensa confrontato con Trollbabe, inoltre spesso e volentieri le persone con cui giocavo (ho cambiato tantissimi gruppi di gioco) commentavano negativamente le scelte che facevo con i miei personaggi per cui non avevo una sicurezza di me tale da dire: si posso essere io la GM (Game Master).

Sicuramente la semplicità a livello di regole di giochi come Trollbabe e Kagematsu mi hanno dato abbastanza sicurezza da dire di poter provare. Conoscere nuove persone e trovare ambienti di gioco più accoglienti e concilianti mi ha dato modo di osare di più, non solo come GM ma anche con i miei personaggi. È molto facile dire “divertiamoci assieme, giochiamo e basta” e non rendersi conto di quanto sia facile ferire qualcuno o di quanto si venga feriti.

Ogni volta che mi siedo al tavolo metto un pezzo di me stessa in gioco e quando faccio da GM so che spesso ho molte più cose da gestire e preparare rispetto agli altri, per questo ho spesso fatto un passo indietro, perché non me la sentivo di fare quell'investimento di energie ed entusiasmo.

Diciassette anni fa' non avrei pensato di fare da GM, troppi dubbi e troppa ansia di sentirmi sotto esame costantemente. Ora sono più consapevole, ma non dimentico come sono arrivata a questo punto, perché non voglio che il gioco di ruolo diventi qualcosa che mi drena energie invece di donarmele. Ho fatto errori e continuerò a farne come GM, ma va bene, si impara e si migliora. La perfezione è solo un'illusione.

“Una persona piccola può sognare il sogno più grande, dipingere il quadro più grande e trasformare in realtà possibilità infinite. Lascia andare ciò che non puoi controllare e metti le tue mani su ciò che puoi cambiare. La sola cosa che possiamo controllare siamo noi. Afferra i cambiamenti che puoi fare, perché le tue possibilità sono senza limiti.”

(BTS Suga, 7 Giugno 2020)

Nel 2021 in Ottobre sono volata ad Amburgo per partecipare a un larp che attendevo da tempo, Harvest Dance Larp organizzato da Poltergeist Larp. Metto qui il link al sito del larp dove trovate tutte le informazioni a riguardo: [Harvest Dance Larp] (https://www.harvestdancelarp.com/) Se desiderate poi sapere di più sull'evento potete scrivermi sui vari social https://linktr.ee/juliacursed

Ho avuto l'opportunità di partecipare alla prima run di questo evento di gioco di ruolo dal vivo, è stata un'esperienza veramente bella per molti motivi. L'idea alla base del larp è di giocare un raduno di fate che stanno piano piano sparendo dal mondo, perché l'avvento di scienza e industrializzazione sta portando le persone a credere di meno nella magia e nelle storie. Naturalmente c'è molto di più oltre a questo ma non voglio svelare troppo dato che desidero concentrarmi su un aspetto di questo evento.

Un server Discord

Molto prima della data del larp l'organizzazione ha creato un server Discord privato in cui tutte le persone che avrebbero giocato potessero presentarsi, scambiarsi meme e consigli su costume e accessori. Il server mi è stato molto utile per restare aggiornata riguardo le varie notizie e potermi fare un'idea delle persone con cui avrei giocato. Una cosa che in effetti mi ha sempre messo in difficoltà dei larp è che non ho mai abbastanza tempo per interagire con le altre persone giocanti fuori dal gioco. So bene che non tutte le persone hanno modo di interagire online o di spendere energie per creare interazioni o parlare prima dell'evento o dopo, ma mi trovo in difficoltà quando le mie uniche interazioni con una persona sono state filtrate dal gioco, perché poi non conosco la vera persona dietro il personaggio. Durante le varie presentazioni nel server mi sono resa conto di quanto il tema del larp e le persone connesse a chi lo organizzava avessero attirato moltissima gente da ambiti inaspettati. Ho effettivamente incontrato molte persone della scena lgbtq+ per fare un esempio, fate e foundling in gioco usavano il pronome they/them obbligatoriamente e riguardo il costume era stato consigliato di buttare a mare ogni idea di binarismo di genere. Ho incontrato più drag king a quel larp che alla parata del Pride. Prima e dopo il larp poi ho avuto modo di parlare meglio con alcuni giocatori (uso il maschile perché erano tutti uomini quelli a cui faccio riferimento) e forse scriverò in un post a parte cosa è uscito dalle discussioni con loro. Dalle discussioni sul server ho avuto modo di vedere quanto piano piano si stesse creando una comunità supportiva e aperta, un ottimo segnale indubbiamente.

I personaggi

La scelta del personaggio è stata complicata per me, volevo giocarli tutti. All'inizio ci è stato condiviso un file con l'elenco di tutti i personaggi contenente queste informazioni: * Numero che identificava il personaggio e che avremmo poi inserito nel form delle preferenze. * Il nome del personaggio con un eventuale titolo che lo rappresenta, un concetto. * Eventuali altri nomi con cui il personaggio è noto, non molti personaggi avevano questo campo compilato. * Parole chiave e trigger, cioè i temi che il personaggio andava a toccare ed eventuali tematiche drammatiche che potevano essere argomenti che si desiderava non giocare. * Una breve descrizione. Ho espresso attraverso un Google Form le mie cinque preferenze e indicato come richiesto cosa avrei voluto giocare e cosa volevo evitare decisamente, sapevo che il tema delle fate che spariscono dal mondo era presente ma ho chiesto di non affrontare direttamente la “malattia terminale” come tema dato che avevo già giocato personaggi con quell'aspetto (che lo avessi scelto o no) e ne ero un po' stanca. Inoltre nel form si chiedeva se c'erano altre note che desiderassi fare e ho deciso di lasciare un commento, devo dire che hanno cercato in tutti i modi di raccogliere più informazioni possibili. Alla fine mi è stato assegnato un personaggio che era la mia seconda scelta e devo dire che mi è piaciuto un sacco giocarlo. Non sono il genere di persona che si fissa su un'idea, se metto più preferenze faccio attenzione a scegliere tutti personaggi che giocherei volentieri, solitamente questi eventi sono pensati per tante persone per cui c'è sempre un'ampia scelta tra i personaggi.

Kin

A seguito dell'assegnazione dei personaggi e smistate le persone che hanno chiesto un cambio, sul server vennero create delle aree private per ogni Kin. I personaggi erano da ambientazione divisi in Kin cioè gruppi diversi che li legavano tematicamente. Ogni Kin era ispirato alle storie di una determinata zona dell'Europa ed io come Gwyllion The Witch ero parte dei Cunning, i membri della Caccia Selvaggia guidata da Arawn The Stag, ispirati alle storie irlandesi. Nel gruppo dedicato si è iniziato a organizzare videoconferenze per decidere alcuni punti fondamentali del nostro kin, in modo da poterci personalizzare un po' il gruppo e capire meglio cosa ci legava. Capire in che modo Arawn manteneva la guida del gruppo, e cosa significasse visto che non eravamo una corte in stile nobiliare come gli Honoured guidati da Oberon. Oltre a questo abbiamo parlato di che temi erano delicati per noi, di quali invece avremmo voluto vedere in quantità e il dramma ovviamente doveva essere tantissimo. Parlando si è detto anche di quanto si volesse sapere come segreti, visto che i personaggi non erano pubblici. Alcune delle persone partecipanti hanno detto che non volevano sapere i segreti degli altri ma erano ad esempio disponibili nel decidere scene da fare in gioco. Ammetto che mi era capitato in un larp di Vampiri di stabilire una situazione e giocarla di fronte a tutti, in quel momento ero un personaggio non giocante e in effetti dovevo supportare il narratore nel creare una situazione di conflitto tra i nostri personaggi che creasse gioco per i partecipanti. Non sono contraria alla cosa perché ho visto poi a Harvest Dance che questo modo di accordarsi ha permesso alle persone di far morire i loro personaggi in una maniera spettacolare, o con l'aiuto di chi organizzava il larp di creare scene piene di magia. Sapere in anticipo questi dettagli sulle persone con cui avrei giocato più a stretto contatto mi è tornato utile e conoscendoci un po' prima dell'evento, vedendoci in faccia, sentendo le nostre voci, è stato meno estraniante per me.

Legami

Ogni personaggio aveva dei legami più o meno definiti con altri membri del proprio kin ma anche con personaggi esterni ad esso. Ci era stato caldamente consigliato di parlare tra noi di questi legami, in chat private o canali vocali. Ovviamente poi all'evento c'era un workshop dedicato solo ai legami, ma per quanto fosse interessante il tempo è sempre troppo poco per approfondire un po' la conoscenza di un altra persona e personaggio assieme. Dato che alcuni legami che avevo erano con fate che in gioco il mio personaggio conosceva da eoni, mi è sembrato sensato approfondire quei legami all'inizio. Si trattavano di altri personaggi Cunning e facendo attenzione a non andare a definire troppe cose che ci avrebbero messo i bastoni tra le ruote in gioco, ho cercato di definire meglio cosa significasse per i nostri pg quello che c'era scritto sulla scheda e come il loro rapporto è cambiato in base a quell'evento. Così da avere un prima e un dopo che mi permettesse di sapere in che modo approcciare l'altro personaggio in gioco. Ho avuto modo anche di definire un piccolo episodio passato con un'altra giocatrice che ha portato a una piccola interazione in gioco tra i nostri pg, interazione che poi è cresciuta come tante piccole chiacchierate sugli eventi in gioco e a diversi momenti belli non che spassosi. Senza quella piccola creazione iniziale i nostri personaggi non avrebbero mai parlato tra loro probabilmente e sarebbe stato un vero peccato.

Considerazioni

In generale ho trovato questo lavoro pre-gioco molto utile perché ho avuto modo di conoscere un po' le persone con cui avrei giocato fuori dal costume, chiacchierare, condividere meme, idee sul costume ecc... Nel momento in cui dopo i primi workshop il nostro kin ha avuto un momento di incontro generale abbiamo potuto stabilire alcuni dettagli interessanti da portare in gioco, saltando quello che avevamo già deciso e creando un gruppo più tematicamente coeso. Ovviamente poi ci sono state bellissime pugnalate alle spalle, ma era importante sapere come rapportarci tra di noi e come fare in modo che gli altri personaggi ci vedessero come un gruppo. Harvest Dance larp è stata la mia prima esperienza a un larp internazionale non organizzato da un'associazione italiana, l'unica persona che conoscevo bene là era la mia amica Livia che ha fatto il viaggio con me. Sono stata felice di rivedere una giocatrice francese che avevo incontrato a un altro larp e chiacchierare un po' durante il viaggio in taxi verso Haus Schnede. Siccome avevo già avuto modo di parlare o interagire con delle persone una volta arrivata ho avuto meno problemi a fare domande o iniziare conversazioni casuali e condividendo esperienze non solo di gioco in altri larp o di gioco di ruolo da tavolo, ma parlando anche di altro che fosse differenze di linguaggi o cambiamenti sociali in Europa. Iniziare a giocare con un mindset più rilassato ha reso la mia esperienza più intensa e bella, dopo quasi due anni di pandemia e contatti sociali limitati è stato difficile ritrovarsi in mezzo a tantissime persone sconosciute e in questo modo mi sono sentita meno “buttata” in mezzo alla folla. Oltretutto penso che i lati più belli dei nostri personaggi vengano fuori con le interazioni che hanno con gli altri personaggi, per cui avere diversi argomenti per approcciare altri personaggi e parlare mi ha permesso di andare in giro ad attaccare bottone con chiunque.

Ho deciso di fermarmi prima dei workshop di Harvest Dance per un motivo, quasi tutti i larp a cui ho partecipato hanno dei workshop iniziali per cui non è una novità vera e propria, ho preferito concentrarmi su un aspetto che non vedo mai applicato a questi eventi, un cercare di far conoscere i partecipanti prima dell'evento stesso, in modo da abbattere il più possibile le barriere di imbarazzo iniziale. Spero sia stata una lettura interessante.

#larp #pregioco #harvestdancelarp

Mi è stato chiesto “Come lo vedi questo anno nuovo?” e ho dovuto pensare un attimo a come rispondere. Non ho un'idea di come sarà il 2022, in realtà se guardo all'ultimo anno ammetto che sono successe tantissime cose, ma ho fatto anche tantissime cose.

Il gioco di ruolo Ho avuto un burnout totale durante la pandemia, che mi ha fatto capire di dovermi prendere una pausa. Il gioco di ruolo rimane una delle mie passioni, ma temo che per occupare il tempo libero nel 2020 io abbia drenato le mie energie. Nel 2021 per me è stato importante chiudere con le giocate per un po', e allontanarmi da discussioni ed eventi. Tutto questo mi ha permesso di rivedere il gioco di ruolo come un passatempo, qualcosa di piacevole da fare con gli amici. Ho dovuto saltare alcuni eventi purtroppo, mentre sono riuscita a partecipare ad altri e ne mantengo un bel ricordo. GnoccoCON, FabCON, Harvest Dance Larp, le campagne che ho giocato e sto giocando sui canali di MorgenGabe... tutti ricordi preziosi. Ho comprato qualche gioco, difatti ce ne sono diversi che mi interessano, ma il tempo di leggerli e giocarli ora è molto ridotto. Il dover fare una scelta mi permette di capire cosa mi interessa davvero, non sono una persona che vede i limiti come qualcosa che va superato, a volte sono utili per prendere delle direzioni. Inoltre ho davvero poco spazio in casa e presto dovrò pensare di dare via un po' di libri e giochi. Sarà una sofferenza scegliere.

Il mio aspetto Nel 2021 ho iniziato a prendere provvedimenti sul mio aspetto. Ho deciso di liberarmi di buona parte dei miei vecchi vestiti che tanto non mi entravano più e che sicuramente non avrei rimesso una volta dimagrita. Nel mentre ho comprato alcuni capi di vestiario di cui avevo bisogno senza strafare, ho preferito avere capi eleganti o casual, ma che fossero comodi. Tutta roba che potrò mettere anche il prossimo inverno senza problemi, perché seguire le mode non fa per me, preferisco scegliere io i miei abbinamenti. Ho iniziato una dieta e ad andare in palestra che effettivamente mi aiutano a tenere una certa costanza nei miei impegni. Inoltre ho buttato quasi tutti i miei trucchi, perché erano scaduti o magari non li avevo usati più di tanto e ne ho comprati di nuovi, spendendo soldi per prenderli buoni ma ora sono cerca che siano tutti prodotti che uso. Sto anche cercando di avere una beauty routine regolare sia mattina che sera, in modo da vedere dei miglioramenti sulla pelle. Purtroppo ho una pelle molto delicata ed è molto difficile trovare dei prodotti adatti. Il fatto di prendermi cura del mio aspetto, sforzarmi a volte di truccarmi, scegliere bene cosa mettere, mi serve anche per sentirmi meglio. Farmi fare delle belle nail art dall'estetista mi aiuta a stare più serena e a sentirmi più in ordine. Tutto questo non lo sto facendo per adeguarmi a qualche standard o per rispettare una qualche aspettativa, voglio sentirmi bella e arrivare a un punto della mia vita in cui tutti questi rituali di bellezza siano qualcosa che faccio regolarmente. In questo modo posso essere certa di utilizzare appieno le cose che compro, invece di ritrovarmi sommersa di vestiti e trucchi che stanno lì a prendere polvere. È stato anche un buon modo per liberare la mente oltre che lo spazio, mi sono sentita più serena a non avere montagne di vestiti vecchi che non sapevo dove stipare, e che mi stavano stretti ormai. Tutto questo processo non l'ho fatto in 3 giorni come fanno vedere nei film, è stato effettuato ogni tanto durante l'anno. Ho accettato che per fare alcune cose ho bisogno di tempo e di essere nel giusto stato mentale.

La musica Nel 2021 ho iniziato un corso di canto. Sono molto insoddisfatta di me, so di poter fare meglio, ma la salute in Dicembre mi ha abbandonato. Non fraintendetemi, il corso sta andando bene, nel senso che sento e vedo il mio miglioramento, però so che dovrei ricavarmi più tempo per fare esercizi per conto mio. Al momento sto avendo alcune difficoltà con dei brani piuttosto tecnici e il controllo della mia voce non è ancora abbastanza perfezionato da farmi capire come farli al meglio. Diverse persone che mi conoscono da anni hanno detto che c'è stato un cambiamento in me, effettivamente sono più socievole e definita nelle mie interazioni. Prima avevo un sacco di uscite e interazioni che alla fine mi risultavano vuote. Preferisco impegnare il mio tempo in maniera più creativa. Sono più sicura di prima, non a un livello soddisfacente ma più di prima. Non ho davvero idea di che obiettivi mettermi con questa faccenda del canto, intanto so che mi sta facendo bene. Inoltre ho modificato sia i miei follow sui social e il canto come il K-POP mi hanno portato a conoscere persone meravigliose, quindi penso che perseguendo questa passione potrò migliorare come persona e conoscere altre persone con cui chiacchierare ogni tanto.

Your thoughts and other people's thoughts are very different. You think yourself as a very small person, but others feel you as a big person. You are seeing only a tip of yourself.

I tuoi pensieri e quelli degli altri sono molto diversi. Tu ti consideri una persona molto piccola, ma gli altri ti considerano una persona grande. Stai vedendo solo una punta di te stesso.

(GOT7 Jinyoung a Jackson, 21 Giugno 2016, dal video [GOT2DAY] #11 Jackson + Junior)

#gdr #bellezza #musica #GOT7