Cursed Diaries

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Vecchio Carnevale BloggereccioMarzo 2023 Dietro lo schermo

In questo mese il Vecchio Carnevale Bloggereccio propone come tema Le Luci e ho deciso di aggiungere un altro pezzo a questa ambientazione che ho chiamato Città delle Meraviglie.

Chi sono i lampionai

Nella Città delle Meraviglie tutte le persone indossano una maschera e tutte le persone conoscono una maschera fatta di luce, quella dei lampionai. I lampionai sono un gruppo professionale creato per accendere e spegnere i lampioni della città. Chiunque penserebbe che accendere e spegnere i lampioni sia un lavoro facile e che non necessiti di una specifica professionalità, ma chi dice ciò non sa cosa striscia tra le vie di una città come questa quando l'oscurità fa' da padrona. La Città delle Meraviglie è un crocevia di diverse realtà, di luoghi e tempi che si incontrano e di magia, nel buio tante creature terrificanti possono approfittarsi delle ignare persone che camminano per le strade. Un altro compito dei lampionai è eliminare le minacce notturne, per poter accendere i lampioni o spegnerli queste persone devono muoversi al crepuscolo, un momento della giornata in cui è estremamente pericoloso girare per la città e affrontare qualsiasi bestia si trovino davanti, ma una volta che i lampioni sono accesi questi diffondono una luce magica che scaccia ogni pericolo.

Oggetti dei lampionai

È importante notare che questi due oggetti sono pensati per essere utilizzati assieme.

  • La maschera del lampionaio: una maschera luminosa senza decori che copra tutto il viso. Se si è in possesso dell'asta del lampionaio la maschera permette di vedere nella totale oscurità, la sua luce protegge il portatore il quale può condividere parte di quella luce connettendola a un qualche oggetto che possa bruciare, in questo modo la protezione si estende a un'area e l'energia della maschera si affievolisce. La maschera riottiene la sua piena energia al tramonto successivo.

  • L'asta del lampionaio: questa asta è leggermente ricurva e può avere due accessori, uno è uno stoppino che porta la luce al lampione mentre l'altro è un cappuccio che serve a spegnere il lampione. Con l'asta il lampionaio può trasferire la luce della sua maschera e volendo può anche darle la forma di una lama, trasformando così l'asta in una falce che può distruggere ogni creatura anche quelle incorporee come fantasmi o ombre animate.

Conclusione

Come sempre con questo articolo spero di avervi dato del materiale interessante da utilizzare nelle vostre sessioni, o almeno uno spunto per guardare alle luci dei lampioni in maniera diversa. Se desiderate scrivermi potete trovarmi su Instagram @juliacursed.

#VecchioCarnevaleBloggereccio #GDR #CittaDelleMeraviglie

Vecchio Carnevale BloggereccioSettembre 2022 Omnia Incommoda, Certitudo Nulla

Il tema di questo Settembre è Guerra, un tema che può risultare molto semplice da applicare ai giochi di ruolo; ma in realtà non è così scontato. Ho sperimentato nel tempo diversi giochi che trattavano il tema della guerra, in maniera più o meno approfondita, andando a sviscerare parti diverse di questo concetto.

Si sa che i giochi di ruolo possono essere molto tattici e a volte permettono di creare battaglie campali, in cui però non sempre la parte narrativa ha spazio, anzi spesso capita che in quei frangenti ci si concentri di più sulle scelte tattiche, sul muovere miniature o sull'usare questo o quell'incantesimo piuttosto che prendersi un momento per descrivere in maniera epica cosa succede. Un altro fattore che viene spesso portato alla luce è che nella guerra ci sono alcune figure che risultano trionfali, eroi ed eroine che combattono per chi non può farlo e invece di guidare eserciti combattono la guerra cercando magari un'arma segreta e antica, o creando alleanze come succede ad esempio nel videogioco Dragon Age Origins.

Desidero spendere due parole su alcuni giochi che ho giocato e che a mio parere trattano la guerra, l'evento guerra, in modi non comuni o scontati.

Se penso a un gioco che parla di guerra penso a Shahida di Ron Edwards, un libro che è prima un saggio sulla guerra civile libanese e poi un gioco di ruolo da sessione singola. Ho giocato Shahida solo una volta e me ne pento perché penso che sia un gioco molto interessante, non mi spaventa affrontare giochi di ruolo che trattano tematiche forti e questo di certo lo è perché c'è un personaggio protagonista che è il Testimone, qualcuno che è in Libano proprio durante la guerra, qualcuno che vive lì con la sua famiglia e la prima cosa che si definisce della giocata è proprio l'albero genealogico della famiglia del Testimone. Le persone in quell'albero saranno vittime della guerra, in modi diversi, cambieranno, moriranno e il Testimone vedrà tutto questo. Una persona giocherà il testimone, mentre gli altri ruoli gireranno tra gli altri giocatori, è un gioco con tanti GM e un PG. È devastante vedere come una famiglia viene fatta a pezzi dalla guerra, è un punto di vista davvero inusuale per un gioco di ruolo e per questo penso che Shahida sia ancora un gioco di ruolo unico.

Se penso a un gioco che parla di guerra penso a La Guardia di Anna Kreider un pbta dove i personaggi dei giocatori sono donne o persone nono binarie arruolate per questo gruppo di elité che deve combattere contro una forza sovrannaturale soverchiante. La Guardia parla di lutto e ranghi serrati, del perdere sempre vite mentre si combatte e di come questo affligga il morale e le convinzioni di chi è al fronte. Non si gioca la battaglia, si giocano i momenti tra una schermaglia e l'altra, momenti difficili in cui rancori, pregiudizi e brutte emozioni possono generare caos. Ho giocato solo una sessione a questo gioco e meriterebbe una campagna per poterlo esplorare per bene.

Se penso a un gioco che parla di guerra penso a Montsegur 1244 di Frederik J. Jensen un gioco di ruolo che parla di vita durante un assedio. Montsegur cadrà, verrà conquistata dalle forze papali e tutti i personaggi saranno costretti a scegliere se rinnegare o no la loro fede, il catarismo, solo uno di loro può fuggire nella notte e almeno uno di loro deve bruciare sul rogo. La premessa del gioco è chiarissima, non c'è spazio per azioni eroiche fantasy, si è rinchiusi nella fortezza sotto assedio e durante la sessione i personaggi potranno interagire e cambiare, perdere o guadagnare la fede. Normalmente si pensa che una premessa così forte e chiara renderebbe il gioco banale e noioso ogni volta che viene giocato, ma non è così. È anche uno dei pochi giochi che ho che parla di fede oltre che di guerra in maniera esplicita.

Voglio fare alcune menzioni speciali perché sono giochi che sono legati al tema della guerra ma la “usano” per parlare di altro:

  • L'amore al tempo della guerra di Mario Bolzoni e Luca Veluttini è un gioco davvero profondo e drammatico, due persone che si amano sono divise da un conflitto e possono comunicare solo attraverso lettere. Entrambi gli amanti affrontano delle difficoltà e non sempre le condivideranno nelle loro lettere, alla fine del gioco si vedrà se resteranno assieme, se si ameranno ancora o se il ricordo della persona che amavano è alla fine solo un ricordo.

  • Stonewall 1969 – Una storia di guerra di Stefano Burchi è un gioco che parla di come il Pride è nato, cioè, di come la rivolta dello Stonewall negli anni '60 abbia generato un orgoglio e un desiderio di riscatto tali da creare una parata annuale per celebrare il semplice voler esistere senza subire soprusi. Il movimento lgbtqia+ è ciò che è oggi perché ci sono state storie brutte, guerre come quella dello Stonewall ed è giusto ricordarlo.

Avrei voluto spendere due parole anche su Night Witches e Grey Ranks di Jason Morningstar ma non avendoli ancora giocati non so bene che dire, per cui mi fermo qui e spero che questa piccola carrellata di giochi vi abbia incuriosito su quanto un tema come la guerra possa generare spunti 0di discussione davvero diversi.

#VecchioCarnevaleBloggereccio #GDR

Vecchio Carnevale BloggereccioMaggio e Giugno 2022 Nerdcoledì

Nei giochi di ruolo l'Astrologia è sempre una fonte utile di spunti per i propri personaggi. Non utilizzo spesso questo metodo per farmi un'idea del mio personaggio perché solitamente i giochi di ruolo a cui gioco mi forniscono già diversi spunti, però sarà che dopo aver letto molti manga e manhwa mi rimane sempre questo pallino in testa. In quei fumetti spesso vengono fornite schede dettagliate dei vari personaggi con data di nascita, altezza, segno zodiacale (spesso anche dello zodiaco lunare, cioè quello che noi conosciamo come zodiaco cinese) e il gruppo sanguigno che come il segno zodiacale va a definire il comportamento e la personalità del personaggio.

Di che segno è questo personaggio? Lo zodiaco fornisce diversi dettagli comportamentali che possono essere presi come spunti, non solo per definire come un singolo personaggio si comporta ma anche come entra in relazione con gli altri. Esistono tantissimi siti in cui poter guardare l'affinità del proprio segno con quello di un altro.

Io personalmente non credo nell'oroscopo o nella definizione del destino di qualcuno attraverso il giorno in cui è nato e la posizione delle costellazioni, però è un mondo affascinante per la quantità di materiale su cui si può lavorare per creare anche solo una mitologia.

È interessante sfruttare anche il collegamento con gli elementi: fuoco, acqua, terra e aria. I segni dello zodiaco solare rappresentano gli elementi in una maniera particolare è interessante andare ad approfondire questi dettagli. I segni zodiacali lunari a loro volta sono legati a altri elementi: legno, fuoco, terra, metallo e acqua. I segni lunari essendo legati a un intero anno danno un'indicazione su come sarà l'anno per intero e l'elemento dominante in quell'anno fornisce dettagli in più.

Chiaramente essendo importante nell'astrologia la posizione degli astri nella volta celeste e allo stesso tempo i segni zodiacali sono collocati nel calendario in punti precisi è facile anche pensare di utilizzare certe idee per l'ambientazione. Magari è importante che i personaggi portino a termine un certo compito prima che determinati pianeti si trovino in un punto preciso della volta celeste liberando un mostro cosmico che divorerà il mondo.

In questo modo è facile avere diversi dettagli per caratterizzare il personaggio:

  • Nome (i nomi dei segni zodiacali sono stati usati spesso negli anime come nomi di personaggi).
  • Descrizione.
  • Affinità con gli altri segni.
  • Elemento.
  • Pianeti (solitamente i segni zodiacali hanno uno o più pianeti a cui sono legati).

Creo ora un personaggio in poche righe utilizzando il mio segno zodiacale, lo Scorpione.

Alicia la Strega Scorpione Strega maestra di veleni e segreti. Alicia fornisce veleni agli abitanti del vicino villaggio che li usano per liberare i campi dai parassiti. Le persone hanno timore della strega perché sanno che lei sente i loro sussurri, l'acqua che scorre sotterranea porta con sé segreti che lei ascolta e usa per creare potenti malefici. Nella sua casa in mezzo alla foresta dalle foglie rosse Alicia vive in una vita tranquilla, ma sa che presto dovrà partire perché quando Marte e Plutone si incontreranno nel cielo una grande catastrofe si abbatterà sul mondo portando guerra e morte.

Alicia ha due sorelle:

  • Brea la Strega Pesci che vive in una terra di inverno perenne tra ghiacci e acque profonde è la sorella maggiore. Brea ha visto cosa c'è negli abissi più profondi delle persone e il suo sguardo incute timore.
  • Misha la Strega Granchio è la sorella minore e tende a essere malinconica nonostante viva su un'isola tropicale bellissima. Misha in queste acque rischiarate dalla Luna versa lacrime per tutte le vite innocenti che vengono rovinate dall'orrore.

#gdr #astrologia #vecchiocarnevalebloggereccio

Vecchio Carnevale BloggereccioDicembre 2021 Geecko on the Wall

Penso di non aver mai preso il rosa sul serio, come colore intendo, cioè mi piace, lo apprezzo in tantissime sfumature e intensità, eppure l'ho evitato per tanti anni. Ho preferito il rosso e il nero, che quando li vedi ti lasciano un segno e un'impronta non ignorabile. Ho scelto il blu e il viola nonostante i colori freddi mi stiano malissimo. Eppure il rosa era sempre lì.

Se sei una femmina, specialmente se vieni etichettata come femmina dalla nascita, il rosa è la tua identità. I tuoi giocattoli saranno rosa, molti tuoi vestiti e accessori saranno rosa, e sarà davvero complicato per chi ti cresce evitare che sia così. Sul serio!

Eppure il rosa non è femmina, o per lo meno, nella nostra lingua che non ha ancora un genere, il colore rosa ha un articolo maschile. Mi diverte fare questi ragionamenti perché il discorso sul rosa mi è tornato in mente più volte quest'anno e in particolare un mese fa'.

Da alcune settimane ho iniziato a giocare online in diretta streaming a Knights of the Round: Academy un gioco di Fumble GDR sui canali di MorgenGabe assieme a: Giuseppe Vitale, Chiara Listo, Claudio Serena ed Edoardo Cremaschi.

Prima di ritrovarci per creare i personaggi ho cercato fonti di ispirazione. Sapendo che avremmo sfruttato il mondo di Final Fantasy VIII e un'espansione del gioco che prevede per i personaggi lavori come idol e majokko, per fare due esempi, mi sono sbizzarrita.

Ho notato che il colore rosa era molto presente nelle ispirazioni che ho scelto. Non me ne stupisco moltissimo perché il rosa nella cultura giapponese è un colore che ha una natura speciale, viene associato spesso ai fiori di ciliegio che sono un tema che ricorre spesso quando si parla di samurai o di divinità.

Il rosa è delicatezza, caducità e cortesia, ma non è solo per questo che è un tema ricorrente per il mio personaggio, Jan Prince.

Un altro motivo è che prima della sessione zero, pensando a un presta volto per il mio personaggio mi è saltato in testa subito Kim Seokjin, cioè Jin del gruppo BTS, che nella vita è un idol sud-coreano, ma se dovessi immaginarlo come personaggio di un anime non mi stupirei di vederlo combattere al fianco di Sakura Kinomoto (la protagonista di Card Captor Sakura).

Su richiesta di Chiara ho cercato una foto di Jin che mi desse un'idea del personaggio che volevo creare. Ho sfogliato diverse foto e ne ho scelta una del 2016 in cui Jin ha i capelli rosa chiaro. È piuttosto normale per un idol avere i capelli tinti in colori particolari e trendy, ma quando ho visualizzato nella mia mente Jan con i capelli rosa e la divisa bianca, con a fianco Shiva la sua GF, questa figura femminile, sexy, legata al ghiaccio e completamente azzurra, mi sono convinta.

Jan non è solo bello, come il rosa sa essere delicato e cortese, come una rosa tiene in gran conto il concetto di amore in ogni sua forma, e spero poi giocandolo di mostrare come nonostante tutti questi dettagli che sarebbero considerati femminili lui rimanga un uomo.

Un'immagine completamente diversa rispetto a quella che vidi l'anno scorso, nel 2020, durante la promozione di Chromatica l'album di Lady Gaga, dove lei aveva quasi sempre un look rosa a metà tra il punk-rock e l'extraterrestre. I look che Lady Gaga ha mostrato durante quel periodo sia nei video, che nelle performance e a volte anche nelle interviste erano tutti molto forti e aggressivi (mi permetto di dire anche sexy).

Sono affascinata da come due cantanti che provengono da background diversi, luoghi diversi, poi nella mia mente siano uniti da un colore.

Sia Jin che Lady Gaga creano arte che cerchi di ispirare positività, diffondere l'idea che devi imparare ad amarti, o che la gentilezza è un concetto punk in questo mondo moderno e non va considerata una debolezza.

Concetti che si sposano bene anche con il personaggio che ho creato, sono tutti temi che credo di poter riportare anche nella nostra campagna di KotR:A senza troppe difficoltà.

Penso di non aver mai preso il rosa sul serio, ma è sempre un buon momento per cambiare idea.

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